Napoli, 24 aprile 2022 – Dopo aver condotto per quasi tutta la gara, la Dinamo Sassari torna al successo nella trasferta al PalaBarbuto su una Gevi Napoli mai doma, con il risultato di 72-78 e consolida il sesto posto in solitaria. Per i campani la quarta sconfitta consecutiva, in un calendario di fuoco che l’ha vista costretta affrontare le corazzate Milano e Brescia, restando inchiodata in classifica a due punti dal penultimo posto e rimandando l’agognata salvezza.
Dopo la battuta d’arresto con Venezia, la Dinamo torna a correre e lo fa dopo una partita per niente spettacolare, in cui la maggiore precisione dei sardi dalla linea della carità ha fatto la differenza. Un match molto spezzettato dalla terna arbitrale che ha mandato le due squadre ai liberi per un totale di 58 volte (!), con i sassaresi più freddi e capaci di realizzare con l’81.5% (22/27), a differenza dei padroni di casa costretti a chiudere con il 51.6% (solamente 16 tiri realizzati su 31).
Tra i più freddi degli ospiti il lituano Eimantas Bendzius, autore 15 punti con un 9/10 ai liberi che ha chiuso il match nel finale, e il playmaker Gerald Robinson, 18 punti, e autentico trascinatore nel primo tempo degli ospiti. Ma il vero MVP di serata è stato il croato Filip Kruslin, 11 punti, che con la sua prestazione difensiva e le due triple consecutive nell’ultimo periodo hanno scavato il solco decisivo per la vittoria in terra campana.
Infatti se ai liberi le mani sarde sono state parecchio efficienti, non lo si può dire lo stesso dai 6 metri e 75 in cui proprio la guardia croata e il solito David Logan (12 punti) sono stati gli unici a sbloccare il tabellino dalla lunga distanza con tre triple a testa, 6/22 di squadra (27.3%).
Per la squadra di coach Maurizio Buscaglia è stata una partita ad inseguire con un grande Jason Rich trascinatore nel primo tempo, 16 i suoi punti, ma soprattutto un fantastico Markis McDuffie, autore di 26 punti e capace di tenere Napoli attaccata alla Dinamo nel punteggio fino ai secondi conclusivi. Questo grazie anche alle solide prove di Andrea Zerini (7 punti) e Lorenzo Uglietti (6 punti), anima di una Gevi che ha provato in tutti a modi a restare attaccata a questo match.
Quello di Sassari è stato un avvio sprint che l’ha portata subito sul +10 (7-17), prima delle rotazioni di Bucchi che hanno abbassato la qualità di gioco ospite e di conseguenza la precisione al tiro, con Napoli capace di ricucire il parziale già nel primo quarto chiudendo sul 18-19, con un Rich in grande spolvero.
Nel secondo periodo però Logan e compagni rimettono il turbo, tornando alla doppia cifra di vantaggio, con Bendzius che firma il +12 sul 25-37, parziale di 3-14 in favore dei sassaresi. McDuffie inizia a martellare da fuori e lo svantaggio si riduce, fino al 37-43 con cui si va negli spogliatoi.
Napoli rientra con un’altra faccia e con un spirito più battagliero, il canestro di Rich firma il -1 a metà del terzo periodo. La Dinamo sembra incepparsi, grazie anche al grande apporto difensivo di Uglietti capace di trascinare tutta la squadra di Buscaglia. Proprio l’italiano firma il primo soprasso sul 51-49. La gara diventa sempre di più spezzettata, con le due squadre costrette ad andare in lunetta. Solo i liberi di Robinson permettono agli isolani di chiudere avanti il terzo periodo, sul 58-59.
L’equilibrio viene rotto dopo a 7 minuti dalla sirena con la sciocchezza di Parks, che manda Diop in lunetta con tre tiri liberi e il giovane senegalese non si fa pregare, 3 su 3. Qui l’inerzia del match gira definitivamente, alimentata anche dal croato Kruslin che con due triple consecutive firma il 62-70 e un parziale di 9-0 che sembra mettere in ginocchio le speranze di tutto il PalaBarbuto. Bilan sembra mandare i titoli di coda sul 66-73 a meno di 2′ dalla sirena, ma Vitali prima e la tripla di McDuffie poi riportano Napoli in vita sul -3 a a 34”.
Uglietti suggella la sua grande partita con la stoppata su Robinson, ma Vitali dall’altra parte fa solo 1/2 in lunetta. 72-74 e quinto fallo di Parks su Bendzius a rimbalzo. Il lituano la chiude sigillando dalla lunetta la vittoria ospite con un 4/4 nei secondi finali. Risultato finale 72-78.
