Casale Monferrato (AL), 10 dicembre 2022 – È durata oltre due mesi l’imbattibilità della Bertam Derthona al PalaFerraris, ma alla fine il fortino di Casale Monferrato è stato espugnato con il risultato di 79-82 dalla squadra forse meno attesa o comunque quella più difficoltà in questo avvio di LBA: la Dinamo Sassari.
La squadra di coach Piero Bucchi, infatti, era ancora a secco in trasferta, in cui aveva raccolto solo scoppole lungo tutto lo stivale, con a volte prestazioni al limite dell’indecoroso.
Reduce dall’ultima pesantissima disfatta casalinga con Milano, i sardi son riusciti a risorgere dalle proprie ceneri, violando la casa di una delle squadre migliori di questo avvio di stagione, con una prestazione di grande solidità soprattutto difensiva, tornando a tirare con ottime percentuali, dopo la gara disastrosa contro i lombardi.
In area gli uomini di Bucchi son tornati a tirare sopra il 50%, il 52% per la precisione, facendo rivedere finalmente un gioco che abbia un senso, dopo le ultime gare asfittiche in cui ci si affidava esclusivamente dall’ondivaga vena dai 6.75 dei propri tiratori.
Tiratori ritrovati come il croato Filip Kruslin (12 punti), dato per disperso da oltre due mesi dopo aver sverniciato i ferri di mezza Italia, e i rientranti Kaspar Treier (8 punti) e Chris Dowe (13 punti), quest’ultimo sostituito in questi mesi dall’ottimo Aleksej Nikolic appena accasatosi alla corte di coach Alessandro Magro in quel di Brescia.
Ma è stata la vecchia guardia biancoblu a sfatare la maledizione esterna, con un Gerald Robinson tornato finalmente sugli scudi, in una serata da MVP con 16 punti segnati e un prestazione da assoluto leader, ed Eimantas Bendzius, meno appariscente del solito con appena 12 punti, ma con la giocata da 4 punti a 2′ dalla sirena che ha riportato in vita i sassaresi.
Dall’altra partita una Derthona solida, capace di riagguantare una Dinamo che nella ripresa sul +9 ha tentato la fuga decisiva e caduta solamente sul finale per la poca precisione delle proprie punte di diamante.
Una serata in cui i lunghi di coach Ramondino hanno subito il maggior atletismo dei biancoblu, perdendo la sfida a rimbalzo (38-44), ma allo stesso tempo è stata brava a sfruttare i tanti falli commessi dagli ospiti, andando in lunetta 13 volte in più degli avversari, ricucendo per due volte gli strappi dalla linea della carità.
Tortona è stata trascinata come sempre da Semaj Christon (14 punti), l’americano ha avuto anche la palla allo scadere del pareggio, ma il primo ferro gli ha detto di no. Ottime le prestazioni anche di Demonte Harper (14 punti), bravo ad accelerare i giri del motore nel quarto decisivo, e dell’azzurro Luca Severini (11 punti).
I padroni di casa sono stati invece “traditi” da una delle stella della squadra, quel JP Macura che appena sei giorni prima aveva trascinato la Bertam nel trionfo di Verona con 20 punti, mentre oggi ha confezionato una prestazione negativa da appena 8 punti segnati, con un misero 3/14 al tiro, e con il grosso rammarico di aver avuto per ben due volte la palla in mano nel convulso finale che avrebbe potuto forzare il match al supplementare.
Una gara che ha visto la bruciante partenza di Derthona con un Christon già incandescente e capace di portare i suoi avanti subito sul 10-5. Deshawn Stephens (8 punti) vuole riscattarsi dalla sculacciata subita con Milano e chiude il break con due pick and roll ben fatti.
La Dinamo ha un’altra faccia e parrebbe avere anche una difesa, allora prima Kruslin e poi un abbagliante Dowe entrato dalla panchina piazzano l’8-0 con cui si chiude la prima frazione, 16-21 per gli ospiti.
Sassari non si disunisce neanche davanti alle belle giocate di Severini e Harper che ricuciono il punteggio sul 21-25. La Dinamo continua a girare bene in attacco anche con gli uomini usciti dalla panchina e a metà del secondo quarto è +6, firmato dalla tripla di Treier.
I sardi sono belli aggressivi, forse anche troppo visto che dopo appena 5′ sono già in bonus, Derthona allora ringrazia e va alla cassa, sfruttando diversi giri gratis in lunetta che la riportano a -2.
