Bologna, 12 gennaio 2022 – Una sfida che ad inizio stagione poteva essere vista come uno spareggio per le posizioni nobili della classifica di LBA, in realtà aveva il sapore di una gara salvezza che ha visto alla fine la Dinamo Sassari espugnare il PalaDozza per 84-103, inguaiando ulteriormente la Fortitudo Bologna al penultimo posto.
Il recupero della 13ª giornata di LBA, posticipata per Covid il 26 dicembre scorso, è una partita dai due volti, con una Fortitudo più in palla in avvio e capace di andare anche sul +10 a 5 minuti dall’intervallo lungo, con un ottimo Pietro Aradori sugli scudi, 15 punti alla fine. Ma nel momento di massima difficoltà la Dinamo si rialza dal baratro grazie all’MVP di serata Gerald Robinson, 20 punti, e va negli spogliatoi addirittura avanti sul 48-52.
Nella ripresa è quasi un monologo ospite, che tiene in mano l’inerzia del match per quasi tutti e 20 i minuti finali, con la squadra di Antimo Martino che smette di difendere e molla mentalmente a pochi minuti dalla sirena prendendo il pesante scarto finale di 19 punti dell’84-103.
Vittoria per i sardi costruita soprattutto sotto i tabelloni, cosa rara in una stagione in cui la Dinamo Sassari resta ampiamente l’ultima alla voce statistica dei rimbalzi, portando giù 40 palloni con Mekowulu e compagni, a discapito dei soli 27 dei felsinei.
Per i padroni di casa buono l’apporto del già citato Aradori e del nuovo arrivato Branden Frazier, 15 punti, ma soprattutto di Leonardo Totè, 17 punti, autentico totem a cui tutti il PalaDozza si è aggrappato nella speranza di vincere la terza gara casalinga consecutiva.
Sassari chiude con quattro giocatori sopra i 18 punti, con l’MVP di serata Gerald Robinson, 20 punti, autentico artefice della vittoria e capace di far girare al meglio tutta la squadra, dopo il pesante passaggio a vuoto di Cremona. Determinanti anche i soliti David Logan, 20 punti, ed Eimantas Bendzius, 18 punti e 4/5 dai 6 metri e 75, ma la vera sorpresa è stata la prestazione monstre del redivivo Christian Mekowulu, 20 punti e 8 rimbalzi, apparso finalmente coinvolto nel progetto e facendo intravedere per la prima volta persino un sorriso, dopo mesi di ghigni densi di sconforto ed infelicità.
La Fortitudo Bologna cade perciò nel suo fortino dopo le due ultime vittorie casalinghe con Trieste e Varese, che avevano ridato ossigeno alla squadra di coach Martino, rimanendo comunque sempre in fondo alla classifica. Per la Dinamo Sassari un pronto riscatto dopo la disfatta di Cremona, soprattutto per la gara senza mordente giocata dagli uomini di Bucchi, che tengono ancora accesa una flebile fiammella di speranza di riagganciare l’ultimo vagone utile per le Final Eight.
Sala Stampa
Piero Bucchi e Antimo Martino
Fortitudo Kigili Bologna – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 84-103
Parziali: 24-19; 25-33; 19-23; 16-28.
Progressione: 24-19; 49-52; 68-75; 84-103.
Le Pagelle
Fortitudo Kigili Bologna
Jon Gudmundsson 5.5: con le valigie in mano da tempo, gioca una buona partita soprattutto difensivamente. Anche in attacco sembra ispirato, segnando due bombe consecutive, ma ha la pecca di non farsi cercare di più dai compagni.
Pietro Aradori 6.5: parte alla grande, segnando qualsiasi palla gli arrivi in mano e la Fortitudo vola soprattutto grazie a lui. Quando rientra, dopo la prima panchina, sembra aver smarrito il tocco magico da Re Mida e perde d’incisività, sparacchiando quasi soltanto da oltre l’arco con un pessimo 1/6. Chiude comunque con 15 punti e un 5/6 da due.
Jabril Durham 5: parte bene come tutta la squadra, smazzando assist a tutti (alla fine saranno 9). Poi si inceppa come tutti i compagni e non riesce più a ritrovare il bandolo della matassa. Forse Antimo Martino lo spreme più del necessario e dopo 35 minuti in campo finisce con la lingua di fuori.
Gabriele Procida 5.5: gioca solo 14 minuti segnando 5 punti, entra bene in partita, ma subito dopo perde un po’ del suo proverbiale smalto. Forse coach Martino lo dimentica più del dovuto in panchina.
Robin Benzing 5: tenuto bene dalla difesa della Dinamo che prova in tutti i modi a bloccargli i rifornimenti. Dopo 25 minuti di nulla, si incendia nella seconda parte del terzo periodo segnando 8 punti in un minuto con due triple, facendo esplodere il PalaDozza che pregusta già la rimonta. Ma è un fuoco di paglia, sia per la Fortitudo che per il tedesco che torna ad eclissarsi.
