Roma, 6 settembre 2020 – Metaforico giro di boa oggi, domenica 6 settembre, nella Supercoppa LBA Eurosport 2020, in cui si osserva un ecumenico e salvifico giorno di stop totale per le 16 partecipanti: le masse muscolari degli atleti ringraziano di cuore!
Pertanto si possono fare alcune semplici considerazioni, tenendo sempre presente che ci troviamo in una fase iniziale della stagione, che le gambe vanno come non dovrebbero e che tra l’altro c’è anche una discrepanza nel numero di gare disputate tra i quattro gironi.
Come da pronostico la corazzata Olimpia Milano non ha lasciato nemmeno le briciole alle dirette avversarie lumbard. Percorso netto con 4 vittorie su 4 gare con un luccicante fattore di +1,422 nel rapporto tra canestri fatti e subiti, roba da guiness insomma!
Messe quindi tutte in riga le acerrime rivali di sempre, quasi trotterellando in alcune gare: per due volte Cantù, in casa ed al PalaBancoDesio, e sia Varese che Brescia.
Strapotere allo stato puro quindi per un’Olimpia Milano che non ha avuto neanche un balbettamento, come visto nel recente passato in preseason.
Hines, Delaney, Shields, Gigione Datome e Punter molto presenti mentalmente e non solo, segnale molto incoraggiante perchè sono proprio i nuovi che devono lanciare un segnale molto preciso al gruppo dei confermati, alcuni dei quali devono dimostrare nella prossima stagione il loro vero, reale valore.
Solo Davide Moretti è apparso andare un pò a corrente alternata ma è logico che lui, giovane invitato al Grande Ballo, possa soffrire un pò adesso.
Quindi Olimpia Milano a poco dall’avere il passi per le Final Four di Bologna, ammenocchè vs Brescia al PalaLeonessa non incappi in una giornata “no” perdendo di 15 p.ti, evento quotato ben al di sotto della parità ad oggi ma, sia chiaro, i tifosi milanesi sono autorizzati a toccare ogni tipo di amuleto in loro possesso nel leggere queste righe!
Un evento oggettivamente complesso da verificarsi perchè la Germani Brescia di Vincenzino Esposito dovrebbe poi battere a ripetizione prima Varese, già superata in casa ma con il cuore in gola, e Cantù nella sfida in casa, non dimenticando la vittoria ottenuta al PalaBancoDesio sempre sul filo di lana.
Eppure la Germani Brescia del new deal partiva con i favori del pronostico, almeno per essere l’unica contender di Milano nel girone A ma nessuno avrebbe ipotizzato due vittorie così sofferte vs Varese e Cantù.
Forse contro l’attuale Cantù, apparsa non solo logicamente in ritardo ma pure con più di qualche scelta tecnica da rivedere (leggasi in particolar modo alla voce Woodard), si potrebbe fare, forse.
E’ contro Varese che la Brescia vista in campo ad oggi non è così certa di farne un sol boccone in trasferta, nonostante dalle parti di Masnago coach Attilio Caja abbia sbattuto ieri sera la porta alle sue spalle e sia andato via totanbot, quelli bravi dicono dopo chiarimento “intenso” con Luis Scola.

Attilio Caja, non più allenatore di Varese
In realtà pare che la scelta di lasciar andar via Josh Mayo per Michele Ruzzier non abbia mai soddisfatto appieno il coach pavese il quale, come è risaputo, non vincerà mai la classifica della simpatia oltre che qualche trofeo…
Molto dipenderà dai vari Andrew Crawford, Kenny Chery e Tyler Kalinoski che devono aumentare i giri del proprio motore, Christian Burns è sulla buona strada. Le prossime tre gare ci diranno se Brescia potrà provare a scavalcare Milano.
Su Cantù c’è poco da dire. Cesare Pancotto ha delle buone risposte al momento solo da Jamie Smith e Maarten Leunen, come prevedibile, con Andrea Pecchia a ruota. Si aspetta di vedere qualche miglioramento.
La prevedibile lotta per il primato che vedeva le due bolognesi in lizza tra di loro ha trovato il cosiddetto terzo incomodo nella brillante UnaHotels Reggio Emilia di Antimo Martino, capace di sgambettare la Fortitudo nel match d’esordio.
