Mentre sono già iniziati i Play-in dell’Estearn Conference con le vittorie di Boston Celtics ed Indiana Pacers, vediamo oggi, come ieri abbiam fatto sempre per l’Est, chi abbia fatto bene, meno bene o male ad Ovest, in una Western Conference inaspettatamente dominata da Utah Jazz e Denver Nuggets.
Partiamo, come sempre dall’ultimo posto in classifica.
15° Posto Houston Rockets
Inutile girarci attorno, la cessione di un giocatore come James Harden ha stravolto tutto l’assetto, sia in campo che fuori dal campo. Obiettivo perseguibile erano a questo punto i Play-in ma quello che invece ha stupito è stata la reazione di giocatori navigati come DeMarcus Cousins e John Wall che han quasi “spento la luce”, malgrado l’arrivo di Victor Oladipo. Il passo successivo le sconfitte in serie è stato logico, mettere in piedi cioè una sorta di permament office in cui provare giovani talenti in serie. A questo punto difficile sapere quali potrebbero essere le prossime mosse, aspettando il Draft 2021 e magari liberando anche John Wall dopo Cousins e lo stesso Oladipo?
14° Posto Oklahoma City Thunder
Se pensate che nella NBA esistano solo grandi manager a gestire le squadre, osservare con attenzione quanto accaduto a questi Oklahoma City Thunder potrebbe rappresentare l’eccezione che conferma la regola. Infatti per buona parte della stagione la squadra ha fatto bene, proiezione possibile un posto ai Play-in. Poi, suddenly, il GM Sam Presti ha pensato fosse meglio rallentare. Ok, l’arrivo di Gabriel Deck in corso d’opera è un segnale, come dare fiducia a coach Mark Daigneault, costruendo magari il roster attorno a Shai Gilgeous-Alexaer, in crescita. Vedremo cosa accadrà ma stupirsi per come sia andata questa stagione è d’obbligo…
13° Posto Minnesota Timberwolves
Ci si aspettava di più dai Timberwolves, inutile negarlo. Di sicuro i malanni sono stati preponderanti nella loro esclusione dai piani alti della Western Conference perchè gente come D’Angelo Russell od anche Karl-Anthony Towns non si regalano a nessuno, almeno si è messo in evidenza un rookie molto interessante come Anthony Edwards. Però, come ad Oklahoma, ha lasciato un pò perplessi la gestione dalla scrivania. L’arrivo di un conoscitore dell’NBA come Chris Finch per sostituire il “cresciuto in casa” Ryan Saunders non è sembrata una scelta azzeccata. Perchè allora inanellare vittorie nel finale di stagione dovendo probabilmente ricostruire con le giuste mosse sul mercato o dal Draft 2021?
12° Posto Sacramento Kings
Come sempre i californiani son partiti a fari spenti nella notte e, zitti zitti, i Kings stavano facendo quello che in pochi avrebbero immaginato. Ma alla fine il 12° posto è la loro collocazione naturale sebbene un Play-in, per quello che han fatto vedere, lo avrebbero anche meritato. Penalizzati anche loro da guai fisici, che han tenuto lontano i due principali terminali offensivi come Marvin Bagley e De’Aaron Fox, si è messo in evidenza il rookie Tyrese Haliburton con prestazioni molto positive. Alla fine, stagione senza infamia e senza lode.
11° Posto New Orleans Pelicans
Molto probabilmente, a giudicare le aspettative pre-season, i Pelicans sono da considerarsi la più grande delusione, forse anche più dei Lakers campioni giunti settimi. Paradossalmente, mentre nelle altre franchigie si è assistito ad un bollettino di injuries quasi quotidiano, i Pelicans non hanno mai avuto gravi problemi fisici nel roster, mettendo a questo punto sotto accusa coach Steve Van Gundy, inevitabilmente sul banco degli imputati perchè la sua squadra non è MAI stata in corsa per uno dei posti al sole! Eppure avere avuto un super Zion Williamson, la crescita importante di Lonzo Ball ed il grande talento di Brandon Ingram è servito a qualcosa?
