Venezia-Mestre (VE), 14 dicembre 2021 – Contro la compagine russa UMMC Ekaterinburg, la Regina delle ultime 3 edizioni dell’EuroLeague Women e dal 2009 vincitrice del campionato russo, e a detta di molti la squadra più forte del pianeta al di fuori della WNBA, serviva un’impresa ai limiti dell’impossibile per le campionesse d’Italia dell’Umana Reyer Venezia al Palasport Giuseppe Taliercio. Vince la fortissima compagine russa, 67-74 il risultato finale.
Un’impresa non arrivata nonostante una più che onorevole prestazione contro una squadra farcita di fortissime giocatrici WNBA (Brittney Griner, Jonquel Jones, Emma Meesseman, Allie Quigley, Alexandria Bentley) e non, come Alba Torrens e Maria Vadeeva.
La Reyer Venezia, reduce dalla vittoria interna in campionato contro il GEAS Sesto San Giovanni, ha sfiorato il colpo ed è stata tradita dal 16% (4/24) nei tiri dall’arco sull’Ekaterinburg che ringrazia alla fine il netto dominio a rimbalzo (32 a 48) nonostante 22 palle perse della squadra russa. Sconfitta quindi a testa altissima per le ragazze di coach Andrea Mazzon.
Dopo un primo quarto soffrendo tanto e troppo l’esuberanza atletica di Brittney Griner, le oro-granata nel secondo quarto ci hanno messo una piccola pezza in difesa e recuperando dal -9, (3-12 dopo 6‘) hanno messo addirittura la testa avanti per il 23-22 al 13′ e per il 27-25 dopo 15′. Ultimo vantaggio della Reyer Venezia è stato il 33-32 al 18′, da lì nonostante i falli delle proprie lunghe Griner e Jones, l’Ekaterinburg ha potuto contare sul roster lungo e grazie all’esperienza e alla classe di Meesseman, Torrens e Vadeeva ha di nuovo allungato per il +13 esterno al 26′, 39-52. Venezia che non molla assolutamente e riduce il gap fino al -4 sul canestro di Penna (62-66 a 6’24” dalla fine), ma le continue basse % al tiro da tre condannano la Reyer Venezia che nonostante questa problematica era ancora sotto di 5, 65-70 a 3’19” dal termine.
Le dichiarazioni di coach Andrea Mazzon
“Sapevamo dove volevamo andare, siamo andati abbastanza bene e abbiamo giocato 35′ di grande pallacanestro, dopo i primi 5′, che, alla fine, sono stati quelli che ci hanno fatto perdere la partita, perché nel parziale di 3-10 abbiamo preso dei tiri senza equilibrio che hanno regalato loro canestri. Avremmo dovuto capire dalla palla a due qual’era il ritmo della partita da tenere, non alzando i possessi. Bisogna essere più furbe, c’è molto da lavorare, perché c’è ancora poca capacità di capire la partita, anche se molte di queste ragazze non hanno mai giocato in EuroLega. Ma questo non è un alibi, è una strada da percorrere. Siamo stati comunque anche bravi, considerando ad esempio che Petronyte dopo il problema al ginocchio ha avuto anche il torcicollo e non si è mai allenata e che ci manca una delle giocatrici più importanti, cioè Pan. Quindi è chiaro che non siamo ancora la squadra che sarà, oltre a dover capire che non abbiamo il talento offensivo dello scorso anno. Se lo faremo, e giocheremo come squadra campione d’Italia come questa sera, senza averne il roster, ma la mentalità, possiamo giocarcela sempre: questo deve essere l’obiettivo”.
Umana Reyer Venezia vs UMMC Ekaterinburg 67-74
Progressione: 12-19; 35-38; 52-60; 67-74.
Parziali: 12-19; 23-19; 17-22; 15-14.
Le pagelle
Umana Reyer Venezia
Martina Bestagno 6: lotta come una leonessa sotto le plance ma va in difficoltà estreme contro Griner e Jones (e chi non le avrebbe queste difficoltà!?!?!) commettendo 4 falli. Ci mette del suo difensivamente, ma in attacco va e viene…
Debora Carangelo 6,5: una delle sue migliori prove stagionali per tanta cazzimma e grinta difensiva, ci prova a mettere sotto pressione Quigley e Bentley, tanto fiato sul collo delle rivali da parte della play nativa di Maddaloni. In attacco però l’1/4 dall’arco e le 4 perse costano un po’ troppo.
Kayla Bonica Thornton 5,5: la classe di Emma Meesseman e Alba Torrens non si discute, ma Kayla le soffre tremendamente nonostante tanta e solida presenza. 30′ dove come altre non incide come vorrebbe in attacco.
Francesca Pan NE
Yvonne Anderson 7,5: tira sì 19 volte, ma è sempre presente nell’attacco oro-granata facendo (quando riesce) a fette la difesa dell’Ekaterinburg. 20 punti alla fine per la nazionale serba.
Gintare Petronyte 6: dopo la botta al ginocchio di una settimana fa rimediata contro Szekszard, gioca con a mezzo servizio causa i postumi dell’infortunio. Visibilmente gioca con troppa fatica venendo battuta troppo facilmente nei primi passi delle avversarie, solo 7’21” di gioco.
Sara Madera 5,5: non si vede in attacco, tante situazioni critiche nonostante tante sportellate sotto canestro, qualche amnesia difensiva.
Giovanna Elena Smorto 6,5: l’ex guardia di Lucca gioca 4’26” dove si procura l’antisportivo di Jones e ruba due palloni preziosi. Forse avrebbe meritato più minutaggio…
Beatrice Attura 7: lotta sui possessi, ne segna 11 offrendo molta continuità nell’arco della partita. Buona difesa ma anche buon attacco.
Elisa Penna 5,5: subito 3 falli commessi nel primo quarto la tolgono per il momento dal match. Rientra e cerca di mettere tanta difesa e tanto fosforo, ma fa tanta fatica.
Astou Ndour 6,5: la lunga spagnola che mette l’esperienza sotto-canestro al servizio delle compagne. Come le altre, contro Griner e soprattutto Vadeeva è difficilissimo sotto-canestro, ma lei ci mette del suo anche in positivo.