Vasilis Charalampopoulos 6: l’ex Reyer Venezia resta centrato per tutto il match. Ogni volta che gli arriva il pallone sa sempre cosa fare, il problema è che i compagni alla lunga si dimenticano di lui. Chiude con 11 punti e un notevole 65% dal campo.
Leonardo Totè 7: domina il primo tempo, facendo venire grossi mal di testa a tutta la difesa sarda. Nella ripresa qualcosa si inceppa e la squadra perde il suo faro offensivo. Alla fine saranno 17 punti e 4 rimbalzi, con l’unica pecca dei liberi, un 3/8 rivedibile.
Geoffrey Groselle 4.5: non è in forma e si vede. Con lui in campo la Dinamo passeggia.
Jacopo Borra s.v.: solo 3′ in campo contro il suo compagno d’allenamento fino a due mesi fa Diop, ma non lascia per niente il segno.
Branden Frazier 6: giocatore anarchico se ce n’è uno. Ha fiammate da giocatore di alto livello, segnando senza pietà da ogni posizione, e altre in cui sembra essere l’artefice della confusione della Fortitudo. Nella ripresa si spegne anche offensivamente e per la squadra di casa è buio pesto. Termina comunque con 15 punti e il 62% dal campo.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
David Logan 7.5: soffre l’avvio aggressivo della Fortitudo, ma sale in cattedra prima dell’intervallo lungo e non smette di spiegare fino alla campanella finale. Il professore è una gioia per gli occhi anche alla soglia dei 40 anni. Chiude la lezione con 18 punti e 3 rubate.
Gerald Robinson 8: non parte in quintetto, ma quando entra si capisce che la brutta gara del PalaRadi l’ha motivato al punto giusto. Tiene a galla i suoi prima del intervallo e la chiude nel finale, con le sue penetrazioni al ferro che sono coltellate nella difesa di coach Martino. Completa la sua prestazione totale con 20 punti, senza canestri dai 6.75, 9 assist e 6 falli subiti. MVP del match, e forse anche degli ultimi due mesi della Dinamo.
Filip Kruslin 6.5: il croato ha voglia di riscatto, dopo le ultime pessime uscite, e si vede. Forse anche troppo e litiga già da primi minuti con la terna per alcuni fischi, a suo dire, eccessivi. Carico di falli, non cala mai il suo agonismo in difesa; in attacco invece non è precisissimo, ma almeno trova il fondo della retina a differenza di Cremona.
Giacomo Devecchi 6: solo 5′ in campo, a causa dei problemi di falli di Burnell, ma la solita abnegazione difensiva che aiuta la squadra. Si incolla ad Aradori, fino a lì molto ispirato, e non lo molla più, da vero “cagnaccio”.
Kaspar Treier 5: in una gara dove la Dinamo domina a rimbalzo, lui quasi non ci crede e lascia fare ai suoi compagni. Rinunciatario anche in attacco, ma questa non è una novità.
Jason Burnell 5: dopo la disfatta di Cremona, stecca pure a Bologna, ma questa volta la Dinamo non paga pegno. Apparso in ritardo di condizione, è forse quello che ha pagato più degli altri i 20 giorni di pausa forzata.
Eimantas Bendzius 8: la miglior gara del lituano in questa stagione. Nel terzo quarto ha la mano incandescente da oltre l’arco e con 3 bombe consecutive firma il parziale che affossa la Fortitudo. Il killer di Klaipeda chiude con 18 punti, 4/5 da tre, e diventa persino il miglior rimbalzista di serata con 9 palloni tirati giù.
Christian Mekowulu 7.5: benvenuto Mekowulu! La sorpresa di serata è senza dubbio la gara da 20 punti e 8 rimbalzi del nigeriano, la prima veramente positiva dopo diverse settimane in down e suona strano se si ripensa a quanto fosse dominante solo 10 mesi fa in maglia Treviso. Parte come sempre con le marce basse, soffrendo tantissimo Totè in avvio, poi si desta improvvisamente. Nella ripresa se c’è lui sotto il ferro non si passa, anche in lungo italiano se ne accorge e smette di segnare. Finalmente cattivo e mentalmente sul match, senza pause infinite che lo facevano eclissare in panchina, anche per questo Bucchi lo premia lasciandolo 30 minuti in campo. Redivivo.
Stefano Gentile 5.5: viene subito beccato dal pubblico del PalaDozza, per i suoi trascorsi in maglia Virtus, e lui risponde con una bomba da 9 metri. Cala subito dopo, ma dopo aver tirato la carretta quasi da solo domenica scorsa a Cremona è anche comprensibile.
Ousmane Diop 6.5: gioca solo 9 minuti, ma è un altro Diop rispetto alle ultime uscite, più cattivo e concreto. Nel secondo quarto è anche grazie a lui se la Dinamo non sbraga sotto le bombe della Fortitudo e ricuce lo svantaggio.
Giovanni Olmeo