Domenica sera cosa avete visto alla tv? Verona-Milan coi rossoneri impegnati nella lotta scudetto? Il Gran Premio di F1 a Miami con Leclerc contro Verstappen? Gara 4 dei playoff tra Dallas e Phoenix? O siete rimasti dalle nostre parti scegliendo il big match Reyer – Olimpia o una delle gare con qualcosa in palio?
Ebbene, lasciatemi dire che non vi sarete probabilmente divertiti come i pochi spettatori accorsi al PalaRadi e i presumo pochissimi eroi davanti alla tv ( o per meglio dire a un dispositivo video). Partita dunque divertentissima e conclusasi dopo due tempi supplementari forse anche perché la posta in palio era nulla.
Coach Paolo Galbiati ha dato fondo alla panchina permettendo ai molti giovani del settore giovanile (serbatoio che rappresenta il futuro del club) di calcare il parquet cremonese, viste anche le partenze anticipate di David Cournooh e Verners Kohs.
Trento chiude un annata piuttosto tribolata con un altra sconfitta, la quinta consecutiva, ed ora partirà come ogni estate una rivoluzione che porterà ai nastri di partenza ad ottobre una squadra del tutto nuova. Gli auguri a coach Lele Molin sono quindi d’obbligo
IL TABELLINO: VANOLI CREMONA – DOLOMITI ENERGIA TRENTO 112 – 105 (2OT)
LE PAGELLE
Zacchigna 6,5: tanto lavoro sporco, un bel canestro alla tabella e 22 minuti di pura esperienza per il proseguo della sua carriera
Dime 7,5: in una partita del genere dove si corre si tira e si salta è un topo nel formaggio
Sanogo 6: onesto contributo alla causa
Mcneace 6,5: come il suo compagno di reparto quando c’è da saltare è il primo della pista, poi giocare a basket è più complesso. Oggi comunque discreto.
Gallo 6,5: più avanti di Zacchigna come grado di maturità cestistica, non da più l’idea di essere uno juniores.
Poeta 8: classe 1985 ma ancora tanta voglia di giocare e di risultare decisivo per la sua squadra. Senza problemi fisici magari il destino di Cremona sarebbe stato molto diverso
Tinkle 9: mattatore di serata, segna sempre da ogni dove. Ovvio che non poteva essere sempre questo, ma questa partita lascia rimpianti grossi così nello staff, ma anche nell’anima del figlio di Wayne
Juskevicius 7,5: primo tempo bruttino, poi esplode lanciando triple pazzesche che aiutano la squadra a vincere
Dominique Johnson 5: 12 anonimi minuti
Desonta Bradford 6,5: lampi di talento clamorosi ma quel che è certo, e non lo scopriamo oggi, che non si può affidargli le chiavi di una squadra
Jonathan Williams 6,5: deve battagliare con gli aviatori in maglia Vanoli. Si destreggia bene, anche nel tiro da fuori
Cameron Reynolds 6: forza un po’ troppo da tre punti, gioca poco per la squadra ma scopriamo l’acqua calda.
Luca Conti 6: frenato dai falli, incide poco
Toto Forray 7: chiude l’ennesima stagione da Capitano con una garra e un cuore dolomitici, per dirla come fece il mio collega Achille Amadi nella pagella di settimana scorsa.
Diego Flaccadori 7: ribatte colpo su colpo specie nel finale dei regolamentari alle folate di Poeta e Tinkle ma si deve arrendere. Pronto per un top tea, almeno in Italia e chissà che il Bayern non gli dia un ruolo il prossimo anno
Andrea Mezzanotte 5,5: gioca poco e nemmeno troppo bene
Maximilian Ladurner 6,5: meglio delle ultime prestazioni, finisce l’anno in crescendo
Jordan Caroline 7: non sai mai cosa aspettarti, se una giocata da highlight o una vaccata sesquipedale. Ha fatto ammattire tutto l’anno Molin, ma a noi a tratti ha divertito senz’altro.
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
@garbo75