Encefalogramma piatto. Questa l’analisi tecnica che mi vien da scrivere dopo l’ennesima brutta figura in campo europeo per l’Olimpia.
Dopo le numerose sconfitte al Forum, l’ultima per mano della capolista Fenerbahce, Milano vola a Vitoria sperando di scrollarsi di dosso i fantasmi che l’attanagliano lontano da casa. Non sarà così ed anzi, se possibile sforna una prestazione di un livello ancora più povero in molti aspetti.
Primo fra tutti quello dell’approccio: nessuno ad agosto, tantomeno Messina, pensava di avere fra le mani una squadra da combattimento, guerrigliera con uno spiccato animus pugnandi. Credo però nemmeno questa armata Brancaleone che è l’emblema del “faccio il mio, possibilmente senza cuore”.
Non si discute l’impegno né la professionalità ma si vede chiaramente che, a parte qualche scossa emotiva generata di solito da Capitan Melli, nessuno ci mette quel quid in più di aggressività, di voglia di ribellarsi ad un destino scritto già dopo pochi possessi.
Mi immedesimo in loro mentre nel primo quarto sembrano una squadra delle Minors capitata per caso alla Fernando Buesa Arena. Al loro posto mi incazzerei, prenderei tecnico, farei a botte con arbitri e avversari…Ed invece c’è la solita espressione facciale d’ordinanza, sia che qualcuno segni da tre punti, sia se si prenda una schiacciata in faccia.
Messina poi mi pare in confusione, ma neanche in confusione…Proprio in quello stato in cui sai che va tutto male ma non sai precisamente il motivo e non sai dove intervenire. Non lo invidio, non dev’essere in una situazione semplicissima.
Ma questa squadra l’ha voluta e costruita lui ed anche se siamo all’inizio di dicembre credo non si possano tollerare a cuor leggero 7 sconfitte in fila e l’ultimo posto in classifica. Va bene gli infortuni, Cabarrot quello odierno, ma pare che l’ex coach della Virtus non stia facendo granché per invertire la tendenza, anzi.
Parlo tatticamente e della gestione della partita, ovviamente non posso giudicare il lavoro in palestra non essendo presente. Io penso che quando sei disperato devi fare mosse fuori dagli schemi, col rischio di peggiorare la situazione certo, ma questa squadra ha sì bisogno di una scossa emotiva ma anche di una sistemata tattica.
Questa partita ha chiarito una volta per tutte cosa è e cosa rappresenta Mitrou Long. A prescindere dalle percentuali, l’ex Brescia non è il play che fa girare la squadra e crea vantaggio per gli altri, almeno non a questo livello. Non è nemmeno un giocatore da pick’n’roll, ma è uno che da il meglio in transizione giocando ad alto ritmo con tanti uno contro uno.
Con fuori Pangos il suo cambio è Baldasso che non è nemmeno troppo diverso: certo, preferisce il tiro alle scorribande ma è un altro che tende a mettersi in proprio. Quindi il problema parte da qui: manca una guida che organizzi il gioco, che detti i tempi e che soprattutto crei vantaggio per mettere in condizione i compagni di raccogliere i frutti.
Giunge voce invece che, nonostante la boutade Campazzo rilanciata nel web, non sia previsto un intervento sul mercato: io dico che con Naz e Tommy da 1 non se ne vince una in Eurolega. Scelta quindi che fa tornare in mente il sostanziale “ormai in Europa è andata, pensiamo al campionato”, detto da Messina la scorsa settimana.
Stavolta invece ha pronunciato le seguenti parole: “Congratulazioni al Baskonia, ha meritato la vittoria. Ha scavato subito un break nel primo quarto, poi noi siamo rientrati in due/tre occasioni, ma siamo molto limitati sul perimetro. E senza guardie non puoi vincere in Eurolega, quelle che abbiamo, hanno avuto una serata difficile“.
Ecco, il senza guardie conferma quanto scritto da me venti righe sopra, certo non è un investitura per i vari Mitrou Long e Baron…
Su Mitrou-Long: “Ha mostrato e pagato il suo status di rookie in Eurolega: ha fatto grandi partite, oggi una brutta gara e spero che impari e penso lo farà”.
