Roma, 30 ottobre 2021 – Cade nella palestra del San Paolo Ostiense per la prima volta in stagione la Virtus Roma 1960 nel 3° turno del girone di andata della Serie C Gold 2021-22 Girone A.
Cade per 71-67 per indubbi meriti degli avversari del San Paolo Ostiense ma anche per evidenti limiti odierni dei suoi leders in campo, al secolo Giulio Casale e Matteo Pierangeli, che bucano la prestazione non riuscendo ad incidere come ci si aspetterebbe da loro, giocatori di livello sicuramente più alto di questa Serie C Gold Lazio.
A dire il vero Giulio Casale ha un’attenuante, cioè quella di aver subito due fischi arbitrali in sequenza più o meno rapida nel primo periodo, sanzioni che lo hanno escluso prematuramente dal match spalancando le porte ai ragazzini terribili del San Paolo Ostiense, autori di un dirompente 17-8 al primo intervallo di gara e massimo vantaggio (+9) mai più raggiunto nel match.
E se i ragazzi di coach Carlo Colella hanno avuto un merito, è stato senza dubbio quello di non aver avuto alcun timore reverenziale degli avversari, reduci dal roboante +24 vs il Basket Club Frascati, attaccandoli spesso nel cuore dell’area e concludendo da vicino al ferro, al contrario di una Virtus Roma 1960 che invece ha letteralmente sverniciato il ferro avversario da fuori. Come se non bastasse, forse sottovalutando la reattività fisica molto efficace del San Paolo Ostiense, i ragazzi di Alessandro Tonolli nella prima parte della gara han quasi funto da telepass in difesa, non riuscendo mai o quasi ad arginare anche il più elementare degli uno vs uno dei paolini.
Nel secondo periodo però la Virtus Roma 1960 ripartiva a spron battuto, 0-7 di parziale e dal 17-15 del 12′ di gioco ricominciava un altro match. Ma a complicare la vita ai virtussini arrivava il 3° fallo di un Giulio Casale a disagio con il metro arbitrale (caliamo, onestamente, un pietoso velo sull’operato dei grigi visti oggi all’opera), time-out di Tonolli sul 29-24 per il San Paolo Ostiense e la sensazione che la Virtus Roma 1960 sprofondasse quando anche a Robert Banach veniva fischiato il 3° fallo. Paradossalmente, ecco invece la reazione degli ospiti i quali, dopo aver subito un altro canestro (31-24) con 90″ da giocare piazzavano un break da 0-9 irresistibile, chiudendo addirittura avanti al 20′ sul 31-33 per la prima volta durante la gara, grazie ad un gioco di tre punti del migliore dei suoi, Pier Adriele Zoffoli, 16 p.ti per lui alla fine del match.
Nel terzo periodo la Virtus Roma 1960 ripartiva bene ma durava poco, la veemenza del San Paolo non le consentiva di scappare come avrebbe voluto, nemmeno dopo il 35-41 frutto di due triple in transizione dei giallorossi e massimo vantaggio in tutto il match. San Paolo quindi brava a ricucire lo strappo ed corpo-a-corpo nel punteggio per tutto il periodo, che infatti si chiudeva sul 17-17 di parziale e sul 48-50 nel computo globale. Nota stonata? Un Matteo Pierangeli assente, completamente, autore sì di una bella tripla piedi a terra (i soli tre punti di tutta la partita per lui), ma decisamente fuori dal contesto, agonisticamente elevato ma correttissimo, del match.
