Masnago, 6 febbraio 2022 – In una delle tante riedizioni cestistiche del biblico Davide contro Golia non ce l’ha fatta la piccola Pallacanestro Varese ad abbattere il gigante Segafredo Bologna, ma ci è andata molto vicina.
Reduce dalle tre vittorie contro Umana Venezia, e Dolomiti Energia Trentino Trento, andata e ritorno, la squadra biancorossa ha affrontato la partita dimostrando sfrontatezza e fiducia, facendo leva sulle frecce che tanti risultati hanno dato in questo scorcio di campionato e cioè: aggressività, entusiasmo, velocità e tiro da 3.
La Segafredo Bologna invece arrivava a Masnago reduce sì da 4 vittorie in campionato, ma anche dalla sconfitta in 7Days Eurocpup contro il Buducnost che tanto ha complicato il cammino delle V nere nella seconda competizione europea e soprattutto senza aver recuperato alcuno fra i sei assenti che ha fra infortuni e positività al Covid-19.
Quella di stasera era anche la partita del ritorno nella città giardino di Michele Ruzzier, accolto con applausi dal pubblico varesino, ma che non ha offerto una prestazione all’altezza delle aspettative.
Dopo un inizio pirotecnico dei varesini, la Segafredo è parsa prendere subito in mano la partita, con un Alessandro Pajola molto lucido che sfruttava ogni miss match fisico possibile, piazzando un parzialone di 15-0 che avrebbe potuto già decidere il match a fine primo quarto, ma come troppo spesso le succede in questo periodo, ha giocato un secondo quarto da museo degli orrori ed è riuscita a subire ben 32 punti dai ragazzi terribili di coach Johan Roijakkers guidati da un indemoniato Slim-Sander Vene che sono andati negli spogliatoi sul + 7.
Dopo l’intervallo lungo gli uomini di coach Scariolo si sono presentati con la faccia giusta, ma soprattutto hanno sfruttato la superiorità fisica sotto le plance e guidati dal duo Alibegovic Jaiteh, quest’ ultimo quasi infallibile dalla lunetta, hanno preso il sopravvento andando a chiudere il penultimo parziale sul +9 e lasciando solo 12 punti agli avversari.
Il grande orgoglio di capitan Ferrero e compagni non ha dato per persa la gara, ma anzi ha fatto loro moltiplicare le forze, forzando palle perse avversari, sfruttando le solite amnesie difensive di una Amar Alibegovic incostante come sempre, e con l’aiuto di un Nico Mannion ancora poco avvezzo al basket FIBA, hanno recuperato punto su punto fino al 79. Dopo il canestro del + 2 del solito Kyle Weems in più di un minuto e mezzo Varese è riuscita a trovare un solo punto dalla lunetta con l’ 1/2 di Anthony Bean e, dopo l’errore di Isaia Cordinier, Marcus Kean, nonostante uno 0/9 nelle bombe, si è preso la responsabilità dell’ ultimo tiro da tre mandandolo sul ferro e regalando alla Segafredo Bologna la quinta vittoria di fila in campionato.
L’ OpenjobsMetis ha poco da rimproverarsi per la gara di questa sera, ha dato tutto quello che poteva dare, affrontando una squadra sulla carta molto più forte e sul campo molto più grossa, può avere il rimpianto dell’ultimo tiro sbagliato, ma se l’atteggiamento e l’entusiasmo rimarranno questi ha molte possibilità di salvarsi, se poi dovesse aggiungere a roster un lungo degno di questo nome… La Scola way pare abbia raggiunto i risultati sperati, con l’addio ad Alessandro Gentile tutto il gruppo sembra molto compatto e solido, con ruoli ben definiti e giovani pronti ad essere buttati nella mischia come il piccolo Matteo Librizzi addirittura partito in quintetto.
In casa Virtus da salvare c’è sicuramente il risultato, i minuti che sta mettendo assieme Nico Mannion, che di fatto sta facendo una sorta di precampionato, la lucidità di un Alessandro Pajola in lieve ripresa e la solita solidità di uno stanco Kyle Weems. Di contro è allucinante come non si sia riuscito a sfruttare l’evidente vantaggio fisico sugli avversari, soprattutto nel finale: c’erano in campo praticamente 5 miss match e non si sono quasi mai esplorati; il fatto che Ty-Shon Alexander sia ancora a roster è un mistero arcano. Le percentuali nel tiro da tre continuano ad essere più che deficitarie.
