E quindi la partita che gli americani chiamano pivotal, cioè quella che indirizza la serie l’ha vinta l’Olimpia Milano. Per certi aspetti l’ha anche dominata, con quel roboante parziale che ha spazzato via le speranze bianconere di espugnare il Forum.
Certo è che fino al 30′ di gioco si era sul 55-55 e ci si apprestava a vivere il classico ultimo quarto punto a punto. Cosa è successo quindi? Nel calcio si direbbe che la Virtus Bologna si sia sfilacciata ed allungata, non riuscendo più a creare nulla con gli esterni e non riuscendo a dare nemmeno la palla in post ai due lunghi che han fatto soffrire per tutta la partita Milano.
Quello che strabilia, in negativo, è la prestazione degli esterni bianconeri. Weems, Belinelli, Hackett, Pajola e Cordinier in 5 han realizzato 11 punti con 5/21 al tiro. Ovvio che non si possa pensare di poter battere una squadra come Milano con questa performance da parte di un intero reparto.
E non ho nemmeno capito l’ostracismo di Scariolo verso Mannion, avrebbe potuto portare freschezza e talento offensivo, qualche punto estemporaneo…Scelta a me poco comprensibile. E se vogliamo dirla tutta faccio fatica a capire la perseveranza nel limitare al massimo i minuti di Alibegovic che per caratteristiche potrebbe risultare indigesto, come lo scorso anno ad esempio, ai meccanismi biancorossi.
Comunque sia l’Olimpia Milano ha prodotto quel parziale terrificante principalmente lucrando sulle perse bolognesi e andando a colpire nel cuore dell’area quella sfilacciatura di cui sopra. In #Gara5 non dovrà avvenire, se le Vu nere vogliono prolungare la serie.
Serie che non è finita affatto. A Bologna con il pubblico amico basterebbe che uno o due dei 5 esterni citati sopra inizino a giocare come sanno che i rapporti di forza potrebbero mutare rapidamente. Poi ci sarebbe l’ostacolo di #Gara6 al Forum, ma per la Virtus Bologna è il caso di pensare ad una partita per volta.
Dal punto di vista tattico questa gara 4 ha mostrato uno Shengeila dominante con Bentil più a suo agio di Melli nel contenerlo. Comunque, quasi da ogni possesso in post basso la squadra di Scariolo ha ricavato punti o falli con il georgiano a giostrare da play occulto e da realizzatore principe; tatticamente una bella notizia per Messina.
L’Olimpia Milano invece ha raddoppiato l’ala forte ex Baskonia spesso e volentieri non ricavandone molto direttamente, ma ha tolto ritmo all’attacco a cui è stato inferto il colpo fatale con tutti i falli spesi scientemente dalla difesa meneghina. Spezzettare il ritmo gara è il segreto per cercare di non far accendere giocatori come Weems, Belinelli e Teodosic capaci di mettere 10 punti in 2-3 minuti senza nemmeno far fatica.
Milano invece continua con il canovaccio di #Gara1 e 2, ritmo controllato, pochi tiri da tre e molti da due anche per non lasciare nulla in campo aperto agli avversari, ricerca spasmodica nell’attaccare i punti deboli Teodosic e Belinelli o forzare il cambio per trovare il mismatch vicino a canestro.
Gameplan che al netto di qualche passaggio a vuoto ha fruttato dei dividendi mica da poco. Impedire a Bologna di segnare punti facili è il primo comandamento di questa serie, e lo si fa anche attaccando bene, in maniera bilanciata, forzando poco.
Ora #Gara5 alla Segafredo Arena. L’Olimpia Milano deve azzannare la giugulare sfruttando il contraccolpo psicologico per questo 3-1 che mette spalle al muro i bolognesi. La Virtus deve continuare a produrre il suo basket, deve iniziare a giocare al ritmo a lei più congeniale e soprattutto deve iniziare a fare canestro da fuori e a limitare le palle perse.
Con 18 perse e 3 recuperi (e il 23% da tre) non si vince manco il torneo dei Giardini Margherita, altro che gara 4 delle Finali.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – VIRTUS BOLOGNA 77 – 62
LE PAGELLE
Marco Belinelli 3: tre come il suo numero di maglia nel primo quarto si dimentica come sempre che c’è anche la metà campo difensiva però stasera si è scordato pure quella offensiva, ingiustificabile.
Alessandro Pajola 7: è suo il momento di Furore agonistico che ricuce lo svantaggio nel terzo quarto; nel quarto decisivo dimenticato inspiegabilmente in panchina.
Mouhammadou Jaiteh 6: ancora troppo morbidoso però i suoi punti li porta a casa.
Tornike Shengelia 7,5: 7,5 deve fare il boia e l’impiccato alla fine anche lui va in debito di ossigeno.
Daniel Hackett 4,5: 4,5 anche se claudicante non riesce mai ad incidere anche lui nel finale impazzisce.
Jakarr Sampson 6: è l’unico che si muove con costrutto nei raddoppi
Kyle Weems 3,5: inizia anche bene ma è un fuoco di paglia le gambe non lo reggono e perde fiducia nel suo tiro.
Milos Teodosic 3,5: si vede che è sulle gambe ma regala ogni tanto sprazzi di antichi fulgori dopo l’anti sportivo fischiato gli perde completamente la trebisonda e trascina la squadra nel baratro.
Isaia Cordinier 5: dovrebbe imparare a mettere le mani in tasca e stasera ha fatto la conoscenza di Hines che impari cosa vuol dire giocare contro un campione.
Nicolò Melli 6: la beneficiata di #Gara3 è dimenticata, si torna sulla Terra. Stavolta piace meno in difesa che in attacco dove produce punti importanti specie dalla lunetta. Mentre dietro soffre troppo Shengeila, deve controllarlo meglio.
Jerian Grant 7,5: ancora una gran partita dell’ex Knicks. Tre triple pazzesche che accendono il Forum e fanno male alla V. Poi anche tanta pressione sulla palla e tante cose utili. Un giocatore ritrovato.
Chacho Rodriguez 5,5: ha sempre dei lampi, ma sempre meno frequenti e meno luminosi. Partita così così, vediamo in gara 5, ho come l’impressione che la zampata del campione prima o poi la voglia lasciare.
Giampaolo Ricci 5,5: manco nel garbage time riesce a segnare e sbloccarsi. Terrò d’occhio anche il riscaldamento, perché è capace in questo momento di sbagliare anche lì. Ma so che Pippo non mollerà e sarà decisivo prima o poi.
Paul Stephan Biligha 5,5: sette minuti dove a parte un tap in non fa molto altro per la causa.
Devon Hall 6,5: 14 e 4 assist dalla vostra guardia ala che parte dalla panca…Not bad! Deve sistemare il tiro dalla lunga
Shavon Shields 7,5: 21 punti con solo una tripla è roba da anni 80. E Shavon è un giocatore di quegli anni tecnicamente parlando. Difatti porta a scuola tutti quelli che si parino davanti con giocate di classe.
Kyle Hines 7,5: solido com una roccia. E con certi canestrini mica male, come il jumper dai 6 metri e il tiro con una gamba sola con Sampson in faccia. Sempre con la stessa, di faccia. Impagabile.
Benjamin Bentil 6: a corrente alternata. Soffre tanto Shengeila e non riesce a ridare la pariglia immediatamente. Però fa anche cose buone, come il fallo e canestro raccattato per la causa.
Gigi Datome 5: 9 minutini in cui sbaglia tiri aperti e stop. SI è preso una partita di vacanza e ci sta, che lo comunichi però…
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
Pagelle Virtus di Andrea Cesari