Pesaro 19 febbraio 2022- Se la partita si fosse svolta sulle rive dell’Isonzo anzichè su quelle del Foglia lo scenario sarebbe stato perfetto. Nei panni di un Rommel cestistico coach Ramondino ha travolto senza pietà le truppe di un Sergio Scariolo che rispetto al Cadorna della Grande Guerra ha avuto almeno il pudore di non sparire.
Il match non ha praticamente avuto storia, dopo i primi 3 minuti il Derthona ha preso il largo sospinta da un infallibile Jamarr Saunders e non si è più voltata indietro, bissando praticamente il successo della gara di campionato, anzi, mostrando più autorità e solidità mentale.
Se il via alla fuga lo da dato il n° 22 piemontese il vero dominatore della gara è stato JP Macura, vero leader tecnico ed emotivo dei piemontesi, silenzioso, ma importantissimo con la sua difesa su un Marco Belinelli, impreciso come non mai, nel reprimo tempo, travolgente ed inarrestabile al rientro dagli spogliatoi quando ha fatto capire alla Segafredo e a tutto il pubblico presente alla Vitrifrigo Arena che questa contesa aveva un padrone solo e che non si sarebbero fatti prigionieri.
Tessute le meritatissime lodi dell’ex Musketeer, non si può non citare la prova di un Ariel Filloy chirurgico o la maturità di un Mike Daum che ha davvero aspettato che la gara arrivasse a lui, senza forzare neanche una conclusione, prendendosi solo tiri perfetti per tempismo e scelte o la rocciosità di Cain e Cannon che hanno chiuso sempre il pitturato rendendo difficilissima ogni incursione sotto canestro degli avversari.
Gli sconfitti sono stati tali in tutte le zone del campo, nervosi, imprecisi, con il solito canovaccio di gara, senza essere in grado di proporre alcuna variante, tattica, tecnica o nervosa. Mi ha commosso la frustrazione del povero Alessandro Pajola che andando verso la panchina per un time out sbatteva violentemente il pallone per terra svariate volte chiedendosi come fosse possibile non riuscire a trovare un minimo di cazzimma, di orgoglio, di durezza, per provare a ribaltare il risultato. Ecco, la durezza, mentale e fisica, o meglio, la mancanza di essa, sembra essere il vero problema della Virtus odierna.
Rispetto agli avversari di stasera la Segafredo non ha più i Marcovic, i Gamble o gli Hunter dello scorso anno, che con un fallo duro, una provocazione, una reazione, provino a sovvertire le sorti di una gara. Questa squadra sembra essere in grado di giocare in un solo modo, correndo e giocando ad alto numeri di possessi, ma in Europa non sempre è possibile, anzi, nelle gare decisive e sempre molto difficile, al momento trova le energie difensive se fa buone cose in attacco, mentre, a mia memorie, le squadre che vincono trovano l’energia offensiva grazie alle buone prove difensive.
Altra annotazione, ieri sera lo staff tecnico ha dato la prova che al momento, su alcuni giocatori, per vincere le partite, non può fare affidamento, e sono almeno 4, di cui 2, Nico Mannion e Jakarr Sampson, costati un occhio della testa.
Raggiunto un risultato storico, all’ esordio nella competizione, la Betram domani sera è attesa ad un altro appuntamento epico, che potrebbe portare Ramondino e soci nella leggenda.
La disfatta di questa sera ha decretato per la Segafredo l’addio al primo obbiettivo stagionale, e se qualcosa non cambierà in modo profondo, il trend non promette nulla di buono per il futuro della compagine del patròn Zanetti.
Piccola annotazione arbitrale, che non ha inciso sul risultato finale poichè nulla sarebbe cambiato, ma la mania del solito Carmelo Paternicò di voler far notare la sua presenza è quanto meno fastidiosa, ed il fallo + tecnico fischiato a Jaiteh nell’unico momento in cui la partita sembrava ancora essere tale, è stato invero tanto urticante quanto previsto, quando questo signore smetterà di calpestare i parquet sarà un giorno glorioso per tutto il basket continentale.
