Signori e signore, non so se ve ne siete accorte ma avete appena assistito ad uno show difficilmente replicabile. una cosa incredibile, uno di quegli eventi che capitano una volta ogni tot anni. Lo spettacolo difensivo messo in atto da un Olimpia Milano che pian piano si sta trasformando in una squadra difensivamente cannibale è stato semplicemente incredibile.
Il 3-22 con cui si è chiuso il primo quarto racconta già molto, ma se non avete visto la partita non potete capire. Aiuti e recuperi, cambi sistematici tenuti alla grande, rotazioni perfette dopo dei raddoppi o degli switch. Tutto da manuale, tutto da 10 in pagella.
A parte il secondo quarto dove l’intensità è calata un pochino, il resto della partita ha mantenuto quel canovaccio: certo non con la stessa intensità ma comunque i gialloneri sono stati tenuti a 23 punti nei secondi 20 minuti…Mica male.
Da quella partita di qualche anno fa dove il Fener allora guidato in campo da Melli e Datome venne al Forum a stravincere con le riserve sembra essere passato un secolo, non 4 anni. Anche se nel basket 4 anni se non fanno un secolo poco ci manca.
Detto delle note positive possiamo spendere due parole su quelle (poche) negative. Partiamo dai 6 punti dell’ultimo quarto, dove Messina ha schierato un quintetto più che sperimentale ma questo non deve rappresentare un alibi.
L’Olimpia Milano ha gente come Grant o Daniels, fino a poco tempo fa entrambi nella NBA con minutaggio, che il coach si permette di far giocare solo nel garbage time. Ovvio (forse…) che facciano fatica a calarsi nella realtà milanese ed europea soprattutto se chiamati prima a fare da gregari/ specialista e poi tutto a un tratto di ergersi a protagonisti seppur in un garbage time. Ecco spiegati i 6 punti in 10 minuti.
L’altra nota negativa è lo stato di forma attuale. Anzi no, è il calendario. Insomma, dovrebbe essere aprile, non novembre; perché con questa condizione (raggiunta troppo presto?) niente è impossibile.
IL TABELLINO : FENERBAHCE ISTANBUL – OLIMPIA MILANO 43 – 68
DIAMO I NUMERI
2 – i punti segnati sia da Polonara, che da De Colo e da Booker. Il primo secondo me si è già pentito della scelta estiva di andare al Fener: da una delle migliori ali forti al Baskonia ora sta facendo la comparsa e a parer mio il prossimo anno cambierà di nuovo aria. De Colo è il più sorprendente poiché 2 punti appena mi sa che l’ultima volta che li segnò era negli allievi ed aveva un po’ di febbre. Devin Booker, che in estate si dice sia stato in contatto con Messina, semplicemente è stato sovrastato da Melli ed Hines. E forse, visti i 43 punti, ai turchi servirebbe un altro Devin Booker. Letteralmente un altro, magari quello dei Suns…
6 – punti, rimbalzi e recuperi di Melli. Lui, come anche Gigione, si è fatto rimpiangere dai suoi ex tifosi con una prestazione a tutto tondo. Son passati due mesi dall’inizio della stagione ed anche i fan più sfegatati si sono completamente scordati di Leday…Chissà perché…
5 – punti e rimbalzi di Pippo Ricci che non fanno e non danno grossa impressione a chi non ha visto la partita e legge solo il tabellino. Invece sarà stata la presenza del suo ex coach in panchina, sarà che si trova bene nello schema a 3 lunghi ideato da Messina ma l’ex Cremona sta veramente dando un bel contributo alla causa fatto di tante piccole cose. Sempre attento, puntuale ed incisivo si sta ritagliando un minutaggio costante, alla faccia di quelli che “gli italiani in Eurolega non possono circolare”.
0 – i minuti di Mahmatoglou. Di solito un giocatore vorrebbe sempre giocare e si arrabbia quando il coach non lo mette nemmeno in campo: stavolta credo che il numero 10 turco sia stato piuttosto sollevato e contento per non aver fatto parte della disfatta. Che poi, fossi stato in Sasha, qualche minuti glielo avrei pure dato, è stato l’unico a non essere sceso in campo……
611 – i punti subiti in 9 partite dalla squadra di Messina. Di media fanno quasi 68 a partita ed è il dato migliore della competizione. So che ce n’eravamo accorti tutti che la difesa è la caratteristica principale di questa edizione dell’Olimpia ma qua si sta andando oltre le più rosee aspettative. Nostre, perché il buon Ettore lo sapeva…Questa forse è la squadra più messiniana di sempre.
23 – il numero di maglia di Malcolm Delaney. Perché son già 4 partite che manca ma nessuno se n’è accorto. Merito dei suoi sostituti ed in particolar modo di Hall, ma quel che volevo dire è che questa Milano inizia veramente a fare paura agli avversari se anche senza una delle sue guide principali vince in questo modo.
1987 – anno di nascita di uno dei prossimi avversari dell’Olimpia a Kazan. Parlo dell’ex Memphis Grizzlies OJ Mayo, noto ai più per il cazzotto rifilato al suo coetaneo Daniel Hackett ai tempi in cui entrambi giocavano al college a Southern California. Per ora sta giocando poco perché credo che nelle gambe non abbia molti minuti, comunque attenzione perché canestro lo sa fare.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Complimenti ai miei giocatori, sono stati in grado di difendere con la stessa intensità ed efficacia per tutti i 40 minuti e almeno nel primo e nel terzo periodo anche in attacco hanno fatto le cose giuste.
Vincere su questo campo non è mai facile, in questa atmosfera, sicuramente loro hanno avuto una serata negativa, ma avevano appena vinto a Mosca, di sicuro la nostra è stata una serata positiva”
C’è una statistica interessante. Per avere successo in EuroLeague devi tirare tanto e bene da tre dagli angoli. E’ qualcosa che cerchiamo di fare, ma dipende dalla circolazione di palla, da quanto bene la muovi, quindi quello che vogliamo è costruire delle buone opportunità.
Poi come diceva il mio capo a San Antonio, Gregg Popovich, molte volte il risultato dipende da quanto bene tiri da tre punti. E’ molto semplice. E finché è così cercheremo di trarne vantaggio”.
Cristiano Garbin
@garbo75