Prova del nove doveva essere, prova del nove è stata. Per l’Olimpia Milano contro il Barcellona era il classico test, dopo un ottima partenza in Eurolega, per capire di più sul valore di questo gruppo che si è trovato in testa alla classifica nonostante in estate le partenze di Punter e Leday abbiano abbassato aspettative e speranze di primeggiare.
Punter e Leday che, come ricorderete, sono stati i protagonisti di quella semifinale di maggio persa in volata contro un edizione dei blaugrana molto più indigesta alla squadra di Messina di quella odierna. Forse però è l’Olimpia Milano ad essersi attrezzata, specie in difesa, per non subire più certe situazioni tattiche che la rendevano vulnerabile. In primis a rimbalzo, ma anche nella marcatura di certi giocatori come Mirotic. Un problemone a maggio, meno stasera grazie alla presenza di Melli e Mitoglou.
A conti fatti l’esame comunque è stato ampiamente superato nonostante una decina di minuti in cui l’attacco si è inceppato mandando il tilt anche l’apparato difensivo e dilapidando in pochi minuti tutto il vantaggio generosamente e faticosamente messo da parte nei 30 minuti precedenti.
Quando si prende 14-0 di break sulla faccia venendo rimontati e sorpassati bisogna avere spalle solide e testa lucida per stare calmi e non farsi prendere dalla foga. Milano ha troppi uomini di esperienza per commettere questo tipo di errore ed infatti ha ribattuto colpo su colpo, con giocate dall’alto coefficiente di difficoltà dei suoi campioni che hanno permesso un nuovo mini allungo decisivo.
Ora la squadra di Messina si trova in testa alla classifica con merito; non essendo più una sorpresa ma una seria candidata alle F4 poi, conta di rimanerci. Quanto a lungo non è dato sapere visto che già la prossima insidiosissima trasferta sul Bosforo è un banco di prova tostissimo che definirei non del nove ma del dieci.
Tornare a casa dalla Turchia con il referto rosa darebbe ai milanesi il titolo di favoriti della competizione a quel punto, perché la squadra dell’ex Djordjevic non si batte tanto facilmente. Appuntamento quindi a venerdì 12, vi racconteremo come andrà.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – BARCELLONA 75 – 70
DIAMO I NUMERI
53 – i punti segnati da Gigi Datome nelle ultime 5 partite per una media che va oltre il 10. Nelle prime tre era un atleta in difficoltà, doveva recuperare la condizione dopo l’intervento estivo ed ha giocato poco e male. Quindi era bersaglio facile delle critiche con la parola bollito in testa alle tendenze di twitter ma non solo. Noi da questi schermi predicavamo calma, e difatti Gigi non è ancora quello del Fener ma sta lavorando per arrivarci. Anche materialmente venerdì 12, ma in questo caso a dare una mano ci pensa un bell’aeroplano…
20 – il numero di maglia di Laprovittola, cambio designato di Calathes. Fino a ieri il suo rendimento non era stato deficitario (ma nemmeno scintillante) , il punto è che in quel ruolo negli anni scorsi in Catalogna si sono alternati giocatori del calibro di Huertel e Delaney. Lo scorso anno ad un certo punto si è deciso di usare Hanga o Higgins come portatore di palla alternativo al greco ex Pana con ottimi risultati. Ora l’argentino deve fare qualcosa in più secondo me, a sua scusante c’è che il passaggio dal Real al Barca non per tutti è automatico e nemmeno l’inverso: citofonare proprio al buon ex Avellino Adam Hanga…
34 – i minuti in campo di Shields, nettamente il più utilizzato da coach Messina nonostante sia stato a lungo uno dei peggiori sul parquet almeno in attacco. Ciò vi fa capire l’importanza che ricopre in seno alla squadra anche quando ha la mano fredda come si diceva una volta. Ma il coach sa che per tutto il lavoro sporco (che qualcuno deve pure fare) che non va sul tabellino, per la presenza difensiva e fisica sugli esterni avversari l’ex Trento è imprescindibile.