10° Posto San Antonio Spurs
Una stagione a dir poco positiva quella degli Spurs, con la macchia però di aver mollato a Play-in acquisito (tra poche ore in campo, vs i Grizzlies). Infatti la fase conclusiva della stagione è stata deludente ma alzi la mano chi direbbe che per i ragazzi di Gregg Popovich sia andata male. Eh si, proprio Gregg Popovich che aveva come mission di aiutare nella crescita i molti giovani nel roster. Di sicuro anche l’esperienza di veterani come DeMar DeRozan e Patty Mills hanno fatto la loro parte ma pensare che possano andare avanti…Complesso, ma non impossibile. Un giovane su tutti quelli visti? Ci giochiamo molto su Keldon Johnson.
9° Posto Memphis Grizzlies
Altra squadra che ha decisamente fatto bene ripetutasi quest’anno dopo la stagione scorsa, chiusa al Play-in. Ma lo scorso anno in tanti sostennero che i Grizzlies avessero avuto la Dea Bendata dalla loro parte. Invece no, la conferma a questi livelli non è mai facile, anzi. Sono rimasti sempre in orbita Playoff, esaltando giovani come Dé Anthony Melton, Brandon Clarke, Desmond Bane e Xavier Tillman con la super guida di Ja Morant, ormai vero e proprio faro del team, oltre che osservare la solidità di Jonas Valanciunas e Dillon Brooks. Tra poco in campo vs gli Spurs, favoriti!
8° Posto Golden State Warriors
L’aria di ricostruzione si è respirata durante tutta la stagione a San Francisco. Doveva essere Play-in e così è andata per dei Warriors che han penato però tutto l’anno. In campo alle 4.00 di giovedì 20 maggio vs i Lakers, non sono ovviamente favoriti ma difficile pensare che avrebbero potuto fare di più. Inizio titubante tra i nuovi ed i vecchi, risultati come sulle montagne russe e soprattutto Steph Curry con problemi fisici. Poi, al classico giro di boa dell’All Star Game, proprio Steph ha iniziato ad inanellare prestazioni da MVP, aiutato dal grande big come Draymond Green ed aspettando Klay Thompson, tirando letteralmente la volata ai ragazzi come Nico Mannion.
7° Posto Los Angeles Lakers
Una stagione da tante ombre e poche, poche luci per i Lakers. Chiamati a doversi ovviamente ripetere, sol perchè indossano quella canotta, i campioni NBA in carica hanno penato molto, forse più del dovuto. Certo che i problemi fisici sia di King James che di Anthony Davis non hanno aiutato il progetto di scalata della classifica, anzi. Si è assistito ad uno scivolamento verso il basso, per fortuna conclusosi con i Play-in, evitando quindi di essere esposti al pubblico ludibrio. A poco, anzi, a molto poco han giovato la presenza di giocatori di grande livello come Montrezl Harrell, Marc Gasol (forse al canto del cigno), e del colored tedesco Danny Schroeder. Nemmeno l’aggiunta di un pezzo da novanta come Andre Drummond ha migliorato le cose. Stagione regolare dunque deludente, non diciamo cosa sarebbe se non supereranno i Playoff!
6° Posto Portland Trail Blazers
Ci sono varie attenuanti per spiegare un 6° posto di questi Trail Blazers che avrebbe dovuto essere più corposo, stando alle previsioni estive ed al mercato pre-season. Prima di tutto l’assenza per oltre metà stagione di gente del calibro come C.J. McCollum e Jusuf Nurkic non poteva che lasciare il segno. Per fortuna che Damian Lillard ha tenuto fede al suo ruolo di leader a 360° del team, quindi i Playoffs sono da benedire. Poi anche lo scambio che ha portato Norman Powell non ha soddisfatto tutti. Difficile dire cosa potranno fare adesso, difficile.
