The times are changing cantava qualche decade fa l’immortale Bob Dylan. E i tempi stanno proprio cambiando, a quanto pare: difatti, se per ipotesi un viandante uzbeko appassionato di Eurolega si fosse isolato nella steppa a nord di Ulan Bator (capitale della Mongolia) a fine 2019 senza vedere nulla se non questa partita sarebbe portato a pensare che Fenerbahce ed Olimpia si siano scambiate i colori sociali.
Ed invece no, è tutto vero. Milano ora è diventata una squadra tosta, difensiva ma comunque con talento offensivo sufficiente a sconfiggere non solo squadre all’anno zero come questa allenata dall’ex Phoenix Suns Kokoskov ma anche formazioni di rango superiore.
Di contro, l’ex squadra di Datome come detto è all’inizio di un nuovo ciclo, con giocatori nuovi il cui compito di non far rimpiangere i mostri sacri andati via non è esattamente facile e con i veterani che hanno motivazioni ridotte rispetto al passato senza contare che il tempo passa per tutti,
Nelle prime partite aveva sorpreso, il Fener: ora però è reduce da un brutto periodo con sconfitte in serie anche pesantissime. Dimostrazione che l’Eurolega non perdona, come sanno bene dalle parti del Forum di Assago.
Se costruisci squadre senza o con poco talento perdi, se le costruisci senza chimica invece tele suonano perché a questo livello una squadra scollata, che non si aiuta in difesa e che in attacco vive di personalismi ne prende 20 quasi da chiunque, percentuali permettendo.
E proprio le percentuali da 3 punti hanno permesso ai turchi di resistere almeno 15 minuti alla solidità milanese. Poi, con un parzialone tra il 15esimo e il 30 minuto la squadra di Messina ha messo in freezer la partita e nemmeno un ultimo quarto un po’ più bollente da parte degli attaccanti in gialloblu sono riusciti a sciogliere.
Vinta la prima delle due partite ad Istanbul ora per Milano arriva il bello, ed il difficile. Contro l’Efes non sarà certo una passeggiata, sia perché la squadra di Ataman è una delle favorite, sia perché è reduce da una scoppola a Mosca di proporzioni epiche (-35), quindi non può permettersi un altro stop e giocherà presumibilmente con il sangue agli occhi.
Un altro esame di maturità per l’Olimpia che ha svuotato l’infermeria ed ha recuperato mentalmente chi era più in difficoltà come Tarczewski e Brooks. Contro Larkin e l’ex Kruno Simon (rimasto nel cuore dello scrivente, ndr) sarà una sfida da non perdere assolutamente (visto l’orario d’inizio è d’uopo un divano, patatine, birra ghiacciata e rutto libero).
Fenerbache Istanbul – Olimpia Milano 71 – 79
DIAMO I NUMERI
19 – le palle perse dai turchi. Con il declino del fu Bobby Dixon affidare le chiavi del playmaking al confusionario Lorenzo Brown (che qualcuno voleva a Milano la scorsa estate, vade retro Saragat!) e al limitato Westermann è stata una decisione deleteria.
10 – i giocatori a referto per Milano. tutti quelli scesi in campo, tolti i 29 secondi di Moraschini. Un chiaro segnale che se tutti si sentono coinvolti l’attacco ne guadagna…..e pure la salute del coach.
0 – i minuti (anzi, i secondi) in campo di Roll. Non so se a causa di problemi fisici, non dovesse essere stato così scelta piuttosto bizzarra di Messina anche se non se ne è accorto nessuno. Forza Mike, dopodomani ti vogliamo decisivo.
60 – la percentuale da 3 di Leday in questa partita, che scende al 50 se consideriamo tutta l’Eurolega. Chi è che diceva ad agosto che tirava da cani? Forza, se ammettete di aver detto una boiata vi perdono…..
22 – il numero di maglia dell’unico giocatore in maglia Fener che imbarcherei sul charter con i milanesi. Di cognome fa Barthel, di nome Danilo (e ciò a Milano è un plus). Di professione fa il 4 moderno che tira da 3, che lotta sotto le plance ed ha esperienza europea. La pecca è l’atletismo non ai vertici ma per quanto mi riguarda posso soprassedere. Caro POBO, tra un mesetto, quando i turchi saranno fuori dalla lotta playoff, io ci proverei….
SALA STAMPA
Ettore Messina:
“Abbiamo giocato una partita completa, molto disciplinata in attacco, dove abbiamo avuto pazienza, siamo andati a cercare le situazioni giuste in post e nei pick and roll, e anche in difesa soprattutto nel secondo e terzo quarto siamo stati efficaci.
Battere il Fenerbahce non è mai facile, perché è una squadra profonda, grossa, che ha talento, esperta, anche se ovviamente era privo di un giocatore come Jan Vesely.
Per noi è stata una vittoria molto importante. Gigi Datome ha giocato una partita completa anche lui, è stato super, ha attaccato, ha difeso, ha preso i rimbalzi e ci ha dato grande calma nei momenti in cui serviva. E’ stato un vero leader per noi. Sono molto contento per lui, perché ha giocato bene contro la sua ex squadra, in una città in cui è stato amato, è un segno di grande rispetto”.
Zach LeDay
“Sono contento della vittoria, in trasferta e in un mese in cui ne stiamo giocando tante fuori casa era importante. Abbiamo giocato bene in difesa, li abbiamo fermati nei momenti giusti e poi in attacco abbiamo condiviso la palla. Quando la muoviamo e tutti contribuiscono di solito vinciamo”.
Kevin Punter
“Venivamo da un paio di settimane non buone difensivamente quindi era importante stare attenti e difendere. Sono contento, è stata una bella vittoria. È una stagione lunga, dobbiamo prendere una partita alla volta, un giorno alla volta e pensare già alla prossima”.
fonte sito ufficiale Olimpia Milano
Cristiano Garbin
@garbo75