Che io sia e viva a Reggio Emilia è totalmente irrilevante, occhieggio a qualche partita, ho Sky naturalmente, Dazn, ma non Eurosport, dunque posso vedere solo quelle che vengono irradiate gratuitamente agli abbonati Sky.
Ogni considerazione, anche la più strampalata, mai è da tifoso di Reggio Emilia o simili. Per decenni, da abbonato e poi da giornalista, ho assistito a baruffe chiozzotte e anche quasi fisiche, alla monetina in testa a Townsend, del Banco Roma, nei primi anni ’80. Ai sospetti sugli arbitraggi, ai due arbitri che scontentavano, ai tre pure, a tanto. Ad Ojars Silins che si piglia un tecnico perchè si mette le mani nei capelli, con quel metro io dovrei finire in carcere al più presto.
Ho visto, sentito, seguito le più assurde vicende d’Italia, ma non sento più lamentele sugli arbitri. Non leggo tutto, non leggo sempre, però mi mancano terribilmente i complotti. Contro le piccole, a favore delle grandi, o viceversa.
Mi manca la compensazione, il fallo antisportivo, il pubblico aizzato e aizzante, il politically scorrect, le risse Nba, le risse di Eurolega, le forbici di Grbovic o chi per lui in Jugoslavia-Italia.
Mi manca Bianchini contro Peterson, Lombardi contro tanti, tutti contro tutti. Mi mancano le minacce dei tifosi in tutti gli impianti sportivi perchè non vogliono essere riprese, mi mancano le domande, mi mancano gli appostamenti fuori dal palazzetto o l’entrata a partita finita, con o senza accredito.
Mi manca un basket da bar sport, da Aldo Biscardi, mi manca un basket che era più basket, che era di eroi, santi e navigatori, non so se di poeti. Mi mancano le parole di claudiopea.it, mi mancano le lenzuolate della Gazzetta, i pezzi infiniti, il tempo di lettura infinito, mi manca tanto, di tutto.
Ma non posso credere che adesso sia tutto perfetto e perfettino, elegante e distinto, che il sindaco presidente Brugnaro sia quieto. Che Veronica Bartoli non imiti Maria Licia Ferrarini che mi diceva, dopo lo scudetto perso da Reggio Emilia contro Sassari, alle 3 di notte: “Lo dica lei, che è un giornalista, che siamo stati derubati”.
Lo dica lei, che è la presidentessa, io sono un giornalista, appunto.
Mi mancano Aldo Giordani e i finitimi Vitolo e Duranti, Pallonetto e Casamassima, mi mancano gli arbitri con un giro vita da record, come il mio 20 anni fa, mi manca entrare negli spogliatoi a partita finita, mi manca di chiedere di salire sul pullman a filmare.
Andrò, invece, a casa di qualche campione o di qualche ex o di qualche sconosciuto, fuori da Reggio Emilia, e dintorni.
Manca, ci manca, quel basket d’altri tempi, ruspante, quelle azioni da 30 secondi, quel regolamento più facile, quei palazzetti strapieni, che non è mai morto nessuno.
Mi mancano le emozioni, mi mancano gli eroi, i santi, i navigatori, i poeti, mi mancano il grigio degli arbitri e il grigio del gioco, mi mancano i procuratori e Stefano Rusconi. Mi mancano i ladri e di questo parlerò nel prossimo.
4 – continua