Sorpresa? Beh, sì. Che la Fortitudo Bologna abbia composto un roster imperniato sul tricolore è meritorio, avendo tra l’altro adesso sulla propria panchina Meo Sacchetti transfugo dal Titanic Vanoli Cremona di maggio scorso.
Ma evidentemente qualcosa deve ancora essere registrato in casa biancoblu. Come, ad esempio, la gestione di due eccellenti realizzatori come Pietro Aradori ed Adrian Banks; oppure il playmaking affidato a due giocatori di sicuro interesse come Matteo Fantinelli e Gherardo Sabatini che devono realmente incidere ora, subito e non tra un anno; oppure la scelta di avere un solo centro di ruolo come Ethan Happ, bravo quanto si vuole ma che deve essere sostenuto vicino ai ferri dai compagni per togliere della pressione su di lui.
E senza aprire il capitolo stranieri, con Todd Whiters e Tre’Shaun Fletcher che specialmente nel derby perso in malo modo hanno sollevato più di qualche dubbio, in particolar modo per l’ex Ura Basket, dal quale si attendono soluzioni e non ulteriori problemi nei momenti di penuria offensiva.
Ora per La F l’impresa della qualificazione alle Final Four in casa della Virtus Bologna è un pò come scalare il Pordoi sulle ginocchia: vincerle tutte e tre e soprattutto battere le V Nere di 15 punti!!
Chi invece se la passa benissimo è sia l’UnaHotels Reggio Emilia che la ex-derelitta Vanoli Cremona. Tre gare in questo girone di andata convincenti per loro.
Come anticipato prima, biancorossi priva di almeno tre stranieri addirittura eversori al debutto vs la Fortitudo nonchè fieri sconfitti all’OT vs le V Nere al PalaDozza e non senza rimpianti di tipo arbitrale.
Cremonesi invece sconfitti sempre a testa altissima, sia vs la Virtus Bologna che contro La F, addirittura poi vincente proprio vs Reggio Emilia con il contemporaneo debutto del duo TJ Williams-Marcus Lee!
Pertanto per le due presunte cenerentole si prospetta un girone di ritorno di Supercoppa LBA che potrebbe rivelarsi a dir poco scoppiettante, con l’inserimento in biancorosso sia di Frank Elegar che di John Bostic, ed il pari arrivo di Daulton Hommes in biancoazzurro.

Guerino Vanoli ha compiuto in questi giorni i 10 anni di presidenza
Dall’altra parte di Basket City si gongola sul tetto del girone, in particolar modo dopo aver strapazzato con un +14 gli acerrimi rivali cittadini. Oddio, anche la Virtus Bologna vs Reggio Emilia, sebbene priva di Milos, non ha per niente incantato ma almeno ha portato a casa il secchio del latte pieno.
Innegabile poi il vantaggio che le V Nere abbiano nel dover lavorare su di un playbook già sperimentato la scorsa stagione e dalla metà in poi di quella 2018-19.
A modesto parere di chi Vi scrive, inserire nel canovaccio esistente giocatori come Josh Adams od il trio Alibegovic–Abass–Tessitori dalle mie parti appaiono più come happy problems, ammesso che Sasha Djordjevic sia dello stesso parere.
Nel mentre ci si gode intanto un team che manda a referto tutti quelli scesi in campo vs la Fortitudo ed una vittoria che, per come si sia realizzata, non può che essere a dir poco apprezzata da una tifoseria che sogna in grande.
E domani derby di ritorno, con diretta anche su Eurosport2!
Nel girone del Triveneto si è assistito alla vera sorpresa, al momento, di questa Supercoppa LBA a gironi.
Con la vittoria riportata ieri sera, sabato 5 settembre, da parte dell’Allianz Trieste sulla favorita Umana Reyer Venezia, gli alabardati guidano la classica del girone C dopo tre turni a punteggio pieno ma soprattutto hanno lasciato a bocca aperta un pò tutti.
In verità chi Vi scrive non ha mai dubitato che in Giulia si stesse mettendo in piedi un roster di tutto rispetto in silenzio, malgrado con nomi che non fossero proprio i classici nomi che spingerebbero i tifosi a correre al botteghino sottoscrivendo l’abbonamento per la stagione LBA 2020-21!
Certo, Mike Henry non è certo un semi-sconosciuto, ha poi inanellato tre belle gare come ci si aspettava ma quello che ha colpito di più è stato Andrejs Graziulis, coadiuvato dal duo in cabina di regia Tommaso Laquintana (chissà perchè Brescia lo abbia lasciato andar via così…), e Juan Manuel Fernandez.
