Sta diventando una brutta costante di questa stagione europea milanese: quando sembra tutto apparecchiato per il definitivo salto di qualità, in classifica e nelle ambizioni, ecco che arriva la classica sconfitta interna smorza (eufemismo) entusiasmo.
Si ripete insomma il copione già visto contro il Panathinaikos, con la differenza che il Baskonia è squadra più tecnica dei greci, e soprattutto gioca un basket fluido se si trova al cospetto di difese senza intensità come quelle proposte dai ragazzi di Messina questa sera.
Peccato perché la classifica poteva essere ben diversa, speriamo comunque che questa partita, semmai ce ne fosse stato bisogno, abbia messo ancora una volta in risalto (specie agli occhi di chi ha il potere di decidere), le mancanze del roster della squadra di Giorgio Armani.
Fall a tratti sembrava un uomo in mezzo ai bimbi, ed anche Jakiri ha dominato a tratti anche se ha fatto male soprattutto col jumper dai 5 metri. Entrambi hanno condizionato parecchio il gioco milanese e coach Messina non ha trovato contromisure per la serata “no” dei suoi.
Chi scrive invoca da mesi un intervento sul mercato, speriamo che adesso il presidente Ettore faccia un regalo all’allenatore Messina. Ed è pure periodo propizio, non solo perché siamo a ridosso del 25 dicembre, ma dato che è partita la NBA sono ora disponibili sul mercato alcuni giocatori tagliati dalle loro squadre prima del via.
Ad esempio Chemezie Metu che il POBO conosce bene per averlo avuto agli Spurs oppure Skal Labissiere, tanto per fare due nomi a caso ma non troppo. Oppure si può guardare al mercato europeo, non c’è massima urgenza ma sarebbe bene non indugiare troppo.
Intanto domenica sarà big match a Bologna con l’esordio probabile di Belinelli che darà una carica in più ai bianconeri. Ovvio che una sconfitta non avrebbe ripercussioni in classifica ma potrebbe destabilizzare e minare qualche certezza nell’ambiente.
Se contro il Baskonia dovessero essersi (in)consapevolmente risparmiati (non credo eh…), in vista di domenica non li biasimerei: una vittoria, magari larga, contro i rivali bolognesi val bene una sconfitta dolorosa si, ma pur sempre rimediabile.
Non pretendo che voi la pensiate così ma a me, ad esempio, non sono ancora andate giù le serie playoff del 2007 ad esempio, senza tornare per forza a quelle finali 1984. Battere la Virtus Bologna si deve, senza se e senza ma.
Olimpia Milano – Baskonia Vitoria 79-84
DIAMO I NUMERI
23 – i tiri da due sbagliati dagli attaccanti milanesi su 41 tentativi. Difficile vincere con queste cifre, anche se nel basket moderno dicono tutti che contano di più le % da 3 punti. Lo dicono, finché non tirano col 40% da 2…
10 – i liberi tentati da Milano. Pochi, pochissimi specie considerando che si giocava al Forum. Sintomo di poca aggressività ovviamente, ma anche di un gioco monocorde. Mi aspettavo da Messina più fantasia in queste situazioni: che so, 5 piccoli, zonaccia 2-3, 7 second or less per aumentare il ritmo…Niente di tutto questo. Male, a mio avviso.
46 – il differenziale tra le valutazioni delle due squadre. Un numero altissimo visto l’esiguo scarto nel punteggio finale, altro sintomo della scadente qualità della prestazione offerta dai biancorossi.
12 – punti e rimbalzi di tale Tonye Jekiri: è incredibile come in Eurolega spesso e volentieri i centri altrui compilano il loro career high. Non sono sicuro lo sia per il centro del Baskonia ma un sospetto ce l’ho…
16 – i punti di Zoran Dragic, esattamente il doppio della sua media nell’anno in biancorosso. Andato via in silenzio, da infortunato, forse troppo frettolosamente. Io lo avrei tenuto con un contratto lungo quanto il tempo necessario a convincere anche il fratello ad abbandonare gli Heat…Comunque il buon Zoran s’è tolto una bella soddisfazione, se la merita, alla faccia di chi lo chiamava Tragic.
0 – i minuti in campo dell’avversario più atteso, quel Polonara così poco amato dalle parti di Assago. E se, firmando magari un precontratto, il buon Stavropoulos abbia inserito la classica clausola “inventate quel che te pare ma contro di noi stattene in tribuna”? Amici milanesi, so che non vi sta simpaticissimo, ma se in passato abbiamo accolto e poi idolatrato Meneghin, Coldebella e Hackett , il buon Achille va via liscio…
Sala Stampa
Ettore Messina
“Hanno meritato di vincere, hanno giocato meglio e più duro di noi. Fin dai primi due o tre possessi schizzando avanti 7-0 hanno dettato il ritmo della partita. Ci hanno attaccato dal palleggio per tutta la sera e non siamo stati in grado di fermarli. In attacco abbiamo tirato in modo un po’ alterno, ma credo che il problema sia stato la difesa. Non abbiamo prodotto abbastanza stop, non abbiamo avuto ritmo, fluidità e questo ci è costato la partita. Credo sia stata una gara simile a quella giocata con la Stella Rossa, all’ultimo quarto con il Panathinaikos, al secondo tempo difensivo giocato contro Brindisi. Quando una squadra è coesa riesce a non subire il gioco avversario e poi le cose vengono meglio anche in attacco. Può succedere anche il contrario, ma è più difficile. Non voglio pensare male, ma se ci facciamo condizionare dai risultati dei nostri avversari o dalla classifica, allora potremmo metterci davvero poco a rovinare quanto di buono abbiamo costruito finora. Di fatto il nostro approccio fisico e mentale stasera non era all’altezza. Di questo dovremo parlare”.
Cristiano Garbin
@garbo75