San Cristóbal de La Laguna, 13 ottobre 2021 – Si preannunciava una sfida impossibile per la Dinamo Sassari e tale si è confermata per la squadra di coach Demis Cavina, travolta per 87-60 dal Lenovo Tenerife, serio candidato alla vittoria finale di questa FIBA BCL.
Sassari regge solo il primo quarto, passato per gran parte in vantaggio, prima di essere spazzata via dal campo dagli uomini di coach Txus Vidorreta, più forti, più grossi e con una panchina tremendamente più lunga dei biancoblu. La sconfitta era preventivata, ma lascia perplessi la non reazione della squadra di Cavina, quasi in fotocopia con la sconfitta di settimana scorsa a Ludwigsburg, rimasta inerme davanti alla grande prova dei canari e incapace di trovare qualsivoglia contromisura tattica, o quantomeno una piccola reazione d’orgoglio. Niente di tutto ciò, elettroencefalogramma desolatamente piatto.
Una minima reazione è arrivata solo nel finale, quando due triple di Bendzius hanno riportato a meno 14 i sardi, prima di essere ricacciati indietro da Marcelinho Huertas e compagni. La pessima serata dai 6.75 ha depresso i tiratori sassaresi, che dall’altra parte venivano costantemente battuti dai pick and roll dei due centri spagnoli, dall’ex Virtus Bologna, Julian Gamble, autore di 18 punti, e dal veterano Fran Guerra che hanno messo a ferro e fuoco il pitturato ospite. Ripensando che mancava per infortunio pure il centro titolare Giorgi Shermadini, si fa fatica a comprendere (neanche tanto visti i tanti soldi del montepremi FIBA!) come faccia una squadra di tale rango e potenza di fuoco a non ambire al livello massimo dell’Euroleague, avendo tra le proprie file anche un giocatore mortifero come Sasu Salin, oggi praticamente assente ingiustificato contro il Banco di Sardegna: per fortuna dei sardi!
Uno dei pochi a salvarsi per la Dinamo è stato certamente Jason Burnell, autore di 16 punti, sempre l’ultimo ad arrendersi, anche se ha mostrato i primi segnali di insofferenza davanti ad una situazione che non sembra migliorare. Infatti la vittoria contro Reggio Emilia, potrà aver portato due punti in classifica, ma la polvere non è stata spazzata via, è stata semplicemente nascosta sotto il tappeto e stasera è risaltata fuori come d’incanto.
Il problema nella cabina di regia inizia a diventare di non facile soluzione, con Clemmons che ha dato l’ennesima dimostrazione di come fatichi ad entrare nel ruolo, con il solo Stefano Gentile costretto a sacrificarsi in un ruolo, quello del playmaker, che non è più il suo. Si conferma la grana Bendzius, ormai dentro ad un tunnel infinito, in crisi fisica e d’identità. Doveva essere l’arma in più della Dinamo dell’era Cavina, ed invece è il grande assente; uno dei pochi, insieme a Logan e Battle, ad avere punti nelle mani e capace di risolvere le situazioni più complicate soprattutto quando la squadra fatica a costruire o non gira come dovrebbe.
Ora il gruppo A vede il Banco ultimo, senza vittorie, insieme agli ucraini del Prometey dell’ex Miro Bilan, gli avversari su cui i sassaresi dovranno fare la corsa per assicurarsi almeno il terzo posto che vorrà dire spareggio per la fase successiva. Ma prima della sfida europea del 27 ottobre al PalaSerradimigni, la Dinamo avrà due sfide di LBA da non sbagliare: a Treviso domenica nel delicato lunch match e la settimana successiva in casa con una Brescia anche lei in grossa difficoltà. La stagione è partita in salita, saprà resistere la squadra di Cavina fino alla discesa successiva o scoppierà al primo chilometro?
