Si erano incontrate poche settimane fa, il 24 aprile, quando ambedue le formazioni erano ancora in corsa nelle coppe europee. E’ andata male per entrambe, ma se per Reggio è stata comunque una soddisfazione arrivare in finale della Fiba Europe Cup non altrettanto si può dire di Milano.
La squadra di Messina ha dovuto soccombere contro l’Efes anche a causa dei molteplici infortuni che hanno colpito i biancorossi milanesi che non hanno recuperato praticamente nessuno (e difficilmente lo faranno) per questa serie di playoff.
La partita nei primi 30 minuti è scivolata via come nei piani di Messina e staff. Ritmo più alto del solito per non sprecare troppe energie in difesa, ottime percentuali da fuori, tiri da due ad altissima percentuale e totale controllo delle operazioni.
Poi, a fine terzo quarto il black out improvviso che colpisce l’attacco meneghino che si blocca subendo poco a poco la rimonta reggiana con il parziale che si amplia sempre più fino a raggiungere un roboante 0-18 portando la squadra di Caja ad arrivare a 5 punti di distacco mettendo un po’ di paura a Datome e compagni.
Ma Milano ha mille risorse e in quel momento sale in cattedra Devon Hall , aiutato da Shields, che sigilla il match con punti pesanti mandando tutti a gara 2 in programma dopo domani.
Gara 2 dove mi aspetto rotazioni diverse da parte di Messina. Non conoscessi il modus operandi del coach ex Virtus mi aspetterei anche cambi nei 12.
Penso sia molto importante risparmiare il più possibile il Chacho ed Hines evitando di farli giocare ogni 2 giorni. Dentro Grant e Tarczewski , mi pare che comunque Milano sia ugualmente competitiva per poter vincere in casa contro Reggio, anche se quest’ultima non è possibile considerarla vittima sacrificale.
Guidata in campo dal mio personale MVP della stagione, il grande ex capitano Cincia ancora molto amato, ed in panca da quel vecchio drago di Caja nonostante le pesantissime mancanze di Candi e Olisevicius sappiamo essere comunque rognosa da battere perché gioca bene e ha abbastanza talento per poter sgambettare la corazzata Milano.
Vedremo se ci riuscirà in gara 2 dove magari quel break di 0-18 potrebbe aver instillato qualche dubbio nelle menti dei milanesi, oppure potrebbe aver dato la consapevolezza che non bisogna rilassarsi mai, nemmeno sul +21 a 10 minuti dalla fine. It’s playoff time, baby!
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – PALLACANESTRO REGGIANA 91 – 82
LE PAGELLE
Stephen Thompson 7,5: nel primo tempo sembrava fosse David Thompson, giocatore Nba degli anni 70 che una volta ne mise…..73. Poi è tornato lui nel secondo tempo, dove comunque male non ha fatto.
Micheal Hopkins 5: invisibile ed impalpabile, stretto nella morsa dei lunghi milanesi. Ma se Reggio ne vuole vincere almeno una, il suo apporto è indispensabile.
Filippo Baldi Rossi 6,5: se 5 anni fa ci avessero detto che Filippo avrebbe chiuso gara1 dei quarti di playoff con zero triple tentate, 6 rimbalzi e moltissime giocate di intensità e cattiveria avremmo detto al nostro interlocutore di posare il fiasco.
Arturs Strautins 5,5: va troppo a sprazzi e il suo livello di cattiveria agonistica e di determinazione non è sufficiente a questo livello. Ed anche per lui vale il discorso di Hopkins: in sostanza deve dare di più.
Bryant Crawford 7: 9 punti in 9 minuti, Caja si starà mangiando le mani per non averlo usato di più. Scelta che abbiamo veramente capito poco, anche solo per fare rifiatare Andrea Stakanov Cinciarini
Andrea Cinciarini 8:partita clamorosa, in linea con tutta la sua annata. A parte gli ormai consueti 10 assist, segna canestri difficili, ma proprio difficili che lui non ha mai messo in carriera. Vediamo se avrà ancora energie per ripetere questa partita tra 48 ore. Mai dubitare del cuore di un campione ma stavolta la vedo davvero dura.
Justin Johnson 6,5: peccato spadelli da lontano perché da vicino segna canestri davvero di notevole fattura. Un giocatore ben diverso da quello spersonalizzato di inizio stagione. Bravo lui e brava la squadra e la società a crederci.
Tyler Larson 6: si vede all’inizio dove segna 5 punti, poi in attacco fa la sponda.
RODRIGUEZ 6: nonostante momenti di onnipotenza in attacco e le sue solite giocate spettacolari strappa applausi, non mi è piaciuto come al solito specie durante il break subito. La mancanza di Delaney ridefinisce il suo ruolo e così deve riprogrammarsi, operazione non facile.
BALDASSO 5:a parte la puerile persa che gli costa la panca fino alla fine, già prima non mi aveva certo entusiasmato per attenzione e concentrazione difensiva. Ed ormai gli avversari lo conoscono e fanno di tutto per non farlo tirare da 3. Prevedo una vita difficile per lui in questi playoff.
HINES 6,5:due o tre giocate da campione vero ma meno incisivo di altre volte. Ovvio che tenda a selezionare gli eventi….
RICCI 6: primo tempo dove sbaglia due tiri aperti,s secondo in cui ne segna uno. Per il resto giornata senza squilli marcando un giocatore dalle caratteristiche molto simili alle sue come Baldi Rossi
SHIELDS 7,5: se non ferma il pallone e se fa 4/4 da tre per gli avversari son dolori. Perché comunque non rinuncia ad attaccare il ferro mettendo punti da vicino o in palleggio arresto e tiro o facendo muovere la difesa creando tiri per gli altri.
HALL 7: primo tempo in sordina, esce alla distanza sbloccando l’attacco milanese nel momento più difficile ed evitando una incredibile rimonta
BENTIL 7:nei primi 20 minuti ho dovuto controllare fosse lui e non un Demarco Johnson riesumato per l’occasione. Infallibile da dovunque, grande presenza fisica. Poi cala ma 19+7 è un gran bel fatturato. E come dice una nota pagina Facebook di successo, la vita è dura per chi non fattura.
BILIGHA 6,5: avrebbe meritato più minuti. Un buon contributo il suo, che può e deve replicare nel resto della serie stante la differenza fisica coi pariruolo.
DANIELS 5:classica partita in cui non mette i tiri che prende, pertanto risulta utile come un freezer in Groenlandia. Dentro Kell al suo posto.
DATOME 6: sbaglia tanto da tre punti in rapporto alal qualità dei tiri ed alle sue abitudini, ma segna quelli importanti ed è spesso nel vivo del gioco. Ovvio che aspettarsi il Gigi di 10 anni fa non sia possibile, anche se sarebbe una manna per questa Milano. Purtroppo la Delorean è roba da film
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
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