E così dopo il Sacri, Pino Sacripanti, è saltato anche Massimiliano, Max Menetti. Una vittoria in 6 partite (contro Trento, diventano 10 sconfitte in 11 gare, considerata l’Europa) e i soli 2 punti sulla zona retrocessione spaventano. Per la verità, Treviso ha una partita in meno e dunque la situazione è leggermente meno allarmante.
A spaventare è la Fortitudo Bologna che ha vinto 3 delle ultime 5 gare e ha rischiato di aggiudicarsi anche il derby. Liggiù è difficile resistere alla tentazione dell’esonero, il pubblico è scontento, i dirigenti ancora di più, l’Europa non è andata bene.
Menetti come tanti meritava una pazienza superiore, il suo dopo Reggio Emilia e le due finali scudetto è stato tutto a Treviso e questa è stata la sua unica stagione non positiva. La Nutribullet poteva rischiare e tenerlo. In questi casi, se va male non hai esonerato, se va bene comunque divorzi a fine stagione e adesso la tendenza è anticipare un cambiamento che sarà certo nel campionato successivo. Nel basket e nel volley si fa di più, nel calcio ancora poco, per fortuna.
Il ciclo di Menetti nella nuova Treviso è stato molto positivo, a Bologna con la Fortitudo nonostante la sconfitta a me rispose:
“La speranza è proprio di rivivere il ciclo di Reggio”. Adesso è più difficile, Milano e la Virtus Bologna sono irraggiungibili, anche questa Brescia ma alle spalle in tante sognano la semifinale scudetto. Max Menetti è un bravo tattico, ama la difesa, sta diventando uno dei tecnici più esperti della serie A, nonostante abbia appena 49 anni. Lassù Dado Lombardi sarà triste: “Male che vada andrai a fare il cuoco”, gli ripeteva quando Max era ai primi passi, da vice.
“Li cucineremo a fuoco lento”, titolai così su Libero, nella pagina di Fabrizio Biasin, oggi star televisiva e del web, quando Reggio Emilia affrontò la bella dei quarti playoff con Roma, che poi passò, grazie al fattore campo. E a Max quel titolo non piacque per nulla, era normale, per un quotidiano che ama i giochi di parole come quello diretto da Alessandro Sallusti.
A Max ho sempre consigliato di prendere anche una nazionale straniera, in attesa dell’Italbasket che chissà se arriverà mai.
Max Menetti è un signor allenatore, merita una piazza d’impatto ancora superiore a Treviso, a me non convince solo per due motivi. E’ ultra scaramantico, a volte faceva le 3:30 di notte con Frosini, in trattoria, a cercare un gatto ed è allergico alle mie domande slegate dall’attualità e in questo è una dei tanti, anzi di quello che mi ha subito di più, nel suo totale di 14 anni, a Reggio Emilia.