Tempo di valutazioni in casa Germani: il record negativo (3 vittorie, 6 sconfitte) e le ultime prestazioni poco esaltanti (soprattutto l’ultima con Reggio Emilia), stando alle ultime notizie, hanno portato la dirigenza ad interrogarsi sulla possibilità di cambiare qualche tassello del roster. Quali potrebbero essere i cambiamenti apportati? Di cosa ha bisogno la formazione di Alessandro Magro?
La situazione delle ultime settimane
Nel recente passato sono arrivate tre sconfitte consecutive, contro Trento, Virtus Bologna e Reggio Emilia: l’ultimo ko di Casalecchio di Reno, in particolare, ha fatto accendere qualche allarme a Brescia. I problemi della Germani sono stati messi a nudo in una serata nera per la squadra di Alessandro Magro: Della Valle e Mitrou-Long hanno portato molti meno punti del solito, andando di fatto a palesare le mancanze della squadra, che senza il loro contributo perde buona parte delle sue possibilità offensive. E’ stato difficile ignorare in questa occasione le brutte prestazioni di alcuni componenti del roster (soprattutto nel reparto americani, ma ne parleremo tra poco), già passibili di critiche ben prima della serata reggiana. La sosta per le nazionale ha fornito da questo punto di vista un assist alla società e allo staff tecnico: il trofeo Ferrari (previsto per sabato 27 novembre) non si è giocato, permettendo alla Germani di poter fare delle valutazioni a mente fredda sulla squadra.
Fuori Moore, dentro Tyus Battle?
A fare le spese di questo avvio di stagione altalenante potrebbe essere la guardia di Louisville, stando a quanto riportato dal Giornale di Brescia e da Sportando nelle ultime ore: il numero 2 si è dimostrato troppo inaffidabile in uscita dalla panchina (in 12 minuti di media 1 palla persa a fronte di un solo assist, con il 28% da 3 e solo 2.2 di valutazione). Come abbiamo ribadito più volte nelle analisi delle partite e nelle pagelle, la sua gestione del pallone è troppo confusionaria e le sue iniziative da playmaker spesso hanno come risultato delle stoppate subite o palle perse: la guardia USA non sembra in grado di poter gestire bene i possessi e il ritmo della squadra quando è in campo.
Nonostante nella sconfitta di Reggio Emilia Moore sia stato per distacco il migliore dei suoi, segnando 16 punti in 17 minuti e dimostrando un certo orgoglio nel non voler alzare bandiera bianca fino alla sirena finale, egli sembrerebbe dover lasciare il posto a Tyus Battle, in uscita da Sassari. Anche il classe ‘97 in uscita dalla Dinamo è apparso a tratti in difficoltà in questo inizio di stagione, che è a dire il vero è stato burrascoso per tutta Sassari: il suo profilo è molto diverso rispetto a quello di Lee Moore. Battle può giocare anche da ala piccola, grazie ai suoi 198 cm per 94 kg: nel caso arrivasse sarebbe lecito aspettarsi molti minuti nello spot di 3, con Laquintana impiegato maggiormente da playmaker della second unit.
I problemi della Germani sono molteplici: anche il reparto lunghi sotto esame
Addossare le colpe del difficile avvio di stagione dell Germani solo a Moore sarebbe frutto di un’analisi troppo superficiale: i problemi della formazione lombarda sono molteplici e in queste prime 9 partite hanno riguardato anche il reparto lunghi. La coppia di lunghi Gabriel-Cobbins è finita spesso sul banco degli imputati.
Capitolo Centro
Partiamo da Micheal Cobbins: il centro USA ha provato spesso a mettere energia sul parquet (talvolta in maniera efficace), ma il fatto di non essere particolarmente “imponente” dal punto di vista fisico (“solo” 203 cm) lo ha messo spesso in difficoltà contro avversari più strutturati. Evidenti sono stati anche i suoi limiti nella metà campo offensiva. La sua inesistente pericolosità dalla media e dalla lunga distanza, oltre a molte gestioni rivedibili del pallone (2 perse di media a partita), ha diminuito un po’ il suo minutaggio e hanno spesso aiutato le difese avversarie nel dover contrastare i pick and roll della Germani. Ciononostante, la presenza in squadra di un giocatore dello stesso ruolo come Christian Burns ha ridimensionato il problema, fornendo una valida alternativa al centro USA in un alcuni momenti della partita.
I problemi nel ruolo di ala grande
Una vera e propria alternativa di ruolo non c’è invece nel ruolo di 4 e forse è proprio questo uno dei motivi per cui il “problema Gabriel” è di primaria importanza in queste settimane. L’ex Mornar Bar è stato troppo discontinuo e impreciso in attacco e non sufficientemente intenso in difesa per dare un adeguato contributo alla squadra. Il problema, rispetto a Cobbins, è l’assenza di un’alternativa naturale: Eboua si sta lentamente adeguando al contesto, ma non arriva neanche a 7 minuti in campo di media in campionato. Oltre all’ex Pesaro di fatto non ci sono altri giocatori che possano giocare da 4 senza dover “snaturare” il proprio gioco o le rotazioni. Il capitano David Moss è stato impiegato da ala forte in diversi frangenti ma, nonostante la sua encomiabile voglia di aiutare la squadra, non può ricoprire questo ruolo con continuità, sia per caratteristiche che per età. Magro ha anche provato il quintetto alto con Burns e Cobbins contemporaneamente in campo, ma anche questa non può, per forza di cose, essere una soluzione definitiva.
Nonostante le problematiche precedentemente esposte, i due lunghi americani non sarebbero a rischio taglio secondo le ultime notizie (anche se Cremona sembrerebbe aver manifestato un potenziale interesse per Cobbins nei giorni scorsi, secondo Pianeta Basket).Le prossime ore saranno comunque da seguire con attenzione, in quanto potrebbero rivelarsi decisive per il resto della stagione della Germani.
Sergio Bertazzi