5° Posto Dallas Mavericks
Ci si attendeva qualcosa di più dai Mavericks, diciamolo apertamente, in cima alla classifica, invece in molti hanno avuto la sensazione che si siano limitati al minimo sindacale. Chissà poi perchè? Invece un 5° posto che, sia chiaro, non è malaccio ma che prometteva di essere più ricco. Inizio così così, poi lentamente hanno alzato i giri del motore con Luka Doncic che ha viaggiato a livelli da MVP mentre l’altro europeo come Kristaps Porzingis non ha incantato, diciamo. Ai Mavericks è anche approdato uno dei migliori italiani al momento, come Nik Melli che ha proceduto a sprazzi ma Dallas può essere un avversario rognoso d’affrontare adesso.
4° Posto Los Angeles Clippers
Occorreva una reazione dopo la fallimentare stagione scorsa, quando in molti la davano vincente. Ed i Clippers la reazione l’hanno avuta, un buon 4° posto e la sensazione che forse non abbiamo scaricato a terra i cavalli del loro motore! Le stelle Kawhi Leonard e Paul George hanno spesso guidato la truppa ma non è da sottovalutare l’arrivo di Rajon Rondo in fuga da Atlanta, che ha aumentato il livello anche mentale della squadra. Sotto le plance dovrà stare bene però Serge Ibaka ma anche DeMarcus Cousins ma il supporting cast promette bene. Insomma, se non oggi, quando?
3° Posto Denver Nuggets
Nella previsioni di molti i Nuggets avrebbero dovuto terminare la stagione regolare alle spalle del duo Losangelino. Quindi terzi, bene dunque! Verticale la crescita e la consapevolezza di leadership del serbo Nikola Jokic che ha disputato una stagione da MVP con chances grosse di esserlo anche a fine stagione. Ma non c’è solo Jokic nel successo dei Nuggets perchè c’è stata anche la crescita di Michael Porter Jr., evidenziata dai minuti lasciatigli dal grave infortunio grave di Jamal Murray. Ma ci sono stati anche gli innesti di Facundo Campasso e di Aaron Gordon in corsa, alla fine dire che questi Nuggets siano andati molto meglio del previsto non è una bestemmia.
2° Posto Phoenix Suns
Senza dubbio, la squadra che più ha stupito nella stagione regolare e, secondo molti, addirittura la migliore della Western Conference. Era dai tempi di Steve Nash in campo e Mike D’Antoni in panca che i Phoenix Suns non si trovavano lì a fine campionato. Una crescita dirompente, esponenziale quasi con l’ottimo contributo di coach Monty Williams e del suo staff, tra cui il nostro Riccardo Fois come assistant. Ovviamente è logico, parlando di questa splendida stagione dei Suns, parlare di Chris Paul: il suo arrivo, insieme a quello di un altro veterano come Jae Crowder, ha permesso ad un giovane gruppo ma anche ricco di talento di fare il salto di qualità che serviva, dopo aver impressionato nella bolla di Orlando dove avevano sfiorato il Play-in. Attenzione dunque, questa volta i Suns possono fare male a chiunque.
1° Posto Utah Jazz
Senza mezzi giri di parole possiamo dire che gli Utah Jazz per il gioco fatto vedere, per la costanza e l’efficacia con cui hanno espresso la loro qualità, sono stati di sicuro la miglior squadra di tutta la regular season, non solo prima ad Ovest. Non sono una novità anzi, partivano da una base già solida, però il salto fatto dai ragazzi di Salt Lake City è stato notevole e premiato con il miglior record della Lega. Il sistema di coach Quyn Snyder basato su Le Roi Rudy Gobert e che punta ancora più che in passato sul tiro da tre è stato eccezionale, si pensi solo al fatto che Joe Ingles e Jordan Clarkson dalla panchina sono quasi un lusso; Bogdan Bogdanovic e Mike Conley sono ottime armi, e che “Spida” Mitchell fosse un candidato MVP prima dell’infortunio. Per non parlare poi di gente come Ersan Ilyasova e Trent Forrest.