Fresco di rinnovo biennale che lo tratterrà nella Marca fino al 2023, Max Menetti si appresta a vivere da condottiero la terza stagione alla guida di Treviso.
Dopo la cavalcante stagione 2018-19 di Legadue con la conquista della Coppa Italia di categoria e dei playoff promozione ai danni di Capo d’Orlando (primi storici trofei di TVB), la prima annata del ritorno in LBA dei biancocelesti in questo 2019-20 si è conclusa anzitempo con la fine dei campionati decretato dalla FIP.
Si è comunque potuto intravedere una bella Dé Longhi, che ha vissuto diversi momenti bui ma anche riscatti importanti, sconfitte inaspettate per come sono maturate e al contempo grandi soddisfazioni come il successo nel derby di andata contro Venezia, alti e bassi preventivabili per una neopromossa.
Cambiamenti
E’ lecito a questo punto, dopo un anno di “assestamento”, aspettarsi una stagione quantomeno di conferma per Treviso, forte di un coach che conosce benissimo la massima competizione nazionale e che da sempre forgia le sue squadre con energia. L’imprinting di Menetti si nota soprattutto nella fase difensiva in cui pretende sempre il massimo dell’aggressività da parte dei suoi ragazzi.
Sappiamo infatti da molti anni che questo è il suo marchio di fabbrica, ma nella stagione che si appresta a cominciare l’ex allenatore di Reggio Emilia dovrà lavorare in particolar modo sull’attacco.
La squadra è cambiata enormemente rispetto allo scorso anno e, come anticipato da Menetti, sarà a trazione americana. Presumibilmente vedremo moltissimo contropiedi e transizioni poiché questo gruppo è un insieme di giocatori agili, veloci ed energici, però il punto debole sembrerebbe essere l’attacco a difesa schierata.
Persi Fotu e Tessitori, garanzie in post basso, e Nikolic ottimo elemento da pick’n’roll e grande passatore, i nuovi dovranno lavorare molto sugli aspetti individuali, peraltro cosa per cui Menetti è stimato da molti giocatori.
Il lavoro dentro e fuori dal campo
Molte firme sono arrivate per le capacità del coach nativo di Palmanova di svezzare talenti e portare il livello dei singoli ad uno step successivo, oltre alle qualità comunicative attraverso cui fa sentire i suoi ragazzi al centro del progetto, come conferma lui stesso:
“La mia presenza determinante per i nuovi? Diciamo che qualche anno di esperienza ce l’ho, abbiamo voluto contestualizzare i motivi delle nostre scelte su ognuno di loro e le potenzialità da sviluppare sotto l’aspetto tecnico“.
Non solo, la qualità e l’importanza del lavoro in palestra sono importantissime per Menetti:
“Servirà un grande lavoro per formare il gruppo, la costruzione di una sinergia è fondamentale e per crearla avremo bisogno di lavorare sodo. Sono soddisfatto di aver lavorato in questi mesi con idee molto precise in accordo con la società, ad esempio la scelta di inserire un rookie come Cheese è una sfida importante sia per il club che per lo staff tecnico, volevamo inserire un ragazzo di prospettiva e in lui abbiamo trovato un americano che non vede l’Europa come ripiego ma come il luogo in cui sviluppare la propria carriera”.
Max Menetti è carico per la sua terza stagione in biancoceleste, lo sarà anche la nuova Treviso?
Riviviamo intanto un suo intervento durante la stagione Reggiana, sempre usufruendo dal canale YouTube di Vanni Zagnoli
Michele Bolinelli