Sala Stampa
Eimantas Bendzius e Demis Cavina
https://www.youtube.com/watch?v=oFXTzaZBesU
Lenovo Tenerife – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 87-60
Parziali: 15-15; 23-6; 21-14; 28-25
Progressione: 15-15; 38-21; 59-35; 87-60
Le pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
David Logan 4: spettatore per 30 minuti, perdendo anche 3 palloni da mani nei capelli. Si accende nel finale piazzando da solo un parziale di 5 punti con una tripla e due liberi, causati da due tecnici canari, che avviano la mini rimonta Dinamo sul -14, prima di sprofondare nuovamente. Troppo poco per uno come lui, specialmente se la squadra fatica tremendamente a muovere il punteggio a tabellone.
Anthony Clemmons 4: parte bene come tutta Sassari, segnando subito 5 punti nell’avvio sprint che porta i sardi avanti nel punteggio. Dal secondo quarto riaffiorano i suoi atavici problemi di regia e la squadra si blocca di conseguenza. Nel finale ha pure un confronto acceso con coach Cavina. Ormai si è capito che la Dinamo non ha un play, ma continuare a fargli tenere così tanto palla inizia a diventare quasi un accanimento terapeutico.
Luca Gandini sv: solo 1′ nel finale a buoi ampiamente scappati.
Giacomo Devecchi sv: come Gandini, entra per onor di firma.
Kaspar Treier 5: dopo la bella prova con Reggio, la trasferta spagnola non è delle più semplici e lui si adegua al livello soft dei compagni. Usa il fisico per provare a limitare Gamble e compagni, ma in attacco torna ad essere nullo.
Jason Burnell 6: uno dei pochi della passata stagione ad essere rimasto e forse si ricorda la ripassata a Tenerife di 12 mesi fa, perché entra in campo con una cattiveria che i compagni hanno lasciato sull’aereo. Lotta, attacca il ferro, aggredisce gli avversari, al limite della provocazione. É sicuramente il più frustrato della Dinamo molle di questo avvio di stagione e si vede.
Eimantas Bendzius 4: “Houston abbiamo un problema!”, anzi forse due o tre, ma certamente il più grosso resta quello del lituano. Solita gara anonima per lui, dove sbaglia tiri aperti che di solito metterebbe ad occhi chiusi e in difesa è il solito telepass visto in questo mese. Ha un moto d’orgoglio nel finale segnando le due bombe che portano il Banco sul -14, ma ormai è troppo tardi. Cavina e il suo staff devono i tutti i modi provare a recuperare il soldato Eimantas.
Christian Mekowulu 4: in leggera ripresa dopo la brutta gara con Reggio, ma oggi viene spazzato via da Gamble e Guerra. Con i pochi palloni che gli arrivano riesce a capitalizzare il possibile, ma i problemi arrivano in difesa, dove i due centri entrano con una facilità disarmante. Ovviamente è un problema di difesa di tutta squadra, ma lui non fa nulla per tappare le enormi falle createsi sotto le plance.
Stefano Gentile 5: parte bene anche lui, come Clemmons, segnando subito gli unici 4 punti del suo incontro, poi si adegua alla mediocrità della Dinamo formato trasferta. Promosso definitivamente come play della squadra, più per disperazione che per necessità, il fratello di Alessando non si tira certo indietro, ma non è proprio il suo ruolo e si vede. Nel finale si innervosisce con avversari e arbitri, uscendo per falli, ma il suo atteggiamento durante la gara è sempre da lodare.
Tyus Battle 4: uno dei pochi a salvarsi in questo avvio di stagione, stasera però si adegua ai compagni e confeziona forse la sua peggior gara finora. L’attacco non gira per nulla, come al solito, ma lui raramente si fa vedere per farsela dare e salvare il salvabile. Se la squadra perde anche l’imprevedibilità delle giocate di Battle, allora per questa Dinamo sarà una anno di enormi sofferenze.
Jacopo Borra 4: entra meno incisivo del solito e viene mangiato vivo da Guerra.
Giovanni Olmeo