C’è un’intervista che ci sta nel cuore e che abbiamo recuperato dal nostro vecchio youtube e qua la proponiamo, a quasi 4 anni dalla realizzazione. E’ il racconto dell’arbitro Gianluca Mattioli, scomparso nel novembre del 2017 in Spagna all’improvviso, per un virus fulminante.
Era un sabato sera, cercavamo l’albergo di una squadra ospite di Reggio Emilia, in città, e un guardiano della notte ci rispose: “Qua ci sono gli arbitri”.
Ne avremmo raccontati altri, prima e dopo, ma quella fu una serata speciale perchè Mattioli sorrideva, era felice di scherzare, al contrario di Martolini che, avendoci conosciuto a Quattro Castella, al premio Reverberi, era un pizzico in soggezione: “Le tue interviste sono da Iene”.
Quella sera c’era anche Quarta, alto arbitro di Torino.
Neanche la riascoltiamo, per evitare di commuoverci troppo, resta il ricordo di una persona speciale, che alla fine disse:
“Dai, la prossima volta la facciamo ancora più spiritosa”.
Ecco, rincuora, di fronte alla ritrosia di tanti, per un un pizzico di ironia.
Gianluca Mattioli era speciale in questo, dava un calcio ai conformismi, al classico “Non possiamo rilasciare dichiarazioni”. Certo, sulla partita, ma sulla vita, sul mestiere di arbitro, sul personale…
Gianluca morì in un ospedale di Murcia, in Spagna, dove combatteva un virus misterioso scoperto appena due giorni prima. Aveva 50 anni, lasciò la moglie Roberta e due figli, è in particolare Valentina, a ricordarlo su Facebook.
Arbitro dal 1985, ha diretto ben 685 gare in LBA.
Aveva arbitrato in tutte le competizioni europee compresa l’ambita Eurolega Gianluca Mattioli.
Il malore era stato scoperto solo lunedi, alla vigilia del match di Champions League tra Murcia e AS Monaco, le sue condizioni si erano aggravate praticamente subito.
L’ultima sua gara arbitrata era stata proprio a Reggio Emilia ma non fu in quel weekend.
Da lassù, chissà se sorriderà ancora.