Podgorica (MNT), 22 luglio 2022 – Alto fu il rischio, tutto creato da noi. Alla fine è andata bene per l’Italbasket Under 20, vittoriosa su una volitiva Repubblica Ceca. Vittoria importante perchè permette agli azzurri di restare in Division A. Non son mancati però i patemi che il percorso europeo ha mostrato in più riprese.
Un match partito lento, con ritmi molto bassi ed intensità al limite del nullo, quasi a “non voler farsi male”. Un po’ come tutto il percorso italico in questa rassegna continentale. Percorso salvato da un tiro “impaurito” degli avversari dopo una nostra sanguinosa persa a 10″ dalla fine, palla in attacco. Alti e bassi, senza parlare della statura dei giocatori. L’unica cosa latitante per tutto il torneo è stato il gioco.
Che è successo ancora?
Appunto, nulla! Il gioco dell’Italbasket Under 20 non è mai decollato e non ha mai cercato soluzioni alle proposte offensive avversarie. Come contro la Croazia, isolamenti e 1vs1, 4 fuori ed il solo Okeke in mezzo, o Vincini se non si nascondeva. Coach Alessandro Magro più che chiamare l’accelerata non faceva. Allora la domanda sorge spontanea: è davvero modo di fare coaching?
La risposta dovrebbe essere NO, purtroppo diventa SI PERCHE’ COSTRETTI. Costretti da interessi privati di club pronti ad affrontare una nuova stagione, sempre al centesimo. Altri costretti a mantenere uno status integro per non rischiare di perdere contatti e contratti. Difatti gli unici con verve erano quelli ormai “al sicuro” come Librizzi e Casarin. Okeke stesso sarebbe “coperto” ma essendo al debutto in massima serie, non vorrebbe rischiare ancor più svantaggio in un reparto affollato.
Nazionale Italiana U20 di Basket – Nazionale Ceca U20 di Basket 71-70
Ora che ci resta da fare? nel breve, ma anche nel lungo termine.
Partiamo dal breve termine: la lotta tra il 9 ed il 12 posto continua, ovviamente. Il prossimo avversario per questo obiettivo “minore” sarà la Germania. Una formazione in crescita come tutto il movimento loro. Appuntamento a sabato 23 luglio alle ore 18:45, sempre in diretta YouTube. Sarà un ostacolo duro quello teutonico. Perchè loro han messo in campo quello che avremmo dovuto fare noi.
Già, loro han programmato e formato giocatori col giusto focus, anche di progressiva crescita. Quello che invece impazientemente non riusciamo a fare, vuoi per una mancanza di una struttura statale o federale dedicata, vuoi per i pochi fondi che le società hanno, vuoi per la stessa impazienza nel “vincere subito”. Tutti buoni motivi, cui però non s’è mai posta alcuna soluzione. Gli altri crescono, noi restiamo li, coi dubbi scaricati sempre su chi in campo “ci deve andare”.
“IL FUTURO LO ABBIAMO TUTTI. SOLO NON SAPPIAMO DI VIVERLO GIA'”
Luciano Lucio Pizzi
@Lubos10