Sassari, 06 maggio 2022 – La Dinamo Sassari doveva vincere per mettere in cassaforte almeno il 6° posto e non si è fatta pregare, schiantando per 108-73, nel recupero della ventesima giornata, una Virtus Bologna apparsa svagata e con la testa già focalizzata alla gara di mercoledì che vale un’intera stagione, la finale di Eurocup contro i turchi del Bursaspor.
Il Banco di Sardegna vince la seconda gara consecutiva tra le mura amiche, dopo la facile vittoria con Cremona, imponendosi d’autorità sulla capolista di questo campionato. Una gara passata interamente al comando per gli uomini di coach Piero Bucchi, capaci di mettere il turbo nei due quarti centrali con un parziale di 69-37 che non ha dato scampo agli ospiti.
MVP della gara Eimantas Bendzius, spettatore non pagante nel primo tempo e autore di una ripresa al limite della perfezione segnando 23 punti con un irreale 6/8 da tre, 18 dei quali nel solo terzo periodo. Ottime le prestazioni anche dei soliti Miro Bilan (15 punti) e David Logan (13 punti), ma in realtà tutti quelli scesi in campo con la maglia bianca hanno fatto una prestazione ampiamente sopra la sufficienza, con sei giocatori in doppia cifra e addirittura nove con almeno 7 punti realizzati.
La Virtus Segafredo Bologna dal canto suo non aveva molto da chiedere a questo match di recupero, già matematicamente prima nella griglia playoff e ancora inebriata dalla sbornia di Valencia di due giorni fa nella semifinale di Eurocup. Proprio per questo è apparsa fin da subito giocare al risparmio, facendo ruotare l’intera panchina per centellinare al meglio le energie in vista della decisiva gara di mercoledì prossimo, una finale che significherebbe sì vittoria della coppa, ma soprattutto il ritorno dopo 14 anni nella tanto agognata Eurolega.
Coach Scariolo, che ha tenuto a riposo Weems e Belinelli, ha avuto grandi risposte da parte di un Niccolò Mannion parecchio ispirato (21 punti) e un Jakarr Sampson molto solido (10 punti). Nei pochi minuti lasciati in campo positive anche le prestazioni del duo Shengelia e Jaiteh, rispettivamente 8 e 9 punti, capaci da soli di mettere in apprensione l’intera difesa sarda. Male invece Teodosic, evanescente e costretto ad uscire per una distorsione alla caviglia che però non sembra niente di grave, ma soprattutto Daniel Hackett, espulso nella ripresa dopo un battibecco con qualcuno del pubblico.
Gara che è iniziata con il freno a mano tirato da parte di tutte e due le squadre, con la Dinamo che trova il primo canestro dopo 2′ dalla palla a due e firma il primo break di 8-0. La Virtus reagisce e risponde con la stessa moneta, 8-8 firmato Shengelia e Sampson. Dai 6.75 non segna veramente nessuno, c’è bisogno di Logan per sbloccare anche questa voce e la Dinamo rimette il naso avanti. Sampson continua ad incrementare il proprio tabellino, 8 i punti segnati nel solo primo quarto, e grazie a suoi liberi i campioni d’Italia chiudono avanti il primo periodo sul 17-18.
Nel secondo periodo però si accendono le bocche da fuoco dei padroni di casa, con Logan e Gentile che sbloccano definitivamente i sassaresi da oltre l’arco firmando un nuovo parziale di 8-0. Non basta la tripla di Hervey per rigirare l’inerzia, ancora Logan firma il 36-23 a 5′ dall’intervallo. La Virtus perde Teodosic, il georgiano numero 21 prova a ricucire lo strappo, ma la Dinamo risponde con il gioco da tre punti di Bilan. All’intervallo è 47-35.
Nella ripresa la Dinamo accelera e non si guarda più indietro. Bendzius inizia a martellare dalla lunga distanza, firmando il +20. Un Hackett fin troppo nervoso è costretto ad uscire dopo il secondo tecnico e per la Virtus si chiude il sipario. Scariolo comincia a svuotare la panchina, ma Sassari non si ferma e le triple di Bendzius e Kruslin portano i padroni di casa addirittura sul +30. Il periodo si chiude sul 71-41 e un parziale di 39-20, nel solo terzo quarto, che uccide definitivamente la contesa.
Gli ultimi 10′ sono un lungo garbage time in cui i due allenatori lasciano spazio alle seconde linee. I canestri finali di Treier e Ceron chiudono la gara sul 108-73.
La Dinamo con questi due punti mette al sicuro almeno il 6° posto, ora nell’ultima gara di regular season di domenica a Varese avrebbe persino la possibilità di arrivare quarta, qualora Venezia e Tortona perdessero, andando a giocare i quarti proprio contro i grandi rivali della Reyer, questa volta però con il fattore campo a proprio favore a differenza dei playoff passati.