Oltrettutto Eugenio Dalmasson predica un basket pulito, essenziale, senza tanti fronzoli ed ora che potrà contare su gente come Ike Udanoh vicino ai ferri (che garra nel match la sua ex-Reyer!), un buon campionato LBA non appare così remoto da disputare.
Senza contare questa Supercoppa LBA 2020 che già rischia di generare appunto una delle più grandi sorprese della vigilia.
Attenzione però. Martedì 8 settembre al PalaTaliercio c’è la sfida che può valere molto in ottica Final Four Supercoppa. La Reyer si troverà infatti a dover ribaltare il -7 e per Trieste sarà come superare un piccolo test d’ingresso all’università della LBA!
Già, perchè la Reyer Venezia è abituata a giocarle queste gare ed è difficile pensare che possa sbagliarla di nuovo. Una Reyer Venezia modesta nei primi 20′ di gioco e poco efficace in difesa all’Allianz Arena, insomma un unicum!
Ecco le parole a fine match di coach Walter De Raffaele:
https://www.facebook.com/ReyerVenezia/posts/10158504607109454
Inoltre, la gara del Taliercio è importante anche perchè qualora vincesse la Reyer, porterebbe con se un altro effetto.
Le altre due contendenti, Dolomiti Energia Trentino e Dé Longhi Treviso, potrebbero rientrare in corsa ma se mentre per i biancocelesti la qual cosa avrebbe il sapore dell’impresa, essendo oggi ultima a zero punti nel girone, per le Aquile bianconere potrebbe essere sempre complicato ma possibile.
Anche quì vale la regola del “vincerle tutte” e se Gary Browne è quello ammirato proprio vs i trevigiani nella seconda parte del match vinto dalla Dolomiti Energia Trentino ieri sera, coach Nicola Brienza potrebbe togliersi una bella soddisfazione.
Anche perchè gli altri americans in bianconero han dato (finalmente), prova di essere anche solidi mentalmente dopo il 9-30 subìto nel secondo parziale del match.
Trento quindi in divenire, Dé Longhi Treviso invece in difficoltà come si poteva immaginare. Zero vittorie, anche sconfitte onorevoli nel punteggio con un coefficiente globale di 0,888 ma soprattutto la sensazione è che la squadra debba prima di tutto ritrovare la difesa smarrita.
Eppoi carburare in attacco, dove al momento la media di 77 p.ti/gara non consente voli pindarici se spalle a canestro non si difende a dovere. Dewayne Russell sembra esserci, Tyler Cheese meno. Ok Nikola Akele e Christian Mekowulu ma se Jeffrey Carroll balbetta?
Può bastare David Logan ed un Giovanni Vildera combattivo e solidissimo? Ai posteri l’ardua sentenza, magari battere domani Trento in casa potrebbe riportare un pò di sorriso.
Nella Bubble City dè noantri, al GeoVillage di Olbia, non si è ancora arrivati al fatidico giro di boa.
Domani infatti, lunedì 7 settembre, si chiuderà il girone di andata con di certo la gara più attesa alla vigilia, quella cioè tra la Dinamo Sassari, prima nel girone a punteggio pieno e l’Happy Casa Brindisi, palla a due alle ore 21:00.
Ora, così sarebbe se non fosse che intanto la Carpegna Prosciutto Pesaro di quel vecchio volpone di Gelsomino Repesa non avesse giocato un tiro mancino a Brindisi come invece accaduto.
Una sconfitta che ha messo a nudo le attuali difficoltà di un’Happy Casa Brindisi che invece ad esempio, lo scorso anno di questo periodo, collezionava una preseason intonza di sconfitte.
Inutile battere la lingua dove il dente duole ma quella Happy Casa Brindisi con Adrian Banks, John Brown, Tyler Stone & company, in grado di andare per due anni di fila in finale di Coppa Italia perdendo però sempre, non esiste più.
La gara di ieri sera, contro una Virtus Roma arrivata ad Olbia come ben tutti sanno senza la benchè minima velleità di poter vincere neanche una gara a causa delle tante assenze dovute per le cause che tutti ben sappiamo (forse per domani o per le prossime gare potrebbero scendere in campo Gerald Robinson e Chris Evans…), ha messo in evidenza una Brindisi ancora in rodaggio, poco veloce in attacco, poco attenta in difesa e che si è di fatto aggrappata ad un D’Angelo Harrison de luxe.