Sala stampa
Il commento di coach Ramondino alla partita
ʺComplimenti ai nostri giocatori per una partita dai grandi contenuti tecnici ed emotivi, nel finale di partita c’è stato grande carattere per sostenere il livello di fisicità della Virtus che non siamo abituati ad affrontare. Credo che contro squadre di tonnellaggio diverso dalla tua non si deve avere la tentazione di controllare la partita e di fermarsi. Nel quarto quarto giocando a metà campo il campo si restringe, quindi bisogna accettare che qualche tiro non sia perfetto ma è importante mantenere un buon flusso di gioco perché la partita perfetta non esiste. In queste gare non possiamo fare il compitino, bisogna giocare con coraggio per cui oggi è stato importante avere dimostrato come ogni giocatore abbia dato un contributoʺ.
Coach Scariolo
Bertram Derthona Basket Tortona vs Virtus Segafredo Bologna 94-82
Parziali: 24-18; 26-23; 30-15; 14-26
Pagelle
BERTRAM DERTHONA BASKET TORTONA
Christopher Mortellaro n.e.
Jalen Cannon 6,5: 15 minuti di sostanza e solidità, ha spesso rimbalzato le penetrazione avversarie.
Lorenzo Baldi n.e.
Riccardo Tavernelli 6: 10 minuti di fosforo, senza acuti, ma senza danni.
Ognjen Miljkovic n.e.
Ariel Filloy 7,5: 18 punti in 17 minuti, fa a fette ogni difesa o pseudo tale, che gli viene presentata, fondamentale.
Bruno Mascolo 7,5: fondamentale, con le sue penetrazioni manda in tilt la squadra avversaria, mette pressione su ogni portatore di palla, in continua ascesa.
Luca Severini 6: 15 minuti di ossigeno per Daum e compagni, prezioso.
Jamarr Sanders 7,5: è l’apriscatole iniziale della partita quando non sbaglia nulla .
Mike Daum 7,5: maturo e paziente, fa sfogare i compagni nel primo tempo, nella ripresa è praticamente chirurgico senza praticamente sbagliare un tiro, maturo.
Tyler Cain 7,5: spinge, sgomita, chiude ogni varco, punisce col tiro da 4/5 metri e non lascia una penetrazione facile a nessuno, stentoreo.
JP Macura 8,5: leader emotivo, tecnico, difensivo, offensivo, spinge provoca e difende quando serve, segna crea e costruisce quando la squadra ne ha più bisogno, leader.
Amedeo Tessitori ng.: solo 2 minuti, perchè?
Isaia Cordinier 5,5: uno dei meno peggio, almeno prova a mettere un po’ di fisicità, ma i punti li porta a casa a babbo morto.
Nico Mannion 4,5: non si capisce se non è ancora a posto fisicamente e quindi gli errori arrivano dalla condizione non ottimale, o se certe timidezze ed amnesie derivino da una predisposizione non ancora ottimale al basket europeo.
Marco Belinelli 4,5: tira tutto ciò che capita dalle sue parti, con esiti, diciamo così, rivedibili, prova la provocazione con Macura, e viene respinto con perdite, ed in difesa è una tassa difficilmente sopportabile.
.Alessandro Pajola 6:difende per 2, ma per 3 non ce la fa, dà 7 assist, corre per due, prova asmuovere i compagni, ma parla al deserto, commovente.
Amar Alibegovic 4,5: ci vorrebbe un po’ di Educazione Siberiana, in partite del genere non può farsi sfuggire tre volte il pallone, deve crescere mentalmente, ed è un peccato, perchè avrebbe tutti i mezzi per dominare..
Kevin Hervey 5: non ancora pronto fisicamente, e si vede, non incide come potrebbe, ma almeno ci prova.
Michele Ruzzier n.e.
Mouhammadou Jaiteh 6,5: che gli si può dire, fa tutto quello che può, non sbaglia praticamente nulla approfittando della pressione che Derthona fa sugli esterni virtussini, tira anche i liberi con percentuali incredibili solo ad inizio stagione, se la Virtus ha perso questa sera non è certo per colpa sua.
Jakarr Sampson 4,5: il voto è anche generoso, ma la vera domanda è: perchè stato preso un giocatore con queste caratteristiche ? A cosa in questa Virtus ? Ai posteri l’ardua sentenza.
Kyle Weems 6+: ci prova fino all’ultimo, come sempre prova a difendere su tutti, ma la mano non è quella della stagione regolare, generoso.
Milos Teodosic 6: di stima. Gioca 10 minuti e probabilmente sono anche troppi viste le sue condizioni, ma riesce a dare 5 assist e a focalizzare le attenzioni della difesa su di sè, se poi quando viene un po’ maltrattato dagli avversari nessuno interviene, arbitri, ma soprattutto il proprio coach…