Sono rimasto indietro. Ho tonnellate di video, di racconti, di curiosità, di provocazioni, di personalismi, di show, chissà mai e se li pubblicherò qua o se, almeno, li titolerò su vannizagnoli.it.
Sono a Bergamo stasera per l’Atalanta contro il Villarreal, la Champions League di calcio naturalmente senza accredito, sapete che di mestiere faccio il “truffatore”, realizzo video in barba ai diritti tv venduti e poi disturbo, ne è testimone anche il direttore Fabrizio Noto.
Dunque sono sempre in giro, eppure continuo a guardare le notizie e leggo un’Ansa, fresca che recita che Ettore Messina è infastidito per le voci che lo vedono di ritorno all’Italbasket maschile, lasciando così l’Olimpia Milano con un anno di anticipo. Smentisce, tramite sicuramente il mio vecchio nemico, Claudio Limardi, che forse per secondo in Italia ha capito il pericolo che rappresento per lo sport mondiale.
Anyway, Limardi è stato direttore di Superbasket, è un bel labronico, che mi raccontò la sua storia, in video, irripetibile, nell’anno dell’ultima finale scudetto di Reggio Emilia sul 2-2, direi, o giù di lì. Comunque, Ettore cita Dell’Orco, non sapevo chi fosse, per me è l’ex mancino del Sassuolo calcio e anche la firma di Libero, al posto mio…
A parte le divagazioni ho visto Gianni Petrucci a Milano, allo Sheraton, in conferenza stampa e l’ho interrogato, poi ne parlerò, ma mi chiedo: “Ancora?”.
Caro Gianni Petrucci, ma non le basta che Romeo Sacchetti abbia vinto a Beograd, che l’Italbasket sia andata alle Olimpiadi al posto della Serbia, vicecampione di varie manifestazioni? Non le basta che sia uscito solo nei quarti, contro la Francia, poi finalista?
Basta, caro Gianni Petrucci, la vuole smettere di mettere pressione su Meo?
Meo mi dribbla, finta e scarta, escluso in conferenza stampa aggira le mie domande, era stato carinissimo anni fa, sulla sua storia, in video si presta solo per la grande stampa ma resta un grande, un super, un bel personaggio.
Allora caro Gianni Petrucci? Non ci racconterà che i recenti risultati appunto vs la Serbia ed a Tokyo 2020 siano tutti merito dei nuovi, comunque bravi, vice del CT? Su caro Gianni Petrucci, dia spazio ad altre persone, capisco che le piace essere personaggio, sempre e comunque, l’ha dimostrato anche a Milano, agisce per il bene del basket ma anche per se stesso. Diamo un segnale di novità e lasci come dovrebbero lasciare Chimenti, della Federgolf, 81 anni, come Franco Carraro, classe 1939, ancora con un incarico federale.
Caro Gianni Petrucci, la stimo, la ringrazio però la prego, lasci perdere. Ma perchè si è candidato ancora? Aveva detto che sarebbero stati quattro anni di rivoluzioni e dare di nuovo l’Italbasket ad Ettore Messina sarebbe una di queste?
Caro Gianni Petrucci, a Reggio Emilia ci presentò Gian Matteo Sidoli, il santone, sono stato per 3 ore a casa sua, di recente. Gianni disse qualcosa del tipo, nel ’95: “E’ un rompiballe”. Avevo 24 anni, la pubblicai su Avvenire, a occhio, se ricordo bene, grazie ad Alberto Caprotti. Lei replicò: “E’ un amico?”. “Sì”, rispose Gianni.
Ecco, aborro la mentalità federale, evidenziata anche da Paolo De Paola, napoletano già vicedirettore a La Gazzetta dello sport, direttore a Tuttosport e al Corriere dello Sport. Io non voglio essere amico di nessuno, tantomeno di Fabrizio Noto e del suo staff, direttore di queste colonne, neanche amico di mia moglie, Silvia Gilioli, direttora di vannizagnoli.it, testata, non blog, premio Ussi come video del 2020.
Caro Gianni, io non ho amici, solo nemici. Caro Gianni, rispetto tutti e ammiro tantissimo le grandi carriere, dello sport, della vita, i capitani d’industria, ma non nel pubblico. Non amo gli eterni. Ecco, vorrei una donna alla presidenza delle Federbasket, vento di novità, vento di freschezza.
Guardi, Gianni, vorrei al suo posto un reggiano. Maurizio Bezzecchi, non scherzo. A lui devo l’uscita da Tuttosport, con l’accredito stagionale ritirato, appena consegnato, ma ritengo che abbia tantissimo da dare al basket italiano, molto più di lei, non se la prenda. Non sono un problema i suoi 76 anni, è un problema di novità, di lasciare spazio agli altri, a tutti.
Maurizio coltiva buoni rapporti, come lei, conosce la macchina del basket, conosce i media, a Reggio Emilia per Nicolò Melli l’ho ascoltato parlare con Edi Dembinski: “Con la nuova direttora, avrai più spazio”. E’ un producer, il fratello maggiore di Edi, voce di Raisport.
Ecco, Gianni ho la massima stima di lei e non scherzo ma oggi la vorrei come padre. Mi piace quando fa il picconatore, come Francesco Cossiga, come ha fatto a Milano, accusando il volley, dilettante, di pagare poche tasse.
Però, Gianni, guardi, preferirei finalmente un ex atleta, anche di basso livello, a una presidenza federale, magari incapace ma differente.
Lei, ecco, potrebbe fare il presidente onorario.
Caro Gianni, l’aspetto on line, se vorrà replicare, con un bel video.
Saluto qui Francesco D’Aniello, Mimmo Cacciuni Angelone e il loro, il suo staff.
Auguroni e ci pensi.
Lei è un grande dirigente, probabilmente il massimo per lo sport italiano, però onestamente… Ma perchè non mettiamo un bel manager, davvero super partes?
Con affetto, come sempre, aspettando online una bella chiacchierata con l’intera sua famiglia.C
Chissà cosa penserà mia moglie Silvia. Papà Vasco mi diceva di “non parlare male di nessuno”, io parlo solo male. Ma mi commuovo al ricordo del nostro incontro, a Trento.
Un abbraccio, oggi da Bergamo, poi torno al palaBigi. Esigo la par condicio, ho passato 2 ore a casa di Mario Pescante, in video, 3 anni fa, forse, da lei ne vorrei 4, a Roma, a casa Petrucci. Neanche posso riprendere la sede della Federbasket. Amen.