Ieri ero pronto a scrivere, senonchè mi ha chiamato l’avvocato Stefano Marchesini, ex personaggio di Telereggio, sul calcio e sul costume, per dirmi che lo sfratto per la vicenda iniziata nel 2013 implica anche la custodia degli animali. Dieci gatti e due cani, teoricamente c’è il rischio che io paghi 12 euro per ogni giorno per ogni felino e 18 al dì per cane. Sempre teoricamente potremmo andare avanti mesi, prima che vengano dichiarati adottabili. Potete immaginare l’umore, furibondo, ma spero che la compagna dello sfrattato sia di parola e se ne occupi direttamente, sennò esce un conto incredibile.
Non solo Claudio Pea, quando scrivo così mi sento un po’ anche Fabrizio Biasin, re del web e caporedattore dei Libero, tra le firme e i volti più contesi d’Italia, lui romanza la sua vita, io racconto la verità ma la verità è meglio che non la racconti.
La verità è che Reggio Emilia non ha molte chances di vincere di 4 in Turchia la finale di Fiba Europe Cup e così Milano di raggiungere Gara5 del suo quarto di finale. Sono stato a Casalecchio e a lungo ho scritto di Udinese-Salernitana, poi sono stato al buffet, come centinaia di reggiani, e lì ho visto Maurizio Bezzecchi sempre a colloquio con il sindaco Luca Vecchi, da reggiano il capo della comunicazione di Lega basket cerca di sensibilizzare sulla necessità del palasport, adesso si parla di ottobre, davvero la vicenda ricorda i miei sfratti, questo si concluderà il 2 maggio, poi dovrà probabilmente avviarne un altro.
A Reggio Emilia si sente parlare di nuovo palasport da 35 anni, forse, dal primo boom della Pallacanestro, non capisco perchè i tempi siano biblici. Di gente a Casalecchio di Reno ce n’era tanta, anche se la Unipol arena è molto grande e interi settori erano chiusi, sul finire dell’andata di finale è partito il coro per il palasport. Vi rimando ai video di cui sotto.
A bordo campo c’era Gianni Petrucci, a colloquio all’intervallo con Riccardo Sbezzi, il re dei procuratori, ragusano, con il suo zainetto sulle spalle e il fido Sorrentino dietro di lui. C’erano il presidente della Fiba, turco, e il capo della comunicazione, troverete i miei tentativi di parlare con loro e poi un’ex giocatrice ora in federazione turca.
In Turchia il basket è religione, me l’hanno spiegato poi due studenti turchi, a Bologna, ma c’è un particolare di cui non trovo conferma. La capienza del palasport del Bahçeşehir koleji, mi hanno detto 30-40mila posti e non scherzavano, l’ho chiesto a ripetizione, a me sembra impossibile. Sono abituato alle prese in giro, non mi pareva questo il caso, l’arena del Fenerbahce figura da 15mila posti, magari la capienza potrebbe essere quella, ho proprio ricordato il famoso PalaEur per lo scudetto di Roma.
Della serata ricorderò il numero dei giornalisti, pochini, di Reggio, nonostante sia la finale, e qualcuno di più dalla Turchia, addirittura, comprese due bellissime che non sono riuscito a intervistare. Una l’avevo scambiata per Gaia Accoto, con la maschera era somigliante, poi è venuta a salutarmi e si era convinta che ci conoscessimo. L’altra pensavo fosse Giulia Cicchinè, non scherzo, essendo la finale poteva essere.
Con un giornalista ottomano ho raccontato anche i media del suo paese. Alla fine dialogavo con Francesco Pioppi, firma da Reggio de La Gazzetta dello sport e di Carlino Reggio, su basket e Reggiana calcio (che sulla rosea è seguita da Ezio Fanticini, prepensionato dal Carlino), avremmo voglia di andare in Turchia, non siamo mai stati, lui mai ha scritto dall’estero, a me è capitato ma mai sul basket. Se questa follia vorrò fare, magari sceglierò una final four di Eurolega. Per carità, sarebbe bello andare a casa dell’Efes e seguire Gara3 e 4 di Milano e in mezzo la finale di ritorno di Reggio, però, però non me la sento di andare. Mi informerò su quanto costa, ecco, Reggio si mobilita.