Secondo me il suo status di rookie non c’entra nulla, ma contano le sue caratteristiche tecniche che cozzano con giocatori come Melli o Voigtmann dove, per farli rendere, devi eseguire i giochi, non prendere a cornate la difesa da solo dopo 20 palleggi o tirare da 9 metri perché non hai alternative.
Ed infine: “La squadra è depressa. Iniziamo male, poi si inizia a fare qualcosa e si infortuna Cabarrot, sperando non sia nulla di serio. La squadra sta facendo bene in Italia, anche se ovviamente non è lo stesso livello dell’Eurolega. Penso che possiamo uscirne giocando, allenandosi e lavorando”.
Sta facendo bene in Italia? Bah…Poi che sia depressa è normale, con queste aspettative e questa classifica. Io ripeto che senza una scossa tecnica ed una emotiva la striscia di sconfitte aumenterà sempre più.
IL TABELLINO: BASKONIA VITORIA – OLIMPIA MILANO 78 – 62
DIAMO I NUMERI
62 – i punti segnati dall’Olimpia. Sempre troppo pochi, io proverei ad alzare il ritmo allargando la rotazione a tutti e 12 i giocatori sfruttando un teorico punto di forza e cioè la panchina lunga. Di certo continuando così pensando di avere la difesa dello scorso anno e giocando quindi ad un ritmo basso beh…I risultati difficilmente arriveranno
19 – la valutazione, la più alta di Vitoria, di Darius Thompson. L’ex Brindisi oggi ha gestito magistralmente la partita, facendo esattamente ciò che serviva per vincere e dimostrando di poter essere un fattore anche in Eurolega. Forse non appartiene al livello top della categoria ma ad oggi è il giocatore che manca all’Olimpia…Difficile prenderlo subito, ci penserei per l’anno prossimo. Certo che se potesse giocare da italiano sarebbe un acquisto da fare quasi tassativamente, ma qui la palla passa a Pozzecco….
14 – i tiri da tre punti sbagliati, senza infilarne uno, dal quartetto Mitrou Long, Voigtmann, Alviti e Baron. Tolto il primo, gli altri sono tutti specialisti ed anzi il tiro da tre sarebbe il loro punto di forza. Con un dato del genere è impossibile vincere per questa squadra. Nel basket del 2022 tirare in ritmo ed in fiducia viene prima di tutto, anche della singola abilità del gesto tecnico. E purtroppo oggi a Milano ritmo e fiducia sembrano veramente difficili da trovare.
39 – i secondi in tutto giocati dalla coppia Ricci-Biligha. Sicuro, caro Ettore, che affidarti alla classe operaia italiana non sia una buona idea, specie considerando il rendimento di Hines e Voigtmann? Non potrebbero darti quell’energia, anche emotiva, che manca come l’acqua nel deserto? E se contro squadre come l’Efes tanto è il deficit tecnico-atletico penso che contro Baskonia la mossa ci sarebbe abbondantemente stata. Che ne pensate?
0 – una settimana fa erano i minuti concessi a Brandon Davies, oggi è solamente il suo numero di maglia. L’unica nota positiva di giornata a mio avviso, non solo e non tanto per la doppia doppia ma proprio per lo spirito e l’approccio con cui ha affrontato il match. Mi è piaciuto anche il tecnico preso, sintomo di un aggressività che ai compagni è mancata totalmente. Ora, se sia un caso magari dettato da vecchie ruggini contro i baschi, o l’inizio di un percorso migliore rispetto a quello fatto fin qui non lo saprei dire. Vedremo.
11 – i punti dell’ex Cremona Hommes. Che fosse un buon giocatore ce ne eravamo accorti quando lo vedemmo all’opera in LBA. Però, gira che ti rigira, chi ci ha puntato sopra dopo una stagione passata in G-League? Ovviamente Baskonia, che spesso e volentieri attinge dal nostro campionato per valorizzare talenti inespressi o insoddisfatti (ma vale anche per tutti gli altri campionati). Fontecchio e Polonara i due esempi più roboanti. Applausi per loro.
Cristiano Garbin
@garbo75
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