Bologna, 1 maggio 2022 – Quella che doveva essere la sera della speranza fortitudina si è trasformata nella sera dei miracoli per i ragazzi di coach Buscaglia che, in una partita da vietare ai minori di 18 anni, espugnano il Paladozza e condannano alla retrocessione la Kigili.
Tutta la partita è vissuta sul filo dell’equilibrio e del nervosismo, con scempi tecnici e tattici che spiegano chiaramente perchè le squadre fossero le due principali candidate a raggiungere Cremona in Serie A2.
Inizio gara d’altri tempi, dove sono i due centroni Groselle e Gudaitis a guidare le due squadre, con gli esterni a sparacchiare a destra e a manca, fuorchè dentro il canestro, con Parks che tira e non segna ogni pallone che tocca e Durham a farci domandare come possa mantenersi giocando a pallacanestro.
Il secondo parziale vede, in mezzo a questo scempio cestistico, il terzo fallo di McDuffie, miglior giocatore della Gevi, e Frazier che si carica sulle spalle tutto il peso dell’attacco bolognese chiudendo sulla parità il secondo parziale.
Negli spogliatoi qualche assistente deve aver detto a coach Buscaglia che Groselle tira i liberi col 33% e allora le ricezione del rosso americano vengono tutte sporcate e viene mandato in lunetta con i soliti risultati. Napoli prova a scappare sul +7, ma non ha la lucidità di ammazzare la partita e quindi il solito 00 bolognese con l’aiuto di un Charalampopoulos tanto impreciso quanto volenteroso riducono ancora una volta il distacco ed anzi, nel finale di quarto, portano in vantaggio la Fortitudo.
Il quarto finale non porta novità, partita sempre nervosa, sul filo dell’equilibrio con un McDuffie a cantare e portare la croce e con gli uomini di un confuso coach Martino che giocano una partita solo di nervi, ma quando ti puoi affidare a soli due giocatori alla lunga lo paghi. A 2.56 dalla fine Frazier segna i due liberi del momentaneo 56 pari, ma da quel momento il canestro si chiuderà per i biancoblu ed i rimbalzi offensivi, insieme alle giocate di un redivivo Parks fanno sì che la Gevi costruisca un parziale di 8-0 salvandosi e mandando all’ inferno la Fortitudo.
Squadra disfunzionale la Gevi, ma anche una neopromossa, che ha fatto molti errori e che stasera ha sbagliato meno degli avversari, e che, sfruttando l’atleticità doppia rispetto agli avversari, l’ha vinta con i rimbalzi offensivi.
Della Fortitudo si potrebbero scrivere un paio di libri, parlando solo di questa stagione, ma rimaniamo solo sulla partita di stasera: se i tuoi veterani, Benzing ed Aradori nella partita della vita non fanno mai canestro, o peggio, si nascondono, non puoi sperare di vincere.
Questa retrocessione non vede innocenti, sono tutti colpevoli, chi moltissimo, la società, chi un po’ meno, i giocatori, ma la gestione delle ultime due stagioni, perchè questa retrocessione è figlia della scellerata stagione scorsa, verrà ricordata negli annali come esempio negativo di come non si debba gestire una società sportiva.
Questa società è riuscita a far sì che per la partita di questa sera rimanessero invenduti dei biglietti: tutto si può dire del popolo fortitudino, ma non che non sia attaccato alla squadra, visto che praticamente è il primo finanziatore della stessa ma evidentemente la misura era colma, talmente colma che la Fossa dei Leoni a fine gara ha contestato la società con questi striscioni:

Striscione, delusione
Foto B.Costantini / Ciamillo-Castoria
Spogliatoi
Il commento di coach Antimo Martino a fine gara
“Dispiace molto per l’epilogo, non essere riusciti a salvarci non ci rende felici e non è semplice, oltre a non avere senso, fare analisi. Volevamo salvarci per noi stessi, perché quando sei in una situazione del genere la voglia di non mollare c’è, e volevamo farlo per chi vuole bene alla Fortitudo. Paradossalmente oggi a tradirci è stato l’attacco, l’aspetto di solito migliore. Forse l’emozione, la tensione, e il rammarico è quello di non aver segnato in una gara difensivamente in linea con quello che volevamo fare. Sofferto a rimbalzo ma lo sapevamo, abbiamo tirato malissimo da 3 come anche loro, 8 liberi sbagliati che è poi la differenza nel punteggio finale, e alla fine anche i crampi di Fantinelli. Negli ultimi minuti sarebbe servito qualcosa in più per portare a casa il risultato in una gara non bella, come forse era da aspettarsi. Cosa è mancato? Non è l’occasione giusta per tirare le somme, diciamo che se si retrocede vuol dire che sono stati fatti degli errori. Quando si vince il merito è di tutti, e quando si perde è colpa di tutti. Il basket è uno sport di squadra, oggi retrocediamo tutti e non ha senso dire altro. Ci sarà tempo per metabolizzare. Il futuro? Non saprei come rispondere, non è il momento. La mia carriera? Ci sono stagioni positive e negative, serve far tesoro di entrambe e cercare di dare sempre il massimo riconoscendo gli errori. E questo vale per me come per tutti. Da cosa ricominciare? E’ un discorso che coinvolge la società, adesso è presto. Di certo la certezza è che la Fortitudo merita di giocare in A1, perchè la A1 è più bella se c’è anche la Fortitudo, ma lo sport è così. Oggi? I giocatori che di solito danno un contributo importante sono venuti meno, ma ribadisco: l’esito di questo campionato è la conseguenza di tante cose, preferisco vedere il complesso perchè magari gli stessi che oggi non hanno fatto bene avevano fatto bene in altre gare.”
