Nella Western Conference continuano le altalene di emozioni forti e stanotte, allo Staples Center di Los Angeles i Clippers rimontano 25 punti nella ripresa e superano di slancio per 131-119 gli Utah Jazz entrando nella storia.
Un successo infatti, quello della squadra di coach Tyronn Lue, che regala ai californiani le prime finali di Conference nei loro 50 anni di storia.
Una partita totalmente folle con i Los Angeles Clippers letteralmente travolti nel primo tempo, che subiscono 72 punti (19-39 nel secondo quarto) e finendo rapidamente sotto di 25 lunghezze a inizio terzo quarto.
Da lì in poi comincia un altro match, vincendo la ripresa con un incredibile 81-47.
Sempre senza Kawhi Leonard, i Clippers hanno trovato le risposte che cercavano in Paul George (28 punti, 9 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi in 45 minuti) e in Reggie Jackson (27 e 10 assist con 10/16 al tiro), ma soprattutto hanno pescato un jolly stratosferico con Terance Mann.
Il sostituto in quintetto di Leonard ha firmato la prestazione della vita con 39 punti in 36 minuti, segnando 15 dei 21 tiri tentati con 7/10 da tre, facendo pagare carissima la scelta difensiva di farlo marcare da Rudy Gobert che non è mai uscito per contestare i suoi tiri.
Fondamentali anche i 16 punti di un chirurgico Nicolas Batum (4/6 da tre) e i 12 di un indemoniato Patrick Beverley con 3/4 dalla lunga distanza.
La stagione degli Utah Jazz si conclude, inutile dirlo, con un’enorme delusione, perdendo le ultime quattro partite in fila dopo essere andati sul 2-0 nella serie e con le ultime due gare in cui gli avversari non potevano contare sul loro giocatore migliore.
Donovan Mitchell ha dato tutto quello che aveva chiudendo con 39 punti, 9 rimbalzi e 9 assist e tirando 12/27 dal campo, 9/15 da tre e 6/9 ai liberi, seguito dai 21+10 di Royce O’Neale ed i 14 di Bojan Bogdanovic, entrambi a quota 4 triple segnate (21/44 di squadra).
Non è bastato nemmeno Jordan Clarkson, assolutamente incontenibile in un secondo quarto in cui ha realizzato tutti i 21 punti della sua partita e poi rimasto fermo a zero nella ripresa.
Nel secondo tempo gli Utah Jazz – come detto – hanno segnato solo 47 punti (contro i 72 del primo tempo) tirando 15/39 dal campo e 9/25 da tre, con ben 10 palle perse e un generale senso di impotenza rappresentato soprattutto dal lungo francese Rudy Gobert (12 punti e 10 rimbalzi) e dal suo -24 di plus-minus.
Per la squadra di Salt Lake City non è stato sufficiente nemmeno l’impiego del rientrante Mike Conley, che pur non essendo chiaramente al 100%, ha stretto i denti rimanendo in campo per 26 minuti segnando solo 5 punti con 1/8 al tiro con ben 6 palle perse, in difficoltà contro la fisicità e l’atletismo della difesa dei Clippers.
Ma i veri problemi della truppa di coach Quin Snyder sono stati soprattutto nella metà campo difensiva, non trovando mai la contromisura per l’attacco “cinque fuori” dei Clippers e tenendo Mitchell in panchina durante la rimonta dei padroni di casa, sebbene con una caviglia non al meglio.
La finale a Ovest – quindi – sarà tra i Los Angeles Clippers e i Phoenix Suns.
Giuseppe Pep Malaguti