Parte col piede giusto l’Eurolega dell’Olimpia Milano che espugna Monaco all’overtime dopo aver giocato una partita al di sotto delle proprie possibilità.
Ma l’importante era partire bene e tornare dalla Germania con i due punti: missione compiuta direi. Ma questa partita ha evidenziato un paio di problemucci sui quali voglio spendere qualche riga.
In primis, il ruolo di ala forte. Scordatevi il Datome ala piccola al Fener, ormai Gigi gioca stabilmente da 4. In questo inizio di stagione non ha mai giocato nemmeno un secondo da 3: ma se lui ha una partita no diventa un problema stante il Brooks attuale, impresentabile, e un Leday ancora troppo alterno e forse troppo poco perimetrale per giocare con profitto insieme ad Hines ed a Tarczewski.
Secondo me più avanti nella stagione qualcosa sul mercato in questo ruolo si farà, anche solo per l’Eurolega. Magari qualche occasione che il mercato NBA potrebbe concedere, dato che causa Covid sarà tutto diverso rispetto al solito.
E poi il settore piccoli: nel primo tempo con un Rodriguez dalle polveri bagnate e senza né Punter né Micov si è notato chiaramente che la costruzioni di gioco e tiri era difficoltosetta anzichenò.
Quindi si potrebbe pensare di aggiungere cammin facendo una combo guard che dia punti istantanei magari sacrificando nel roster da 12 per l’Europa uno tra Roll e Micov (più il primo).
Bayern Monaco – Olimpia Milano 79-81 dts
Parziali: 14-15; 17-17; 24-22; 15-16; 9-11
Che ne pensate? Fatemelo sapere, intanto diamo un po’ i numeri
10 – Agli eroi tifosi di Olimpia Milano ed A.C. Milan che hanno rischiato l’infarto in due sere consecutive. Se siete sopravvissuti, e se mi state leggendo lo siete, avete coronarie robuste. Sapevatelo.
9 – Shavon Shields. Ho sempre ammirato chi non fa quasi nulla per 38 minuti e poi ti fa vincere la partita con un paio di triple di cui una allo scadere. Come faceva spesso un playmaker coi baffi di qualche decennio fa. Solo che Shavon ci ha fatto vincere mettendo anche una pressione difensiva pazzesca sugli avversari, e questo il grande Mike mica sempre lo faceva.
8 – Delaney e Baldwin: hanno giocato bene entrambi, mostrando tutto il loro talento e dando vita ad un duello da NBA. Anche nel trash talking. Ah, quanto mi piacciono questi duelli…..
7 – Andrea Trinchieri: a fine partita è conciato come un reduce da Corso Como la domenica mattina alle 5 ma ha dimostrato una volta di più che è un grande coach facendo giocare male Milano e giocandosi la vittoria fino alla fine. Scommetto che il Bayern crescerà e tanto, e che alcuni dei suoi giocatori, Baldwin in testa, tra qualche anno giocheranno ad un livello superiore.
6 – la musica dell’Audi Dome (impiantucolo come ne abbiamo tanti in Italia, vero Giovanni Petrucci?). Nella terra dei Rammstein, dai crucchi solo tamarrate. Perchè il 6? perché era l’unico numero rimasto…
5 – Gigione: vi ricordate a scuola quando il secchione prendeva un insufficienza? Era un evento, e lo è anche a sto giro per Datome. Che però ha fatto anche cose buone, tipo il siluro a fine terzo quarto. E comunque della sua insufficienza nessuno gode, a differenza di quella del secchione della vostra classe.
4 – come gli ex della LBA: Reynolds gioca bene, a tratti dominante, ma con il Q.I. cestistico solito che a Reggio ricordano bene. Radosevic invece mostra di aver messo su un tiro mica male, ma 10 anni fa prometteva diversamente. GiàGiouan invece litiga con falli ed arbitri ed è una bella gatta da pelare in meno per Messina e i suoi. Il sosia di Ibra invece gioca 30 minuti spaziali mentre sparisce negli ultimi 15, ricordandoci perché ha giocato a Roma e Monaco e non a Madrid o a Mosca.
3 – Jeff Brooks: siamo seri, questa qua non è quello che ha giocato a Sassari e Malaga. Sarà suo cuggino o qualcuno che gli somiglia. Comunque caro Jeff telo dico come telo direbbe il grande Carletto Mazzone: arripijate!
2 – Trigari e Sconochini: il duo di Eurosport di basket ne capisce, no doubt. Ma il primo sbaglia sempre il tono della voce in relazione al momento della partita e l’altro dopo una serie di battute (eufemismo…) tipo Lucic a San Siro è pronto per La sai l’ultima? e/o Zelig
1 – come l’azione giocata dal Cincia: non è facile farsi trovare pronti, mettetevi nei suoi panni. E 1, come l’anno residuo (questo) del contratto. Per questo, e tanto altro, caro Ettorino nostro vediamo di rinnovarlo fino al 2043. Perché un capitano è per sempre.
0 – come i minuti in campo di Flaccadori e Sasha Grant. Raga, va bene l’Erasmus in terra teutonica ma anche basta dai. Tornate, che questa LBA aspettaavvoi (e non solo voi).
Cristiano Garbin
@garbo75