Per la Virtus una sconfitta indolore vista la certezza del primo posto già matematico, con quasi il “fastidio” di dover giocare anche la gara di questa domenica contro Brescia, prima dell’atteso appuntamento di mercoledì contro il Bursaspor. La finale alla Virtus Segafredo Arena mette in palio il secondo trofeo europeo per i bianconeri negli ultimi tre anni, dopo la FIBA BCL vinta ad Anversa nel 2019. Il paradosso è che fra cinque giorni il vero trofeo non sarebbe neanche la coppa, bensì il biglietto di sola andata per la Euroleague, dove la Virtus Bologna merita di stare.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Virtus Segafredo Bologna 108-73
Parziali: 17-18; 30-17; 39-20; 22-18.
Progressione: 17-18; 47-35; 86-55; 108-73.
Sala Stampa
Piero Bucchi: “Noi abbiamo approcciato la partita molto bene e abbiamo fatto il nostro dovere con determinazione, avevamo voglia di giocare. Ora abbiamo la certezza matematica del 6° posto, domenica andiamo a rosicchiare qualcosa a Varese sperando nei risultati positivi degli altri campi. Mi è piaciuto l’atteggiamento dei ragazzi, hanno fatto quello che dovevano fare con grande concentrazione. Partite giocate così danno tanta energia, tanta carica per andare avanti.
I ragazzi hanno avuto modo di sacrificarsi anche quando la partita ha preso un indirizzo specifico. Dobbiamo fare attenzione alla difesa, senza la difesa non si va da nessuna parte, quando non si gioca bene in attacco si deve poter fare affidamento sulla difesa. Il secondo quintetto ha fatto veramente grandi risultati. Hanno fatto molto bene i veterani del parquet ma anche Diop e Treier con meno esperienza hanno fatto una bella partita, tengono bene il campo, e sono felice di aver potuto dare un buon minutaggio a tutti.”
Sergio Scariolo: “Non c’è molto da dire: complimenti alla Dinamo che ha mosso bene la palla e ha tirato con percentuali alte. Sino all’infortunio di Teodosic si sono viste cose buone da parte nostra, poi si è avuto come un effetto raggelante sul sangue si tutti i miei e l’unica preoccupazione era a quel punto di non farsi male. L’idea della Lega di mettere il recupero in questa giornata non è stata a dir poco brillante.”
Eimantas Bendzius: “Loro hanno giocato una partita importante mercoledì quindi sapevamo che oggi sarebbero stati stanchi. Serviva a noi per dimostrare il nostro atteggiamento e la nostra concentrazione. Dovevamo dimostrare di volerla vincere e l’abbiamo fatto, sono molto contento di come l’abbiamo affrontata. Mi sono divertito, stavo bene già dal riscaldamento. Al primo quarto non ho segnato molto ma stavamo giocando con un buon ritmo. Nel terzo quarto ho messo un paio di triple, e i miei compagni hanno continuato a cercarmi per tirare e ne ho segnato altri. È stata una partita divertente.”
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Emmanuele Pitirra s.v.: il classe 2004 di Sassari entra negli ultimi 3′ a garbage time inoltrato. I compagni lo cercano in tutti i modi per farlo segnare. Prima scaglia due mattoni che incrinano il tabellone e poi è sfortunato da sotto con il pallone che lo beffa. Peccato sarà per la prossima volta.
Miro Bilan 7.5: parte contratto su Jaiteh, trovandogli le misure a poco a poco. Una volta fatto domina sia in attacco che in difesa, chiudendo la gara nel terzo periodo insieme alle triple di Bendzius. Per lui sono 15 punti, 6 rimbalzi e 23 di valutazione.
David Logan 7: entra il nativo di Chicago e la Dinamo si sblocca dai 6.75. Nel primo tempo è grazie a lui se la Dinamo scava il primo solco. Ma il vero capolavoro lo compie in difesa, rubando 4 palloni e forse è proprio la sua difesa che innervosisce alla lunga Hackett.
Gerald Robinson 7: solita giornata d’ufficio per l’ex Pesaro con 8 punti e 8 rimbalzi. Nel primo tempo forse troppo timido, nella ripresa estrae la bacchetta e dirige i compagni alla perfezione.
Filip Kruslin 6.5: in avvio si sacrifica molto bene in fase difensiva, visto il mancato scongelamento delle proprie mani. Nella ripresa vedendo lo show di Bendzius prende fiducia e si aggiunge alla festa, con 3 bombe di fila.
Giacomo Devecchi 6.5: entra quasi di nascosto e due secondi dopo si prende lo sfondamento di Mannion. Il ministero della difesa continua ad essere in ottime mani.
Kaspar Treier 7: sempre sul pezzo per tutti e 20 i minuti in campo, nonostante l’alto tonnellaggio degli ospiti. Non soffre quasi mai e prende finalmente coraggio in attacco con qualche iniziativa personale. Il suo tabellino recita 7 punti, 7 rimbalzi, 3 assist e 16 di valutazione.
Jason Burnell 7: il vero equilibratore di tutta la Dinamo, con lui in campo la Dinamo stringe fin da subito le maglie difensive. La sorpresa è rivederlo così attivo anche in fase offensivo, andando persino in doppia cifra con 11 punti. La sola sua presenza sul parquet fa girare tutta la squadra al meglio e il +28 di plus/minus e lì a certificarlo.