Nel quarto periodo saliva la tensione, la Virtus Roma 1960 nel frattempo aveva sigillato meglio il cuore dell’area ma non attaccando a dovere il ferro dei padroni di casa, in chiara inferiorità anche fisica sulle penetrazioni degli ospiti. Ricominciava dunque il festival del tiro da fuori agevolando così il San Paolo, che ribatteva colpo su colpo, senza mai mollare. E quando gli arbitri sanzionavano un tecnico alla Virtus Roma 1960 ed il San Paolo non ne approfittava al 35′ sul 61-58, in pochi avrebbero pensato che da lì a poco i paolini sarebbero andati sul 65-60 al 37′. Il centro del San Paolo, Eugenio Amanti ed MVP del match con 16 p.ti, nonostante un terrificante 0/2 ai liberi conduceva i suoi ma Giulio Casale prima da tre e Daniele De Robertiis dai liberi dopo, consegnavano alla Virtus Roma 1960 il 66-67 a -52″ dalla fine che avrebbe potuto chiudere la sfida. Ma ci pensava una tripla sospetta di Andrea Ballin del San Paolo (piede sull’arco?), a ridare il vantaggio ai suoi a -38″, la Virtus Roma 1960 pasticciava ed i liberi di Eugenio Amanti chiudevano la gara sul 71-67.
Una sconfitta quindi inattesa per la nuova Virtus Roma 1960 che non pregiudica nulla nel cammino del campionato ma che fa squillare qualche campanello d’allarme. Coach Alessandro Tonolli ha tutto in mano per capire dove mettere le mani iniziando, ad esempio, a pretendere dai suoi ragazzi maggiore attenzione spalle a canestro fin dal primo possesso del match e, soprattutto, a tirare dalla lunga solo quando è necessario farlo, cioè senza esagerare perchè qualora non lo si fosse ancora intuito nemmeno oggi, è molto più redditizio attaccare il ferro cercando quantomeno lo scarico più comodo al compagno se non la conclusione diretta, a volte premiata con il libero aggiuntivo.
E’ così infatti che la Virtus Roma 1960 è riuscita a rientrare nel match dal -9 ed è così che, tendenzialmente, potrebbe approcciare le prossime gare. E decida poi coach Tonolli se dare maggior fiducia a Matteo Pierangeli anche se, come oggi, non “vede” il canestro anche a causa di un metro arbitrale penalizzante per lui (ma temo sia solo l’inizio se quello visto oggi è il livello medio arbitrale in questo campionato…).
Forse ha bisogno di giocare di più dando così la carica ai suoi più giovani o meno famosi compagni di squadra, fatto sta che sia lui che Giulio Casale hanno il gravoso, ma stimolante compito, di guidare idealmente il team e non dovrebbero sottrarsi mai da questo pensiero. La squadra ha anche un buon potenziale ove tutti possono far canestro con continuità: ad eccezione dei 16 p.ti di Pier Adriele Zoffoli, tutti a segno i virtussini scesi in campo, nessuno escluso, ma nessuno in doppia cifra. Da correggere la poca attività a rimbalzo d’attacco.
Applausi infine al San Paolo Ostiense, da stasera capolista a punteggio pieno e ricca di quella carica fisico-atletica che invece, ad esempio, non ha caratterizzato il Basket Club Frascati sette giorni fa, forse traendo in inganno Casale & Company che oggi sarebbe stato tutto facile? Molto bene il già citato Eugenio Amanti ma anche Gianmarco Miscioli, 13 p.ti per lui come per Giacomo Maestrelli.
Sala Stampa
Alessandro Tonolli
“Abbiamo sbagliato delle scelte di tiro, specie in avvio, andando poco al ferro e forzando conclusioni affrettate. Paghiamo l’aver concesso così tante penetrazioni nel primo tempo, lo stesso vale per i rimbalzi offensivi. San Paolo è una buona squadra, con giocatori che si conoscono da tempo e hanno un sistema di gioco rodato. In queste condizioni, il minimo errore può essere fatale, specialmente in una partita come questa, equilibrata, giocata punto a punto fino alla fine. Faremo tesoro di questo match, c’è tanto lavoro da fare”.
San Paolo Ostiense – Virtus Roma 1960 71-67
Parziali: 17-8; 14-25; 17-17; 23-17.
Progressione: 17-8: 31-33, 48-50; 71-67
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto