Mi resta un dubbio, ma davvero Fabrizio Ambrassa doveva andare? Magari era solo spazientito.
Dunque Milano è alle #Final4 e noi per un colpo di fortuna abbiamo raccontato la partita, a modo nostro, su ilmessaggero.it, dopo 3 anni, di fatto, resterà una una tantum.
E allora gigioneggiamo, indugiamo, divaghiamo, la mentalità narcistica. Ovviamente, molto scherziamo, su questo, quasi mi sentissimo uno dei grandi del basket, ovvero tutti escluso vannizagnoli.it.
Anyway, mi auguro di raccontare, quando vorrà, la carriera e l’attualità di Fabrizio Ambrassa, tecnico giovanile.
Con l’ex guardia raffrontiamo la Philips del ’92, eliminata in semifinale dal Partizan di Beograd, e l’Olimpia Milano di oggi, che fronteggerà il Barcellona.
Fabrizio Ambrassa ci parla di Djordjevic e di Gasol, del Cska e di Ettore Messina, di turchi, io di Obradovic e di nazionale. Anche Ambrassa. E’ un bel caleidoscopio di ricordi, sempre curioso.
Di proposito, giusto per fare dispetto, anticipiamo nulla, per imporre ai lettori di vedere, e tutto.
Come facciamo con le note vocali, irritanti.
Fabrizio Ambrassa è un fior di professionista, del basket, un bel personaggio.
Presto racconteremo Marco Baldi e Johnny Rogers.
Un saluto, da Reggio Emilia, dalla redazione di vannizagnoli.it, ovvero il letto.
Grazie, come sempre, al direttore Fabrizio Noto e al resto delle firme.