Per coach Sergio Scariolo è indispensabile recuperare gli assenti, anche perchè la prossima sfida di Eurocup sarà durissima in casa di Valencia che nell’ ultimo turno di Liga ACB è andata a vincere a Madrid contro il Real capolista di Eurolega, ed in queste condizioni il rischio di una figuraccia è dietro l’angolo.
Spogliatoi
Openjobmetis Pallacanestro Varese vs Virtus Segafredo Bologna 81-80
Parziali: 16-25; 32-16; 12-28; 20-12
Pagelle
Openjobmetis Varese
Anthony Beane 6,5: forza poco e conoscendolo non è poco, soffre la fisicità degli avversari, ma non scompare mai dal match, pesantissimo l’errore dalla lunetta che non dà il pareggio nel finale.
Paulius Sorokas 6,5: non può competere sotto canestro con la fisicità degli avversari, prova allora a trovare come sempre spazio dall’arco, ma non è precisissimo, però il suo lo fa.
Giovanni De Nicolao 7,5: deve giocare 37 minuti, ma non molla mai di un centimetro, gestisce i ritmi della gara quasi perfettamente, paga il gap fisico con Pajola che lo porta spesso in post basso, ma in attacco riesce a dare 6 assist a fronte di zero palle perse, con la fiducia dello staff sta trovando una maturazione importante.
Siim-Sander Vene 8,5: 27 punti in 30 minuti di impiego, fa ammattire a turno tutti i lunghi avversari segnando dall’arco ben 7 bombe, prende pure 9 rimbalzi, ci manca solo che dia lo straccio e passi la cera…
Justin Reyes 5: 3 minuti di utilizzo, -8 di +/-, mai più riproposto.
Matteo Librizzi 6,5: il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette…Buttato in quintetto soffre il gap fisico con gli avversari, ma non ha paura di nessuno, riesce anche a prendere un paio di rimbalzi, un po’ bistrattato dagli arbitri riceve anche un buffetto consolatorio da Alessandro Pajola che lo consola su un fallo abbastanza dubbio: faccia tosta.
Nicolò Virginio 6: 3 minuti di quasi invisibilità, però riesce a catturare un rimbalzo prezioso.
Giancarlo Ferrero 6,5: capitano coraggioso, si batte contro i moloch avversari con le sue armi, la velocità ed il tiro da fuori, non precisissimo dall’arco riesce a guadagnarsi preziosi tiri liberi.
Marcus Keene 5: anche questa sera viene fatto partire dalla panchina, dovrebbe essere la punta di diamante della squadra, ma stasera incappa in una serataccia al tiro con uno 0/10 improponibile. Si prende anche l’ultima bomba della vittoria, che tira sul ferro.
Amedeo Tessitori 6: la sua stazza gli permette di spiccare a rimbalzo, ma offensivamente deve dare di più visto lo strapotere fisico.
Nico Mannion 6-: ha begli sprazzi che fanno intravedere quello che potrebbe diventare. Ancora troppo superficiale difensivamente batte il record di falli commessi sul tiro da 3.
Alessandro Pajola 7: in leggera ripresa ha l’intelligenza di andare subito a giocare vicino a canestro per sfruttare la maggior prestanza fisica. Nel finale un paio di sbavature, ma regala anche a Weems l’assist per il canestro decisivo.
Amar Alibegovic 6-: indisponente nel primo tempo, non ha neanche la mira che lo sostiene. Fa un terzo quarto offensivamente importante, ma esce per falli causa distrazioni e leggerezze, incostante.
Michele Ruzzier 4: 11 minuti di saluti sul suo vecchio parquet, 1 assist e poco altro: nelsecondo tempo sventola asciugamani.
Mouhammadou Jaiteh 7+: altra bella partita, con l’inatteso, quanto ben gradito 9/10 ai tiri liberi. E’ un po’ troppo poco preciso vicino a canestro, soprattutto visti gli avversari di questa sera.
Ty-Shon Alexander 4,5: spiace per il ragazzo, ma da un americano ci si aspetta un rendimento quanto meno accettabile, (ndr. è lo stesso commento della partita contro il Buducnost) serve altro ?
Kyle Weems 7: nonostante la forma fisica non sia delle migliori, fa una prova di tutta sostanza, fra rimbalzi, punti, assist, e mette pure il canestro decisivo. Serve altro ? Avrebbe bisogno di rifiatare.
Isaia Cordinier 6,5: è al momento il giocatore più fisicamente pronto della squadra, ogni tanto esagera, ma l’energia che mette in campo è contagiosa. Appunto importante: nel finale, sul +1, anzichè tirare da tre punti, entrare e portarsi a casa il ferro, o al limite prendere un fallo, no ?