Bologna, 26 aprile 2022 – Partita vietata ai deboli di cuore quella del Paladozza e, paradossalmente, prova di forza per la Virtus Bologna contro Ulm.
Che non sarebbe stata una passeggiata di salute per la Scariolo Band si sapeva, guardando anche ai risultati della regular season, quando all’andata la vittoria è stata molto più sudata di quanto dica il risultato finale di 87-76, mentre nel ritorno in Germania non c’è stata storia e la squadra del Baden-Wuttemberg ha dato una sonora ripassata ai bianconeri.
Si diceva di una prova di forza, ebbene sì, vincere un partita secca tirando con l’ 8,3% da tre punti, contro il 42,6 (10/18 negli ultimi 3 quarti) degli avversari è una prova di forza, soprattutto mentale.
Inizia bene la Segafredo, difendendo forte soprattutto sul perimetro, spuntando l’arma principale dei ragazzi di Jaka Lakovic, autori di un misero 1/2, però, sul 22-13, a poco più di un minuto da fine quarto, Jackarr Sampson commette un ingenuo fallo antisportivo che gira completamente l’inerzia della partita nonostante il +8 finale.
Nel secondo quarto Bologna, dopo uno dei pochi canestri di Marco Belinelli, non trova più la via della retina, mentre Klepisz e compagni aggiustano la mira, 5/5 nel parziale, e con un di 9-0 si portano subito su -1. A questo punto entra in scena il numero 22 austriaco che con una raffica di 3 bombe consecutive porta i teutonici sul +4, ed solo grazie alle spalle larghe di Mam Jaiteh se le V nere chiudono il parziale solamente sul -2.
Nel terzo parziale la partita si fa ancora più fisica, e la difesa bolognese sale ancora di livello, costringendo Ulm a 5 palle perse, ma soprattutto a soli 3 tiri dall’arco dei 6,75. La fretta di chiudere la partita non permette ai felsinei di scavare un solco più ampio del +5 finale, nonostante alcune giocate di Jackarr Sampson che con la sa energia riesce a trovare rimbalzi in attacco che trasforma in 2+1.
Ultimo parziale ancora diventa ancora più fisico, le difese sporcano tutto lo sporcabile, Christon, fino a quel momento una vera spina nel fianco per la squadra del Patròn Massimo Zanetti, viene annullato dalla difesa di Kyle Weems e Mam Jaiteh diventa il go to guy con un 5/5 da due che fa capire come sia cresciuto il ragazzo e come l’intesa con Teodosic diventi sempre più stretta.
La partita si decide a 2’10” dalla fine: sul 77 pari Semaj Christon ruba un pallone a Shengelia e si invola verso il canestro avversario, ma in acqua 1 rinviene prepotentemente Kyle Weems che con una stoppata incredibile fa esplodere il Paladozza e ricaccia indietro l’urlo del n° 0 avversario.
Negli attacchi successivi la Segafredo sbaglia le conclusioni da fuori, ma c’è sempre il n° 14 di Pantin a prendere il rimbalzo offensivo e a trasformarlo in 2 comodi punti.
Gli ultimi vani tentativi arancio non sortiscono alcun effetto e sono gli ultimi tiri liberi di Daniel Hackett a chiudere la contesa.
Applausi a Jaka Lakovic ed ai suoi ragazzi, hanno fatto un cammino insperato in questa 7Days Eurocup e meritano solo i complimenti di tutti. Forse senza l’assenza di Felicio Jaiteh non avrebbe avuto tutti quegli spazi, ma il coach sloveno dà l’impressione di avere una fulgida carriera davanti a sè.
In casa Virtus Bologna, come già detto, questa prova non può che lasciare segnali positivi, perchè il blocco è compatto, la squadra sembra sempre sapere cosa fare e non si scompone più, come faceva ad inizio stagione, quando le polveri risultano bagnate, anche se i 28 punti subiti nel secondo quarto devono far registrare qualcosa nel reparto dietro.
Da valutare gli infortunati, oltre ai de lungo degenti c’è la distorsione di Amar Alibegovic con interessamento dei legamenti, la spalla di Cordinier, ma soprattutto capire cosa è successo ad Alessandro Pajola uscito molto dolorante dal parquet.
