Sassari, 23 ottobre 2022 – Al PalaSerradimigni la Dinamo Sassari ritrova l’orgoglio e soprattutto la vittoria in LBA, dopo una settimana molto complicata, avendo la meglio per 81-76 su una Dolomiti Energia Trentino indomita, brava a non arrendersi mai nonostante un’intera gara passata ad inseguire.
Questa quarta giornata rischiava di essere già un bivio per la stagione sassarese, ultima in Basketball Champions League dopo la debacle di mercoledì scorso contro il Paok, e già attardata in LBA dopo le brutte sconfitte in trasferta contro Varese e Treviso. Coach Piero Bucchi voleva vedere una scintilla in uno spogliatoio che sembrava essere precipitato in una spirale negativa, ed è stato accontentato con una gara sempre condotta e una Dinamo brava a non crollare nel momento decisivo del match.
Dall’altro lato Trento non si discosta di molto dal momento negativo dei sardi: anche loro ancora a zero vittorie in Europa dopo la brutta caduta nella perfida Albione con i London Lions, e a pari punti in campionato con il Banco. Il colmo è che le due ultime vittorie della squadra di coach Lele Molin siano arrivate contro Treviso e domenica scorsa Varese, con l’esaltante finale firmato Grazulis, proprio le due squadre che hanno fatto capitolare la compagine isolana.
Una vittoria per Sassari costruita interamente dentro l’aerea avversaria con un 73.3% che evidenzia la supremazia dimostrata dai lunghi, specialmente Ousmane Diop (12 punti), Jamal Jones (15 punti) e un opaco Chinanu Onuaku, autore lo stesso di 11 punti. Il vero MVP del match è però Stefano Gentile (7 punti e 7 assist) e prestazione da autentico leader, sia in attacco che soprattutto in difesa.
Dall’altra parte Trento è stata trascinata dal proprio centro Darion Atkins (22 punti e 11 rimbalzi), decisivo in fase offensiva, un po’ meno quando si trattava di difendere il pitturato. Insieme al rientrante Mattia Udom (7 punti) e all’eterno Andrew Crawford (14 punti), gli ospiti son riusciti a ritornare a contatto nel punteggio e giocarsi la vittoria nei minuti finali, fino ai canestri di Diop che hanno chiuso definitivamente la contesa.
La Dinamo con un quintetto a sorpresa, fuori Kruslin e Onuaku e dentro Gentile e Diop, approccia al meglio l’incontro, partendo subito concentrata e con il piede pigiato forte sull’acceleratore. Dopo soli 6′ il punteggio recita 24-8. Molin è costretto a chiamare timeout, è la scossa che risveglia i bianconeri con Crawford che inizia a martellare da fuori e Atkins che si occupa del pitturato. Parziale di 9-0 che ricuce lo strappo e chiude il primo parziale 24-17 per i padroni di casa.
Il secondo periodo comincia come è finito il primo, con Trento abile a trovare il miglior tiro possibile e con la Dinamo smarrita dopo l’ingresso di giocatori come Onuaku, Robinson e Kruslin in evidente difficoltà soprattutto mentale. Il parziale in favore degli uomini di Molin lievita fino ad un 13-0 che spaventa lo staff biancoblu, che ributta nella mischia il quintetto titolare.
Il Banco torna a macinare gioco e il distacco cresce di nuovo fino al +11 firmato da un Jones apparso finalmente ispirato. Atkins prova a ricucire, fino al risveglio del gigante addormentato Onuaku, autore di 7 punti consecutivi con il quale si chiude il primo tempo. 45-34 in favore della Dinamo.
In avvio di ripresa Flaccadori con la sua tripla ricuce fino al -6, prima di essere ricacciati indietro di nuovo ad un distacco in doppia cifra. Dentro l’aerea avversaria i sassaresi sono praticamente infallibili, ma non riescono a dare la spallata decisiva al match e per colpa di una difesa discutibile di Onuaku su Atkins, la Dolomiti Energia resta aggrappata al punteggio, risalendo fino al -5.
Nikolic accende la luce dai 6.75, ma non basta per scrollarsi di dosso gli avversari, chiudendo la terza frazione avanti solo per 63-57.
Nell’ultimo quarto sale l’intensità e con lei anche i contatti fisici, la difesa di Molin inceppa l’attacco della Dinamo che non segna se non dalla lunetta. È il momento di Crawford che in un amen firma un 7-0 tutto da solo. Sassari rivede gli spettri delle ultime settimane, ma questa volta invece che abbandonarsi all’avversario reagisce e con una bomba estemporanea di Kruslin, torna a respirare.