2 – la differenza tra la % nel tiro da 2 (40,5, scarsotta anzicheno) e quella nel tiro da 3 ( 38,5 , più che discreta) dei biancorossi. Il Barcellona ha tirato invece il 54% abbondante da due punti e solo il 19 scarso da tre. Devo aggiungere altro o vi è chiaro quale statistica è importante sia buona per vincere nel basket di oggi?
5 – i punti segnati da Kyle Hines, tre dei quali con una tripla da 9 metri allo scadere dei 24 secondi. Ciò nonostante, ha dominato in difesa con certi aiuti da filmare e far vedere ai giovani. Buttando uno sguardo al futuro, spero vivamente non si ritiri veramente alla fine di questa stagione ma che continui almeno per un altro anno. Perché un simile spettacolo lo vorremmo sempiterno, vivaddio. E il prossimo anno al posto di Tarczewski potrebbe arrivare qualcuno in grado di ridurre ancora di più il suo impiego. E potrebbe arrivare anche un certo Danilo G. a dar manforte: un reparto lunghi Hines, Gallo, Melli, Dino, Pippo ed eventualmente un Usa al posto di Kaleb non sarebbe malaccio.
3 – le squadre partecipanti alle scorse Final 4 sconfitte in questo inizio di stagione: dopo Cska ed Efes ora è la volta del Barcellona. Un segnale forte che la squadra di Messina, partita come outsider nelle previsioni degli addetti ai lavori, ad oggi sia una delle migliori d’Europa se non la migliore. Vero è che l’importante sarebbe esserlo in primavera e non in autunno ma attenzione, sognare e sperare sia l’anno buono per puntare alla coppa si deve e si può dalle parti di Assago.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“E’ stata una grande vittoria, bello giocare in un’atmosfera come questa, il pubblico ci ha aiutato nei momenti difficili e spero davvero che nel corso della stagione continui a farlo. Noi abbiamo faticato nel quarto periodo perché, dopo aver conquistato un buon vantaggio, abbiamo smesso di muovere la palla, ci siamo accontentati di tirare da lunga distanza e non è stata una buona idea contro di loro.
Ma abbiamo vinto e credo siano stati decisivi due fattori, il primo è che abbiamo concesso molto poco al Barcellona in termini di transizione: se lo fai il correre il Barcellona può farti molto male.
E il secondo è che negli ultimi quattro minuti e mezzo quando abbiamo perso il vantaggio, abbiamo mantenuto la calma e abbiamo ripreso a giocare come volevamo, siamo andati a cercare Nicolò Melli in post basso e da lì attorno a lui abbiamo costruito la tripla di Shields, quella di Datome e altre cose decisive.
E’ stata una grande vittoria, perché non era facile in una gara in cui gli attacchi hanno sofferto ad attaccare due eccellenti difese”.
Sulla prova difensiva di Melli: “Sì, ha avuto una partita complicata perché da un lato ha difeso molto bene su Mirotic e dall’altro senza segnare tanto è stato decisivo nel finale a leggere le situazioni e creare opportunità per i compagni. L’esperienza sua, di Sergio Rodriguez che ha fatto tante cose importanti e infine di Gigi Datome che ha giocato una partita superba sono state determinanti”.
Sul primo posto: “Significa semplicemente che stiamo lavorando duro, che i giocatori stanno producendo un grande sforzo. Non è nulla di più, perché è presto. Abbiamo giocato tante partite in casa, contro squadre che probabilmente vinceranno su campi delle nostre concorrenti, ma ora arrivano tante gare in trasferta. Questa vittoria, come quella con il CSKA all’inizio, quando venivamo dalla sconfitta in Supercoppa, ci dà ovviamente fiducia. Per ora è questo”.
Cristiano Garbin
@garbo75