LA CRONACA
Nella terza e decisiva sfida per il Gruppo B, l’Italbasket supera la Nigeria per 80-71 e stacca il pass per i quarti di finale della manifestazione olimpica. Dopo la Germania ed il Ko vs l’Australia, certamente la vittoria più importante raccolta dalla nostra nazionale di pallacanestro negli ultimi 17 anni arriva dopo una gara sofferta.
Decisiva l’ultima frazione da 24-8: un quarto periodo in cui a fare la differenza è stata la voglia, il cuore, la grinta, la grande difesa degli azzurri e di un gruppo in grado di andare oltre ogni tipo di difficoltà. Grande protagonista del successo dell’Italbasket è Nicolò Melli: infatti il nostro capitano è autore di 15 punti, miglior realizzatore della sfida e leader su entrambi i lati del campo. Le sue giocate cambiano il match nel momento di massima difficoltà per gli azzurri, che raccolgono anche 14 punti da Mannion, 13 da Polonara e 12 da Fontecchio.
Una prestazione maiuscola che permette, come detto, all’Italbasket di conquistare così la certezza della qualificazione ai quarti di finale, nonostante un Metu da 22 punti con 6/7 dall’arco e i 20 di Nwora.
Grande avvio di gara dell’Italbasket trascinata dalle giocate di Melli, Polonara e Fontecchio 17-5 al 5’. La Nigeria reagisce dopo un inizio a dir poco complicato e ottiene un break di 5-0, ma Tonut rimanda gli avversari nuovamente sotto in doppia cifra si svantaggio.
Ci pensa poi Mannion per il 24-10 al 7’, Italia in totale controllo del match con zero palle perse, contro le sei degli avversari. La squadra di Mike Brown si affida alle doti balistiche di Nwora ma non basta: gli azzurri chiudono avanti la prima frazione 29-17.
All’inizio del secondo quarto arriva il primo momento di grande difficoltà dell’Italbasket: Nigeria in un amen sul -7, con Sacchetti che prontamente chiama timeout. La transizione di Metu e il gioco spalle a canestro di Okafor fanno malissimo agli azzurri, 29-27 a metà del quarto con un parziale complessivo di 10-0.
La nostra nazionale si sblocca con Tonut, ma il solito Metu continua a segnare da ogni posizione. Ci pensa allora Fontecchio a siglare la bomba del +4, ma Nwora e Achiuwa confezionano il primo vantaggio nigeriano 34-46 al 18’. Sacchetti – allora – pesca dalla panchina Ricci e Tessitori che ridanno ossigeno e il nuovo vantaggio di quattro lunghezze all’Italbasket, il primo tempo termina con l’ennesima tripla di Metu sul 40-39.
Dopo l’intervallo lungo ottima partenza azzurra con un parziale di 6-0; la Nigeria risponde prontamente e trova il nuovo pareggio (46-46 al 24’) grazie alle giocate di Okafor e a tre palle perse sanguinose dell’Italia. Entrambe le squadra cercano il gioco perimetrale: Melli e Polonara da una parte e Vincent dall’altra per il 52-51.
La Nigeria allunga in modo deciso sul +6 grazie solito Metu e alla supremazia a rimbalzo. La terza frazione si chiude sul 56-63 con l’inerzia del match tutta dalla parte delle Nigeria. L’Italia alza l’intensità difensiva e ottiene un break importate di 11-1 griffato soprattutto dai canestri di Melli, 67-64 a 5’18” dalla sirena finale.
Entrambe le squadre non trovano più la via del canestri: ci pensa Polonara ad allungare il break azzurro, mentre Metu pesca il primo canestro su azione dei nigeriani. Il quintetto molto difensivo voluto da Sacchetti produce il 73-67 a 1’23” dalla fine. Negli ultimi istanti d gara, Mannion piazza la tripla del +7 e manda i titoli di coda della partita. 80-71 il finale
ITALIA – NIGERIA 80-71
LE PAGELLE DELL’ITALIA
TONUT 6: come capita a scuola arriva la sufficienza perché la classe è andata bene e il maestro è di buonumore. Mette punti importanti ma commette anche sciocchezze non da lui
MELLI 7,5: partita da vero capitano, anzi da Capitano. Parte facendo il play aggiunto alla Bill Walton dal post alto, poi sfrutta i cambi difensivi in post basso. In difesa chiude su tutti e tutto. Un totem.
MANNION 6,5: vero che ogni tanto va fuori giri prendendosi iniziative fuori dallo spartito, ma comunque la tripla ammazza partita la mette lui, e 14 in 16 minuti hanno pesato un bel po’. Il saggio Meo poi negli ultimi minuti gli affianca Pajolino e la gestione di palla e partita diventa moooolto più facile.
FONTECCHIO 6,5: primo tempo di ottimo livello sulla scia delle partite precedenti, terzo quarto in cui sbaglia qualche tiro di troppo facendo credere che la magia sia finita. Ed allora difende su tirotuttoio Nwora , gioca di squadra e prende rimbalzi, un po’ alla Ingles da cui aveva ricevuto molti elogi dopo la partita contro l’Australia.
PAJOLA 7: in attacco torna quello pre-playoff LBA, ma in difesa è il solito e la perfetta gestione finale gli vale mezzo voto in più. Con lui, Mannion e Spagnolo dopo decenni di vacche magre nel ruolo di gestore della palla sem-a-post per due lustri almeno.
MORASCHINI 5,5: 12 minuti invisibili ed insipidi. Ma non fa danni e per questa volta fa bene così.
POLONARA 7: partita offensivamente solida, difensivamente soffre Okafor ma d’altronde i chili di differenza son troppi. Soffre anche Nowitzky con la canotta di Metu ma ormai è talmente maturo e convinto delle sue possibilità che se ne frega e ci fa esplodere con la tripla decisiva.
GALLINARI 6: non sta bene e si vede ma comunque stoppa, lotta e gioca di squadra. Chi si aspetta sempre 20 punti da lui non ha capito nulla del giuoco della pallacanestro. Tartassato, forse perché milanista, dall’agghiagghiande arbitro Antonio Conde finisce in panca per i falli e non torna più, per merito dei suoi compagni.
TESSITORI 5,5: arriva sul parquet e commette 3-4 fesserie che qualunque coach avrebbe punito col pino, 30 suicidi il giorno dopo, il sequestro della Playstation e in camera senza cena. Ma lui non si abbatte e tira fuori dal cilindro un gioco da 3 punti e una levata di sedia ad Okafor tratta dal vangelo secondo Shaun Stonerook. Quercia.
VITALI 7: dai Garbo, come fai a dare 7 a uno che tira 0/5 dal campo? Vedi caro amico, il basket è altro, il basket europeo è difesa, è lavoro sporco, abnegazione umiltà e gioco di squadra. E furbizia, come quella che ci ha messo per prendere uno sfondo su Okafor con palla lontana. Bravo Mitch, ma sistema la mano per la prossima.
RICCI 7: ho conosciuto e conosco giocatori (anche italiani) che se avessero avuto la metà dei cojones del Pippo nazionale avrebbero giocato da protagonisti nella NBA. Come fai a non levarti il cappello di fronte a uno così, che senza paura si prende responsabilità enormi dopo magari non aver giocato la partita precedente? Poi diciamoci la verità. essendo un suo pretoriano Meo lo farebbe giocare anche e avesse Charles Barkley in panca. E fa bene.
NIGERIA: Nwora 5 , Achiuwa 4,5 , Metu 8, Emegano 4, Oni 3,5 , Okafor 7,5 , Nwamu 4, Vincent 4,5, Okogie 5,5
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