Ma Trento ha in Atkins il grimaldello per scardinare la difesa sarda, è -2 con 3′ 30” da giocare.
L’inerzia sembra essere definitivamente girata in favore degli ospiti, fino alla tripla del +5 di Gentile che fa esplodere tutto il palazzetto. Diop si carica allora la squadra sulle spalle e grazie ad un figlio di Nando sempre più ispirato, segna due canestri vitali.
Lockett realizza la tripla del -4, ma mancano solo 30”. Parte la girandola dei liberi, in cui Robinson e Bendzius non tremano e per Trento è notte fonda. Sassari torna alla vittoria per 81-76, faticando più del dovuto dopo aver condotto per tutti e 40 i minuti.
Trento non ha il tempo di leccarsi le ferite, già questo martedì è tempo di 7Days Eurocup con l’obiettivo di togliere lo zero alla voce vittorie, in casa contro i temibili francesi del Paris, costruiti per fare una stagione ai vertici sia in patria che in Europa. Sempre in casa, ma questa volta in LBA, c’è invece una gara da non sbagliare per gli uomini di Molin, costretti a tornare alla vittoria contro la neopromossa Scafati.
Per Sassari una vittoria che non vuol dire guarigione, ma è sicuramente un botta di tranquillità in uno spogliatoio da ricompattare dopo le crepe intraviste in queste settimane. In Basketball Champions League è tempo di riposo, giornate che serviranno per ricaricare il serbatoio delle energie in palestra in vista di due sfide complesse: sabato in casa contro la capolista Virtus Bologna e il martedì successivo in casa dei francesi di Dijon. Quest’ultima sì gara da non sbagliare, se non si vuole replicare la fallimentare campagna europea di 12 mesi fa.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Dolomiti Energia Trentino 81-76
Parziali: 24-17; 21-17; 18-23; 18-19.
Progressione: 24-17; 45-34; 63-57; 81-76.
Sala Stampa
Emanuele Molin e Piero Bucchi
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 7: in quattro giorni è passato dal punto più basso in questo inizio di stagione, la pessima prestazione in terra greca, alla grandissima prova di questo lunch match. 15 punti segnati, tutti nei primi tre quarti, con un perfetto 6/6 da dentro l’area e sprazzi del ottimo tiratore che ha battuto Reggio Emilia nella scorsa finale di FIBA Europe Cup. In fase difensiva a volte ha qualche battuta a vuoto, ma a rimbalzo fa sempre sentire la sua presenza.
Gerald Robinson 5.5: in leggerissima crescita rispetto alla debacle di Salonicco, ma ancora lontano dalla migliore condizione. Attacca solo un paio di volte il ferro, nei restanti minuti o combina frittate incomprensibili, come passaggi banali sbagliati di 2-3 e metri, o si eclissa lasciando la regia a Nikolic e Gentile. Alla fine saranno 10 i suoi punti e 5 gli assist, ma le 5 perse pesano parecchio per uno come lui.
Filip Kruslin 5.5: in difesa, il suo pezzo forte, va a sprazzi. Quando gli tocca difendere su Crawford in avvio dell’ultimo periodo, l’ex Cremona se lo mangia vivo piazzando un parziale di 7-0 che rischia di costare la vittoria ai sardi. Ha il pregio però di riscattarsi subito dopo segnando una bomba importantissima, con la Dinamo a secco da oltre 3 minuti e con Trento a -4; per il resto le sue percentuali offensivo continuano ad assomigliare sempre di più ad una tragedia greca.
Giacomo Devecchi s.v.: il capitano ritrova il campo dopo oltre un mese di stop per la frattura della mano. Bucchi gli concede 5′ e lui lo ripaga con la solita gara attenta in fase difensiva, come lo sfondamento cercato e trovato ai danni di Atkins.
Eimantas Bendzius 6.5: Bucchi non può fare a meno del suo arciere lituano e i suoi due ultimi minutaggi sono eloquenti, 38′ in coppa e 37′ oggi. Perde lucidità alla distanza, ma è bravo a non forzare nessun tiro, riuscendo comunque a chiudere con 13 punti e 3/5 dai 6.75. In difesa ha il compito di incollarsi all’altro baltico sul parquet, quel Grazulis eroe con la sua tripla allo scadere nella vittoria di Masnago, e lo cancella concedendogli 4 miseri punti.