Sassari conferma il sesto posto in solitaria con ancora una gara da recuperare, il 6 maggio in casa con la capolista Virtus Bologna, ma prima dovrà ospitare questa domenica la già retrocessa Cremona, con l’ordine categorico di non perdere se vuole aspirare ad un piazzamento migliore nel tabellone dei playoff Scudetto.
Per la Gevi Napoli un altro passo falso , il quarto consecutivo, non il miglior viatico prima della decisiva gara di domenica prossima in casa della Fortitudo Bologna. Un vero e proprio spareggio al PalaDozza in cui tutte e due le squadre si giocheranno in 40′ un’intera stagione, con i napoletani costretti a vincere in virtù della sconfitta dell’andata. In caso di una vittoria con più di 4 punti di scarto, infatti, Napoli sarebbe aritmeticamente salva con un turno d’anticipo.
Gevi Napoli Basket – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 72-78
Parziali: 18-19; 19-24; 21-16; 14-19.
Progressione: 18-19; 37-43; 58-59; 72-78.
Sala Stampa
Maurizio Buscaglia
Piero Bucchi
Le Pagelle
Gevi Napoli Basket
Andrea Zerini 6.5: con un Gudaitis poco incisivo e quasi evanescente, ci pensa l’ex Brindisi a reggere Napoli sotto i tabelloni. I suoi tentacoli inceppano Bilan e per di più carica di falli il centro croato. Cercato poco dai compagni risponde comunque sempre presente, con 7 punti (100% al tiro) e 7 rimbalzi.
Markis McDuffie 7.5: se la Gevi resta in partita fino agli ultimi secondi deve ringraziare lui. Gara superlativa condita da 26 punti, 5 rimbalzi e 25 di valutazione. Nel primo tempo prende le misure e nella ripresa si scatena, segnando 17 punti solo negli ultimi 20′ e mettendo la sua firma nella rimonta finale.
Luca Vitali 6: l’unico in grado di mettere ordine nell’attacco napoletano. Viene battezzato dai 6.75 dalla difesa ospite, ma quando entra in area è in grado di creare pericoli come ha fatto vedere durante tutta la sua carriera, segnando 8 punti e timbrando 3 assist. Nel finale perde lucidità.
Arnas Velicka 5: sembra partire con le marce alte, piazzando subito una tripla. In difesa però cominciano subito i dolori, che portano il nome di uno scatenato Robinson di cui non riesce minimamente a reggere il primo passo. L’americano penetra al ferro ogni volta che può e Buscaglia è costretto a panchinare il lituano per disperazione. Resterà lì, seduto, per tutta la ripresa. Chiude con 4 punti e un plus/minus di -18 in 11′, un record forse.
Jordan Parks 4: con 1 solo punto segnato in 33′ fa registrare la sua peggior prestazione stagionale, senza mai segnare dal campo. Oltre ai numeri, è l’atteggiamento a condannarlo. Nel primo tempo non trova il fondo della retina, perde fiducia e non riesce in alcun modo ad entrare in partita. Nella ripresa sembra tornare sul pezzo in fase difensiva, ma in attacco le cose non migliorano. Il capolavoro, in negativo ovviamente, lo compie in avvio di ultimo quarto: quando l’inerzia sembra girare in favore dei campani, travolge Diop che da oltre l’arco lancia un’improbabile preghiera a 9 decimi dallo scadere dell’azione offensiva. Tre punti per il senegalese e gara che prende definitivamente la strada di Sassari.
Pierpaolo Marini s.v.: solo 4′ sul parquet e tutti nel secondo periodo, quando Napoli arranca e la Dinamo tocca il suo massimo vantaggio sul +12.
Lorenzo Uglietti 6.5: messo in campo da Buscaglia per aumentare l’aggressività difensiva e lui esegue. Ringhia prima su Logan e poi su Robinson limitandoli e non poco. Proprio sul play sassarese la sua giocata migliore: una stoppata sul -3 a 11” dalla sirena che ridà speranza al pubblico del PalaBarbuto, prima della roulette dei liberi. Chiude la sua grande gara con 6 punti, 6 rimbalzi, 4 assist e soprattutto 3 rubate.
Arturas Gudaitis 5: chiamato per dare esperienza e fisicità ad un roster in difficoltà di risultati, fatica ancora troppo a trovare la condizione e mancano solo 2 partite alla fine. Ha il merito di contenere bene un Bilan scatenato nel mese di aprile, ma in attacco non riesce a rendere il favore al rivale croato. Troppo poco per un giocatore da Eurolega come lui, solo 4 punti e 5 rimbalzi.