UnaHotels ha perso di 3, sappiamo che è improbabile che vinca di 4, ho seguito con un pizzico di attenzione l’ultimo quarto, dal -19 al -3 e si poteva anche pareggiare se qualche tiro da tre non fosse stato forzato. Ancora mi chiedo perchè Andrea Cinciarini a Milano negli ultimi anni fosse ai margini delle rotazioni, al di là del ruolo di capitano. E’ tonicissimo, determinatissimo, davvero sembra quello della finale scudetto con Sassari.
Ieri sera ho visto Milano, mentre parlavo con mia moglie, Silvia Gilioli, pubblicista, dello sfratto anche degli animali e durante uno dei miei mali di pancia letterali. Data la sofferenza del secondo quarto, ma anche il punto a punto del quarto avevo dubbi che l’Ax ce la facesse, invece…Vedo Ettore Messina mai sorridente, l’obiettivo sono le Final Four, sorriderà, sorriderebbe se riuscisse a passare ma è durissima, contro i campioni, tantopiù con l’infortunio di Nicolò Melli.
C’è affinità fra l’Italia non più competitiva in Champions league di calcio e le fatiche di Milano in Eurolega, con budget comunque di stampo calcistico.
L’organizzazione della Fiba è buona, anche per la finale della quarta coppa, conferenza stampa in inglese capeggiata dall’ufficio stampa, c’erano giusto Teletricolore, una giovane giornalista che non prende la parola e idem Telereggio. Davide Draghi media manager di Reggio mi parlava di protocollo Fiba in tutto. Vero. Senza dimenticare il protocollo Covid. Io uso la maschera il più possibile, perchè i contagi non sono ancora terminati.
Ah, il nuovo inquilino del piano di sopra ha sgozzato un agnello, a Pasqua. E’ domenicano, aspetta che l’egiziano se ne vada o venga sfrattato, per firmare lui il contratto. A pasquetta ha cucinato l’agnello con sudamericani e africani della chiesa cristiano evangelica. Io non sono animalista, mia moglie sì, ma c’è una via di mezzo fra 12 animali al piano terra di un appartamento e uccidere in maniera straziante un agnellino, in questo ha ragione la signora con cui me la prendo da anni. Evidentemente la loro religione di cui sono fanatici non protegge gli animali. Troppo facile dire che Andrea Cinciarini a 37 anni è come un panda.
Al contrario di Claudio Pea, tifo contro la Juve, ho già vinto il mio scudetto perchè non lo vince, tenendo contro chi vince sempre, dunque anche contro Inter e Milan speravo nel Napoli, mi è andata male ma non mi sono mai fatto illusioni. Però avevo sognato che la Fiorentina vincesse a Torino, invece ha trovato presto il gol e nel finale ha raddoppiato. Simone Inzaghi magari farà il triplete italiano, dopo avere battuto Vincenzo, Italiano, l’allenatore viola, e al massimo Ettore Messina farà il double italiano, avendo perso la supercoppa. E’ impossibile che vinca l’Eurolega, per lo scudetto sarà una grande sfida, con la Virtus Bologna.
Chiudo con Andrea Trinchieri, con il Bayern Monaco ha vinto a Barcellona, è grande, spero elimini il Barcellona, merita una final four, finalmente. Mi chiedo però quanti chili sia, sono preoccupato per la sua salute, sul lungo periodo, oltre che per la mia. Pensate se Trinchieri arrivasse in fondo ed Ettore no.
Richiudo con Veronica Bartoli, la presidentessa, ne percepivo l’ansia nel prepartita, sollevando gli occhi dal computer. Sogna di vincere lo scudetto, escluderei che possa riuscirci ma questa coppa era alla portata. La meritava Attilio Caja, per la carriera, la meritano entrambi, la merita la città, la regione, il basket italiano. E’ la quarta, Reggio l’ha vinta che era Eurochallenge, andai a Venezia nel 2017 quando Avellino perse la finale con la Reyer, onestamente pensavo che Reggio fosse favorita ma sbagliavo, adesso spero di sbagliare pensando il contrario.