Magari anche sfruttando le rotazioni dei romani, voluta da Piero Bucchi appositamente con tanti ragazzini in campo a lungo per non affaticare le fasce muscolari dei vari Tommy Baldasso, Luca Campogrande e Ricky Cervi.
Dunque Brindisi in rodaggio, significa che la Dinamo Sassari ne farà un sol boccone? Tutto fa credere che non sarà comunque una passeggiata, quando sale l’asticella anche l’impegno mentale cresce e Brindisi non commetterà di certo l’errore di concedere alla Dinamo quanto concesso invece a Pesaro, cioè il beneficio della sorpresa.
La Dinamo Sassari invece attende questo match per mettere al sicuro la qualificazione. Dopo il KO inferto a Pesaro con Carlos Delfino poi protagonista di un finale fuori campo poco edificante (due turni di squalifica, con ricorso pesarese), l’opportunità di mettere psicologicamente le Final Four in ghiaccio è ghiotta.
Ci saranno poi le gare di ritorno, ma intanto se la Dinamo avesse la meglio anche su Brindisi, per i pugliesi e per la stessa Pesaro il ribaltone sarebbe quasi impossibile.
E per come si è vista la squadra di Pozzecco contro Pesaro (vs la Virtus Roma è ingiudicabile ogni parere sui sardi), la difesa sfoderata da Marco Spissu e compagni nel quarto periodo potrebbe veramente oscurare l’orizzonte alla Happy Casa Brindisi, oltre che punirla in transizione con le triple dei vari Vasa Pusica, Eimantas Bendzius e Filip Kruslin, aspettando magari Kaspar Treier.
Oh, attenzione anche a Jason Burnell, apparso letteralmente con le molle alle scarpe.
Infine Pesaro. Sicuramente la sorpresa più inattesa insieme a Trieste ed alla Vanoli Cremona. Ovvio che quando si prende come head coach Repesa è naturale che qualcosa in campo di particolarmente eccitante si debba vedere alla fine.
Battere Brindisi, sebbene Brindisi abbia fatto vedere anche un discreto impaccio fisico, non è stato roba da poco. Nel team pesarese si è anche visto un Justin Robinson forse troppo small per certi livelli, di sicuro è giocatore in grado di gestire bene il gioco e di concludere in primis.
Tyler Cain poi lo conosciamo bene, come conosceremo anche meglio Frantz Massenat, guardia ala che se prende fuoco son dolori, non dimenticando Ariel Filloy, gaucho che non appena troverà la forma saprà dare il suo contributo.
Resta la Virtus Roma, di cui abbiamo già accennato qualcosa in precedenza. A costo di sembrare noiosi, non ci sembra il caso di parlare di come la squadra di Piero Bucchi abbia approcciato questa manifestazione ufficiale, suo malgrado.

Damir Hadzic a canestro
I ragazzi che indossano quella maglia non hanno colpe di questa situazione “a perdere” voluta da una proprietà che oramai in tanti, tantissimi tifosi in città (sottoscritto compreso), sperano che mantenga fede alla promessa di cedere il comando ed allontanarsi dalla Virtus Roma definitivamente.
Il tempo della Famiglia Toti al comando del team romano si è concluso da molto e non da oggi, questa Supercoppa LBA ad Olbia ne dimostra ancora più plasticamente la dissolvenza di una situazione protrattasi a lungo ma che ora merita una degna e, speriamo, rapida conclusione.
Pensare infatti che al momento lavorino in seno al team tre sole persone, escludendo il coach e lo staff fisico-tecnico, tutta gente non colpevole di tutto ciò e che merita il massimo del rispetto, ne è la prova più evidente.
Auguriamoci quindi che alla fine la proprietà mantenga fede a quanto dichiarato e che non si lasci andare a qualche strana, giravolta improvvisa, mantenendo capra e cavoli dopo aver sbandierato il desiderio di lasciare.
Perchè se così accadesse, statene certi, non verrà più salutata con i favori del pubblico, in una sua buona parte svegliatosi ormai da uno strano senso di torpore che gli ha impedito di vedere con chiarezza la mestizia di questi ultimi anni, nonostante addirittura il bel ritorno in LBA dopo soli 4 anni di A2!
A domani quindi e buon divertimento!
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto