Qualunque cosa sia accaduta non è bella, verso la fine di Acqua S.Bernardo/Cinelandia Cantù-Happy Casa Brindisi (vinta dai pugliesi dopo un tempo supplementare 92 a 93).
Coach Frank Vitucci, coach della Happy Casa, nelle sue parole in conferenza stampa aveva detto:
“Vittoria importante contro una squadra in grande fiducia come Cantù, dopo una partita dura e intensa per 45 minuti. Difensivamente siamo riusciti a contestare bene il tiro da tre punti, mettendo in pratica ciò che avevamo preparato nel piano partita. Fa piacere vedere nelle statistiche i 22 assist a referto, segno della volontà di passarsi la palla e di giocare insieme. Siamo riusciti a vincere grazie al contributo di tutti, anche di chi ha giocato poco ma ha dato tutto in campo. Nonostante il periodo faticoso e falcidiato dai problemi fisici, la squadra oggi ha mostrato carattere e voglia di vincere insieme. Nota di grande dispiacere gli sputi finali a Banks a fine partita. Una mancanza di rispetto verso il giocatore, molto scosso negli spogliatoi. Un pubblico di tradizione e passione come quello canturino non deve macchiarsi di questi spiacevoli episodi”.
Lo stesso Banks ha fatto notare l’accaduto in un tweet
“Ai tifosi delle squadre avversarie non dovrei piacere e lo accetto, faccio questo mestiere da tanto tempo. Ma c’è una cosa che si chiama rispetto, e io non accetterò che i tifosi mi sputino addosso! #BrindisiCantu”
Lunedì 13 gennaio una nota della Pallacanestro Cantù ha risposto all’allenatore di Brindisi:
“Pallacanestro Cantù, pur condannando a prescindere qualsiasi gesto di inciviltà, si riserva, in merito alle dichiarazioni rilasciate da tesserati avversari, di visionare le immagini dell’immediato concitato finale di partita tra S.Bernardo-Cinelandia e Happy Casa Brindisi, ed eventualmente di tutelare la propria immagine in tutte le sedi preposte. Tuttavia, Pallacanestro Cantù tiene a sottolineare la correttezza dimostrata dalla sua squadra nel corso della gara, testimoniata dal gesto di Wes Clark che, durante il supplementare, ha rallentato di sua spontanea volontà l’azione di gioco – rinunciando a un pur legittimo vantaggio – per permettere a John Brown di ricevere i soccorsi, nonché dal proprio pubblico, che ha applaudito in massa lo stesso Brown all’uscita dal campo. Pallacanestro Cantù si rammarica per il fatto che questi due episodi di grande fair play non siano stati neppure citati in conferenza stampa, ma che invece siano stati evidenziati esclusivamente fatti che, se accaduti, sarebbero chiaramente da censurare, ma sono in ogni caso ascrivibili a una piccolissima minoranza del pubblico biancoblù”.
Uno: forse invece che scrivere genericamente “tesserati avversari sarebbe bene fare i nomi, perchè alle cronache risulta che i soli a dire certe cose siano stati i soli Vitucci e non altri non identificati
Due: se accertati ed anche se solo ascrivibili “ad una piccolissima minoranza del pubblico biancoblù” sarebbero gesti di assoluta inciviltà e come tali andrebbero e perseguiti e non solo condannati perché purtroppo la mamma degli imbecilli è sempre incinta…Se accertati si identifichi quella piccolissima minoranza e gli si impedisca di entrare ancora al palazzo
Tre : nonostante spesso i giocatori siano i primi ad avere comportamenti censurabili, altrettanto spesso sono i primi a darsi una mano specie di fronte ad un infortunio più o meno grave e quindi bene ha fatto la società canturina a sottolinearlo e sarebbe bene che questi gesti venissero mostrati come esempio ai “tfosi” invitandoli a comportarsi in quel modo, fatti salvi i legittimi sfottò ed atteggiamenti di incoraggiamento verso la propria squadra.
Chi deve farlo, riveda subito le immagini della partita – comprese le due squadre – e ne tragga le opportune conseguenze.
Eduardo Lubrano