Le parole di coach Maurizio Buscaglia a fine gara
“Eravamo venuti qui per giocare “la” partita, dopo tante occasioni perse, ma cercando di rendere quelle sconfitte delle lezioni per le gare dopo, arrivando a oggi. Con un approccio difensivo importante, resistendo ai momenti difficili e agli episodi che in altre occasioni ci avevano punito. Oggi siamo riusciti a non cadere mai in tentazione, e tutti hanno dato il loro. 38 giorni intensissimi, gioia notevole.”
Fortitudo Kigili Bologna vs Gevi Basket Napoli 56-64
Parziali: 12-14; 17-15; 16-13; 11-22
Pagelle
Pietro Aradori 3: nella partita della vita, quando la squadra fatica a segnare si nasconde, prende 7 tiri in tutto, e difende come suo solito, altre parole non mi vengono, anche perchè sarebbero troppo pesanti.
Jabril Durham 4: potrebbe fare il play di riserva, forse, ma per questa Fortitudo è stato l’uomo sbagliato nel posto sbagliato, impalpabile.
Gabriele Procida 6: voto forse generoso, ma uno col suo fisico, in questa squadra, dovrebbe essere in campo il più possibile, se deve prendersi la bomba del pareggio perchè chi sarebbe deputato a farlo si nasconde non è colpa sua.
Robin Benzing 3,5: 1 punto con 0/10 dal campo…Tradisce nella partita più importante.
Matteo Fantinelli 4,5: è reduce da un lungo infortunio, vero, non è mai stato un realizzatore, altrettanto vero, ma almeno questa sera qualche iniziativa in più poteva provare a prendersela, assist 0.
Vasilis Charalampopoulos 5,5: impreciso come non mai, ma almeno ci prova e la sua energia si fa sentire.
Geoffrey Groselle 6,5: finchè gli avversari non si ricordano delle sue medie dalla lunetta fa un partitone, poi deve gestire i suoi fantasmi dalla linea della carità e si fa più insicuro, è lasciato, come sempre, a combattere da solo contro tutti sotto le plance.
Jacopo Borra n.g. : 1 minutino solo…
Branden Frazier 6,5: finchè ha fiato tiene in piedi la baracca, ma alla fine è inseguito da tutta Napoli, sfortunata l’ultima bomba che gira sul ferro.
Andrea Zerini 6+: fa a sportellate con Groselle, le prende e le dà, ma aiuta a sfiancarlo e a mandarlo in lunetta.
Markis McDuffie 7.5: giocatore determinante per questa Gevi, prende rimbalzi, segna e si sa gestire dopo i tre falli nel primo tempo, MVP.
Luca Vitali 6,5: quando entra in campo Napoli è meno sincopata, e prova a giocare qualcosa di simile alla pallacanestro, 1 solo assist, ma 5 preziosissimi rimbalzi.
Arnas Velicka 4: 12 minuti di niente, riesce a portare, anche se sembra impossibile, ancora più confusione nel gioco partenopeo.
Jordan Parks 7: fino all’ultimo quarto sarebbe stato da 4, ma nell’ultimo parziale fa le giocate decisive e porta giù ben 12 rimbalzi, dovrebbe giocare più spesso contro la Fortitudo vista anche la partita di andata.
Pierpaolo Marini 5: 4 minuti per convincere coach Buscaglia a non riproporlo.
Lorenzo Uglietti 6.5: solita partita di intensità e pressione. Non mette insieme grandi cifre, ma è sempre presente in ogni zona del campo a togliere il respiro all’avversario di turno.
Arturas Gudaitis 7: prima buona partita per il giocatore lituano, trovarsi un avversario che come lui non ama pascolare fuori dall’area probabilmente lo ha aiutato, stasera è stato un punto di riferimento per tutta la squadra.
Jason Rich 6+: non è sicuramente un giocatore d’ordine, e neanche timido, visto il 4/16, però non si è nascosto ed ha contribuito alla causa con 9 rimbalzi e 5 assist, l’anima confusionaria di una squadra disfunzionale, ma stasera è bastato.