Jason Rich 6.5: il trascinatore nel primo tempo è lui, segnando 12 punti e dando l’impressione di essere in serata di grazia. Nella ripresa però sembra incepparsi, trovando solamente 6 punti, praticamente quasi tutti dalla linea della carità. Sparisce definitivamente nel rush finale commettendo ingenuamente il suo quinto fallo su Diop, finale in cui sarebbe servito come il pane alla truppa di Buscaglia.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Miro Bilan 6: la sfida con Gudaitis sembra stuzzicarlo in avvio, segnando subito il primo canestro e continuando a farlo nel primo quarto. Con il ingresso di Zerini però la musica cambia, il croato si innervosisce e si carica di falli. Nella ripresa lui e l’ex Zenit si annullano a vicenda, con Bilan apparso quasi stanco. Nell’ultimo quarto ha un moto d’orgoglio che porta 4 punti consecutivi alla causa, prima di uscire prematuramente dalla gara per 5 falli. Chiuderà con 10 punti, 5 rimbalzi e 4, sanguinose, perse.
David Logan 6: nel secondo periodo illumina il palaBarbuto con i suoi celebri lampi dai 6.75 e la solita intensità difensiva, rubando 3 palloni e firmando il massimo vantaggio della Dinamo. Nella ripresa cala drasticamente il suo apporto, con Bucchi ostinato nel tenerlo sul parquet nei momenti decisivi del finale, nonostante la spia del carburante accesa.
Gerald Robinson 7: nel primo tempo è l’incubo di Velicka, parte a mille a l’ora ogni qualvolta vede uno spiraglio dentro l’area e non perdona. A metà gara sono già 12 punti per lui con un ottimo 5/6 da due. Nella ripresa perde qualche pallone di troppo e sembra pagare una condizione fisica non al meglio, dovuta all’infortunio di questa settimana. Nel finale forse Bucchi si dimentica di lui e dopo alcune perse banali, torna a mettere ordine, anche se la sua forzatura su Uglietti nei secondi conclusivi rischia di buttare all’aria la vittoria. Chiude con 18 punti, ma “solo” 3 assist.
Filip Kruslin 7: parte con le marce basse, con l’arduo compito di francobollarsi ad un Rich infuocato. Nella ripresa suona la sveglia, che ha le sembianze di Parks e del suo gomito, che si stampa sullo zigomo, facendolo sanguinare. Esce inferocito dal campo e al suo rientro in campo è carico come un toro. Cancella definitivamente Rich dal campo e piazza due triple consecutive che fanno piombare Napoli sul -8 in un amen. Chiude con 11 punti e 4 rimbalzi. MVP del match.
Giacomo Devecchi s.v.: solo 5′ per lui, ma conditi dalla solita dedizione alla causa.
Kaspar Treier 6.5: gioca solo nel primo tempo, per coprire la falla lasciata da Bendzius per i due falli commessi e lui risponde presente. Non trova il fondo della retina dai 6.75, ma riesce lo stesso a mettere i suoi mattoncini con un canestro da sotto e un’ottima prova difensiva.
Jason Burnell 5: in attacco torna ad essere quasi uno spettatore, nonostante i molti mismatch che si presentano e concretizzandone solo uno contro Vitali. In difesa non riesce a dare il solito contributo, dovendo addirittura arrancare nella ripresa per arginare un McDuffy tanto ispirato. Una stagione sull’ottovolante per il nativo della Florida, con alcuni alti e tanti bassi.
Eimantas Bendzius 6.5: parte male, con due falli di seguito e zero triple tentate nel primo tempo. La mano dai 6.75 continua ad essere ghiacciata, chiudendo alla fine con un incredibile 0/4, ma riesce comunque a mettere la sua impronta decisiva. Da fuori non va e allora lui si avvicina al ferro, caricando di falli la difesa di Napoli. Dalla lunetta infatti non perdona e proprio qui la chiude definitivamente con due liberi dal peso specifico notevole. Alla fine saranno 15 i suoi punti, con un 9/10 a gioco fermo che ha deciso la vittoria per i sardi.
Stefano Gentile 5.5: riesce a sbloccare il proprio tabellino in avvio di secondo periodo, perdendo però subito dopo il feeling con il canestro. Condisce la sua gara con qualche forzatura di troppo, ma in fase difensiva riesce quasi sempre a rifarsi.
Ousmane Diop 6.5: si carica subito di falli, ma resta lucido dentro la partita. Con il fallo subito da oltre l’arco e i 3 liberi convertiti già l’inerzia del match. Nel finale è costretto a rimpiazzare Bilan uscito per falli e lo sostituisce alla grande con la giocata che esclude Rich dalla gara e segnando il libero che sembra chiuderla. Solo 4 punti per lui, tutti ai liberi, ma tutti e 4 segnati nel momento in cui si è deciso il match.
Giovanni Olmeo