Spogliatoi
Highlights
Virtus Segafredo Bologna vs Radiopharm Ulm 83-77
Parziali: 25-17; 18-28; 24-17; 16-15
Pagelle:
Amedeo Tessitori n.e.:
Nico Mannion 5: soli 3 minuti per lui, ma siè capito subito che non sarebbe stata la sua partita, indeciso e in difficoltà contro la fisicità avversari.
Marco Belinelli 5: scentrato al tiro, non è ancora in forma, se poi ci mettiamo la “difesa” su Klepeisz…
Alessandro Pajola 6,5: solo 13 minuti, ma il suo +/- è fra i più alti di squadra, quando c’è da difendere lui c’è sempre, è poi anche uno dei due giocatori a mettere una bomba.
Kevin Hervey 6,5: molto più concentrato e dentro la partita rispetto alla gara contro Derthona, non incanta, ma da il suo contributo, una sua apertura di contropiede è stata tanto semplice quanto deliziosa.
Mouhammadou Jaiteh 9: fa a fette la difesa tedesca: 27 punti, 38 di valutazione, perfetto nell’ultimo quarto, sempre più dominante.
Tornike Shengelia 7-: come sempre le cifre non sono appariscenti, ma la sua sola presenza in campo condiziona attacco e difesa avversaria, impreciso, ma solido.
Daniel Hackett 7-: meno incisivo del solito, è il solito mastino e poi la palla rubata con canestro a fine terzo quarto dà fiducia a tutta la squadra.
Jakarr Sampson 6,5: deve ancora capire al 100% il basket europeo, ma la sua energia è preziosa, due importanti giochi da 3 punti permettono alla Virtus di prendere un po’ di respiro nel terzo parziale.
Kyle Weems 8: non fa una grande partita numericamente, ma nell’ultimo quarto mette la museruola a Christon e soprattutto respinge al mittente in modo imperioso il tentativo dello stesso n° 0 in contropiede facendo esplodere tutta Piazza Azzarita.
Milos Teodosic 7,5: anche lui non è preciso al tiro, ma fa una partita di leadership pura. Rifornisce con costanza Jaiteh, distribuisce 8 assist più altrettanti potenziali sprecati dai compagni, ma soprattutto difende con tutti i suoi 195 centimetri su chiunque gli passi intorno, Leader. Palle perse zero e tecnici zero, maturità.
Isaia Cordinier 7: 8 punti importanti, deve incanalare ancora la sua aggressività, però buon rientro. Mezzo punto in più per aver giocato sul dolore.
Semaj Christon 7: ancora gara di alto livello, per i primi tre parziali dirige e segna, nell’ultimo parziale fa la conoscenza di Kyle Weems…
Jaron Blossomgame 7: Non si uccidono così anche i cavalli? Se lo chiedeva Sidney Pollack nel lontano 1969, ce lo chiediamo anche noi, perchè fare giocare più di 39 minuti un giocatore in una gara di questa intensità è sembrata quasi una crudeltà. Finchè il fiato ha retto è stato una vera spina nel fianco per Bologna.
Per Guenther n.g.: poco più di due minuti per far rifiatare i compagni.
Sindarius Thornwell 6: difende e prende rimbalzi, con Shengelia ogni tanto ha dato vita a veri e propri duelli rusticani, però troppo impreciso dal campo.
Christoph Philipps 5: pochi minuti, ma da dimenticare.
Nicolas Bretzel 6,5: subisce la fisicità di Jaiteh, ma prova a rendere pan per focaccia in attacco. Preciso dalla lunetta viene chiamato in panchina per il 4° fallo ed il n° 14 decide la partita.
Thomas Klepeisz 8: un chirurgo, non sbaglia praticamente un tiro, prende conclusioni senza quasi mai forzare, sarebbe un gran bell’acquisto per qualunque società italiana. Mezzo voto in meno per un’amnesia difensiva grave.
Moritz Krimmer n.e.
Nat Diallo 6: gioca solo 3 minuti, ma non demerita.
Karim Jallow 5: inguardabile, sgraziato e dannoso.
Fedor Zugic 5,5: gioca 6 minuti, ma sembra un pesce fuor d’acqua, non pronto per gare del genere.
tromba