Milano 11 febbraio 2021 – Ci sono squadre allenate, quadrate, con varianti tattiche, per sopperire anche alle assenze, e squadre assemblate, e le differenze si vedono…
Vittoria meritatissima dell’Umana Reyer Venezia che, nonostante il forfait dell’ultimo secondo di Gasper Vidmar, ha condotto dal primo all’ultimo minuto la partita che voleva.
Solita partenza col freno a mano tirato per la Virtus Bologna, ma contro dei Michael Bramos o degli Stefano Tonut sono lussi che non ti puoi concedere.
Chi pensava che le assenze di Fotu e Vidmar lasciassero campo libero ai lunghi bolognesi non ha compreso quanto questa Reyer sia solida ed insidiosa.
Una prova monumentale di Watts ha chiuso ogni varco ai lunghi bolognesi, che si sono infranti contro lo scoglio veneziano, mentre Bramos pronto ad aiutare sotto le plance, miglior rimbalzista del match con 13 carambole, puniva continuamente anche in attacco.
Piano partita di coach De Raffaele, che ha portato ad una lectio magistralis il suo dirimpettaio, era attaccare in ogni momento possibile Milos Teodosic e si può dire che abbia funzionato alla grandissima.
In casa bianconera sono in pochi a salvarsi, un Markovic mai domo, l’ Hunter del primo tempo, Kyle Weems e poco altro.
Dopo la delusione dello scorso anno si poteva pensare che lo staff virtussino avrebbe pensato a qualcosa per imbrigliare le bocche da fuoco veneziane, ma nulla di nuovo si è visto.
La solita partita, i soliti giochi, mai un accenno di zona per provare a sparigliare le carte, palla a Teodosic e speriamo che inventi, ma quando si incontra una squadra tosta, organizzata, ed allenata non basta.
Le assenze di Marco Belinelli ed Alessandro Pajola sono risultate pesanti, ma oramai una squadra di 10 effettivi dovrebbe riuscire a sopperire alle assenze variando un po’ anche giochi e strategie.
In casa virtussina è ora di stilare un primo bilancio, dopo lo scorso anno è arrivata un’altra prestazione deludente in una partita dentro o fuori, e con la 7Days Eurocup nel mirino ci sono riflessioni da compiere.
Sala Stampa
Coach De Raffaele commenta l’ingresso in semifinale
Le parole di un deluso coach Alexandar Djordjevic
“Giusto fare i complimenti alla squadra che ha vinto. Hanno sfruttato i nostri errori e hanno avuto sicurezza nelle giocate. Noi non siamo entrati con lo spirito giusto, soprattutto difensivo. Sui nostri errori hanno fondato il break, ci siamo avvicinati un paio di volte poi alcune giocate hanno tolto a noi un’inerzia che in quel momento avevamo. Per due volte siamo tornati a contatto e abbiamo sbagliato due giocate che solitamente facciamo tranquillamente.
Siamo arrivati corti, senza due giocatori importanti per noi. Non è solo questa partita, è un periodo: già qualche settimana fa si sentiva la stanchezza. Per noi ogni partita è stata importante nell’ultimo periodo, siamo arrivati corti, anche nelle idee. Si è vista una differenza con Venezia che evidenzia la maggior freschezza loro: noi poco a poco siamo sempre arrivati dietro ma alla fine è mancata la freschezza fisica e mentale. Dovevamo fare molto di più. Ci sono mancate le seconde e le terze soluzioni. Abbiamo avuto fretta nel finire l’azione, non ci sono stati quasi mai extra pass. Dobbiamo capire come siamo arrivati a questo. Noi siamo questi, abbiamo tirato fuori quello che avevamo. A nessuno piace perdere, bisogna analizzare gli avversari per imparare. A me servirà come esperienza, guardo sempre chi è meglio di me e stasera lo sono stati loro.”
Virtus Segafredo Bologna sv Umana Reyer Venezia 82-89
Parziali: 16-23; 38-41; 61-65; 82-89
Pagelle
Tessitori 6: gioca solo 10 minuti, ma i suoi piedi non sono abbastanza veloci per i cambi sistematici che vuole Djordjevic, però il suo prova a farlo.
Alibegovic 5: 4 minuti di nulla.
Markovic 7: è l’unico pronto dall’inizio, ma predica nel deserto, si sdoppia anche in difesa, ma non può tutto.
Ricci 5,5: subito limitato dai falli non trova molto spazio. E’ il più preciso dalla lunga distanza, ma non incide minimamente.
Adams 6: almeno ci prova, confusionario prova a dare un po’ di adrenalina in una squadra dall’encefalogramma piatto.
Hunter 6-: un buonissimo primo tempo dove è il principale responsabile della rimonta bolognese. Spaesato nel secondo tempo, ma anche per scelte cervellotiche, non sue, che non si comprendono.
Weems 6,5: uno dei pochi che non delude mai, segna all’inizio, mette qualche bomba, gioca in 3 ruoli, ma non ha abbastanza la palla in mano per poter essere decisivo.
Teodosic 4,5: è lui il genio che dovrebbe illuminare questa squadra, ma è troppo spesso forte coi deboli e debole coi forti. Ennesima partita decisiva che toppa. Monta il dubbio che sia un campione da all star game…
Gamble 4: non ci capisce nulla, sbatte contro Watts senza cavare un ragno dal buco. Spesso in ritardo anche nelle chiusure lascia dei sottomano comodi comodi ai piccoli veneziani.
Abass 5-: con i mezzi fisici di cui dispone dovrebbe spaccare il mondo, ma ha un solo acuto a fine secondo quarto, non difende, non attacca, e bastano le finte di sopracciglio per mandarlo al bar.
Julyan Stone 7: si sacrifica ancora una volta per i compagni. Poco importa se scrive virgola a referto. Da quattro tattico cambia su tutti gli avversari senza pagare pegno.
Michael Bramos 10: la partita perfetta. Un giocatore senza senso. Iron Mike è ovunque: gioca 35 minuti piazzando una doppia-doppia da 23+13 rimbalzi per una valutazione di 32.
Stefano Tonut 9: i suoi assalti al ferro mando in crisi tutta la difesa avversaria. La guardia della NAZIONALE AZZURRA termina con 22 punti, 5 falli subiti.
Austin Daye 7: produce meno del solito in attacco, ma ha capacità di mettere canestri importanti grazie al solito talento.
Andrea De Nicolao 7: prezioso in regia, prezioso in attacco con i sui 10 punti, alla fine “smazza” anche 5 assist preziosissimi
Wes Clark 6,5: entra con buon piglio in gara facendo rifiatate De Nicolao, ma anche giocando bene in coppia con il play padovano: per lui bottino da 8 punti e 4 passaggi vincenti.
Jeremy Chappell 6: lavoro oscuro, ma utile, nei suoi 12 minuti sul parquet del Forum.
Valerio Mazzola 7: partita di grande voglia e applicazione. Costretto a giocare 18 minuti nel ruolo di cinque lo fa grande presenza. Mette anche una bomba fondamentale.
Mitchell Watt 7: non era facile contro un avversario del valore di Gamble ed Hunter. Il pivot dell’Umana condizionato anche dai falli comunque scrive a referto 12 punti conquistando anche 8 rimbalzi.
Pagelle in collaborazione con l’ immarcescibile Giuseppe Pep Malaguti