Eimantas Bendzius 8.5: chiude il suo primo tempo con zero punti e un grosso mal di testa, causato dalla presenza di uno Shengelia che fatica a contenere e gli toglie lucidità dall’altra parte del campo. Nella ripresa però si trasforma e mette a ferro e fuoco la difesa virtussina con le sue bombe. Segna 18 punti nel solo terzo periodo, è letteralmente infermabile. Alla fine chiude con 23 punti ed un 6/11 da tre, spaventoso se si pensa che nella ripresa ha tirato con il 6/8 dai 6.75 (!). MVP del match lui e la sua mano incandescente.
Stefano Gentile 7: finalmente ritrovato al tiro, con un 2/2 da tre che sa di liberazione. Chiude con 10 punti e se anche la Virtus ha la testa altrove, dirige la squadra da vero leader senza mai perdere un pallone.
Ousmane Diop 7: nel primo tempo è grazie alla sua energia in difesa se la Dinamo scava il primo solco. Difende per tre e si butta su qualsiasi palla vagante. Nella ripresa rientra con Sassari ampiamente in vantaggio e questo gli permette di rimpinguare anche il proprio tabellino.
Virtus Segafredo Bologna
Amedeo Tessitori 5: entra e viene sopraffatto da Bilan, ma soprattutto dall’energia di Diop. Nella ripresa segna il primo canestro che riporta la Virtus a -10, sembra l’inizio della rimonta bianconera, ma invece da quel momento si eclissa Tex e con lui tutti i suoi compagni.
Niccolò Mannion 6.5: l’attacco virtussino è lui stasera. 21 punti, 5 rimbalzi e 4 assist, forzando forse troppe volte il tiro. Gestisce la palla con qualche sbavatura di troppo, chiudendo con 5 palle perse.
Alessandro Pajola 5.5: l’anima difensiva della Virtus, con lui in campo Sassari fatica a trovare canestri facili. Nella ripresa con i padroni che segnerebbero da ogni posizione, neanche Superman Pajola può fare nulla.
Kevin Hervey 5: non comincia neanche male segnando subito 7 punti nel primo tempo, poi però il livello di concentrazione cala vertiginosamente e sparisce anche lui dal match.
Michele Ruzzier 5: con l’uscita definitiva di Hackett e Teodosic. è chiamato a mettere la sua impronta nella gara ed invece non si fa mai notare. 22′ in cui gioca a nascondino.
Mouhammadou Jaiteh 6: sembra dominare in avvio, con Bilan che fatica a contenerlo sotto i tabelloni. Il croato poi si assesta e nasce forse il duello più bello del match. Alla lunga il francese perde concentrazione in difesa, anche per colpa dell’ampio distacco, e chiude con 9 punti e 4 rimbalzi.
Marco Ceron 5.5: nelle ampie rotazioni di Scariolo trova molto spazio anche lui ed è sempre un piacere vederlo sul parquet, dopo tutto quello che gli è successo. Grande attenzione in fase difensiva, segna anche 4 punti quando però i buoi son scappati da un pezzo.
Tornike Shengelia 6: sembra poter esser lui l’ariete per scardinare la difesa sarda. Bendzius non riesce a contenerlo in nessuna maniera, perciò viene costantemente raddoppiato in post dalla Dinamo, ma lì sotto è difficilmente arginabile. Nella ripresa si ritrova davanti un lituano galvanizzato dalle bombe segnate e anche in difesa ritrova fiducia, alzando forse troppo le mani con il georgiano che si innervosisce con gli arbitri.
Daniel Hackett 4: sembra fin da subito troppo nervoso. Tira una mannaiata senza senso su Bendzius appena fuori area. poi nella ripresa si mette a litigare con il pubblico a bordo campo. Risultato: fallo antisportivo prima e tecnico dopo, sotto la doccia prima del tempo. Ironia della sorte, espulso come l’ultima volta che aveva messo piede sul parquet del PalaSerradimigni. nella gara 4 di semifinale dei playoff 2015 quando indossava ancora la maglia di Milano.
Jakarr Sampson 6: nel primo tempo, quando il risultato è ancora in discussione, è il migliore dei suoi alla voce valutazione e non solo, segnando 8 punti solo nel primo periodo. Anche nella ripresa continua ad esserlo, ma la Dinamo ormai è scappata definitivamente e suoi servizi non sono più necessari per coach Scariolo. Chiude con 10 punti e 2 stoppate.
Milos Teodosic 5: con il freno a mano tirato, smazza sì 4 assist nei 12 minuti in campo, ma le 5 palle perse sono veramente troppo, alcune veramente troppo banali visto lo sconfinato talento del suo repertorio. Scivola sul parquet, facendo spaventare tutti i compagni e i tifosi a casa, nella speranza che non sia nulla di grave per la sua caviglia.
Isaia Cordinier 5.5: parte al piccolo trotto, migliora nella ripresa regalando 5 assist e segnando una tripla, ma non attacca veramente mai il canestro.
Giovanni Olmeo