Stefano Gentile 8: per chi ancora non l’avesse capito è lui il cuore di questa Dinamo 2022-23. Difende su chiunque, rubando palloni e strappando rimbalzi anche ad Atkins che lo guarda come se avesse i razzi nelle scarpe. In attacco non sbaglia una scelta, affettando la difesa trentina con i pick and roll centrali portati da Diop che ogni volta gli tocca “solo” scartare il cioccolatino passato del numero 22. Nel finale mette il suo timbro con la tripla che fa definitivamente respirare la Dinamo, con Trento arrivata a -2 a 3′ dalla sirena. Chiude con 7 punti, 4 rimbalzi, 2 rubate, 7 assist e 15 di valutazione. “MVC” della gara: Most Valuable Cazzimma.
Osmane Diop 7.5: Bucchi gli dà fiducia mandandolo in quintetto al posto di un Onuaku in calo e lui non tradisce. Ogni tanto pasticcia e le 4 perse sono lì a testimoniarlo, ma quando porta il blocco e rolla verso il ferro è semplicemente perfetto e Atkins è spesso costretto a leggergli la targa. Quando è concentrato e con la testa nella partita fa vedere che è anche un signor difensore. Chiude con 12 punti, 7 rimbalzi, 18 di valutazione e +18 di plus/minus. Nel finale sigilla la vittoria con 4 punti consecutiva che spezzano la resistenza trentina.
Chinanu Onuaku 5: parte dalla panchina e vuole essere un segnale da parte di coach Bucchi, che però non sembra esser stato recepito subito dal centrone ex Houston Rockets. Entra svogliato e svagato come visto negli ultimi 7 giorni. Si sveglia nella ripresa segnando 11 punti nei 16′ concessi sul parquet, ma in difesa contro Atkins è peggio di un telepass. Nel momento caldo del match gli viene preferito il più volitivo Diop e il coach bolognese non sbaglia.
Aleksej Nikolic 6.5: parte molto contratto, senza mai riuscire a prendere in mano l’attacco di Sassari. In difesa invece non si risparmia e un paio di suoi tuffi per recuperare il possesso infuocano il PalaSerradimigni. Con il passare dei minuti riprende il ritmo anche in attacco e smazza 4 assist e segna due triple da otto metri.
Dolomiti Energia Trentino
Luca Conti 5: parte benissimo segnando la prima tripla della gara di Trento, poi esce piano piano dal match senza più rientrarci.
Matteo Spagnolo 5.5: le polveri, rispetto alla grande prova di Varese, non sono bagnate, ma fradicie. Un 1/10 al tiro che evidenzia la sua serataccia al tiro. Nel finale però diventa ugualmente importante per Trento nel tentativo di rimonta, smazzando 7 assist.
Toto Forray 5: se non avesse il nome Forray sulla maglia lo si potrebbe scambiare con un under qualsiasi. Non riesce in alcun modo ad entrare nel match.
Diego Flaccadori 5.5: fatica tremendamente per tre quarti di match, ma nell’ultimo quarto sembra risvegliarsi di colpo. Ha nelle mani la tripla del potenziale pareggio, ma sbaglia. In una gara non giocata bene, segna comunque 10 punti.
Mattia Udom 6.5: al rientro dall’infortunio, dopo aver saltato la trasferta a Varese, gioca una gara di grande sostanza, soprattutto in difesa. Per alcuni difesa gioca addirittura da 5 tattico contro Onuaku e non sfigura assolutamente. Segnerà alla fine 7 punti e forse si sarebbe potuto prendere maggiori responsabilità.
Andrew Crawford 7: per alcuni minuti sembra di rivedere l’MVP della stagione 2018-19 con Cremona, semplicemente infermabile. In avvio di quarto periodo piazza da solo un parziale di 7-0 che riporta Trento a -4. Chiude con 14 punti in soli 15′.
Andrejs Grazulis 4: da eroe di Masnago a comparsa al PalaSerradimigni. Cancellato da Bendzius, non riesce veramente mai a rendersi pericolo. 4 punti con soli 6 tiri tentati e veramente troppo poco per un tiratore come il lettone.
Darion Atkins 7: grande gara per il nativo di Clinton che chiude in doppia doppia, 22 punti, 11 rimbalzi e 32 di valutazione. Vero che domina contro un Onuaku che sembra l’ombra di se stesso, ma contro Diop soffre tremendamente a contenerlo e nei pick and roll del senegalese ci capisce poco o nulla. Con maggiore attenzione difensiva, sicuramente sarebbe finita diversamente per Trento.
Trent Lockett 5: quando è in panchina ti chiedi quando entrerà, ma quando scende sul parquet quasi non ti accorgi della sua presenza. Lontano parente del Lockett che faceva le onde in quella Trento del 2015-16, che faceva girare la testa in Italia e in Europa.
Giovanni Olmeo