Macura approfitta del regalo di Natale anticipato da parte di Robinson e va depositare indisturbato il sorpasso, 36-35. L’inerzia sembra girare con i padroni di casa che vanno sul +3, ma prima il play sassarese si fa perdonare dai 6.75 e poi una magia di Dowe sulla sirena sigillano il 38-40 con cui si va negli spogliatoi.
Nella ripresa gli ospiti sembrano caricati a pallettoni: Robinson segna 7 punti in un amen e lo sciocco antisportivo di JP Macura su Bendzius porta Sassari sul +9, dopo appena un minuto giocato. I soliti Christon e Mike Daum (10 punti) accorciano le distanze, ma Kruslin è letale al tiro e risponde con la stessa moneta, +8.
Qui la tanta aggressività porta nuovamente il conto agli ospiti, sia Stephens che Jamal Jones (7 punti) commettono il loro terzo fallo e i sardi sono nuovamente in bonus troppo presto. Christon e compagni ne approfittano e firmano un parziale di 9-0 quasi esclusivamente dalla lunetta, che riporta avanti i bianconeri, 57-56.
Kruslin però tiene in piedi l’attacco del Banco, un ossimoro appena sette giorni fa (!), e il rimbalzo offensivo di Ousmane Diop (4 punti), dopo una scorribanda dello scatenato croato, chiude il terzo periodo sul 59-60.
La Dinamo regge l’urto del rientro di Tortona, ma è costretta a mettere in panchina i propri centri con 4 falli ciascuno e giocare con Treier da 5 tattico. L’inerzia sembra girare dopo la bomba del sorpasso di Harper, ma è proprio l’estone, dimenticato o meglio battezzato dal proprio marcatore, a rispondere con la stessa moneta dai 6.75, +1 per il Banco di Sardegna a 5′ dalla conclusione.
La gara corre lungo il filo dell’equilibrio con continui sorpassi.
Il filo però si spezza al 37′, Bendzius si addormenta a rimbalzo, viene scippato da Macura e Harper scaglia il macigno del +4. La mazzata è di quelle che lasciano un segno indelebile, o almeno così sembra, perché non bisogna mai sottovalutare l’orgoglio di un lituano.
Proprio Eimantas Bendzius, dall’altra parte, si fa perdonare l’ingenuità precedente cercando il fallo di Severini e trovandolo, risultato? Tripla a segno e libero supplementare. 78 pari a 2′ e 15” dalla fine.
La tensione è palpabile e i dieci sul parquet ne risentono. La palla a spicchi, ormai diventata una palla medica, non ne vuole sapere di entrare.
È il rientrante Jones a fare forse la giocata della gara, prendendo il rimbalzo offensivo a 54” dalla sirena, costringendo Ariel Filloy (8 punti) al suo quinto fallo. La mano dell’ex Bahcesehir non trema, 2/2 e +2 Dinamo.
Jones però paga dazio poco dopo, difendendo troppo aggressivo sul tiro di JP Macura, la sua gara termina qui e il numero 55 ha i due liberi per impattare a 18”.
Macura però, a differenza di Jones, non altrettanto freddo e sbaglia il secondo tiro dalla linea della carità, Dowe vola sulla testa di Daum, prende il rimbalzo e la mette in banca affidandola a Robinson.
La Bertram è costretta a fermare il cronometro e manda il play sassarese in lunetta. L’ex Pesaro è glaciale e riporta i suoi sul +3 a 13′.
Dopo il timeout obbligato di Ramondino, Derthona per forzare il supplementare si affida a Macura che forse cerca più il fallo da tre che il canestro, un air ball che dopo un rimpallo termina magicamente nelle mani di Daum, ma sbaglia anche lui. Sotto i tabelloni è un mattanza, ne esce vincitore Cain che serve nuovamente Macura che ci riprova, ma il risultato non cambia. Ancora Cain vince la lotta e ha la lucidità di servire Christon solo da oltre l’arco, tiro frontale a 2” dalla sirena, sembra il tiro giusto, ma viene sputato dal ferro. Termina 79-82 e i cuori dei tifosi della Dinamo Sassari tornano a battere regolarmente.
Una sconfitta quasi indolore, ma che brucia per aver perso l’imbattibilità interna, per una Bertram Derthona ancora sola al terza posto, con la Final Eight di Torino praticamente già in tasca. Un passo falso che non mina le certezze di un treno che viaggia spedito tra i primi posti della classifica.
La prossima stazione sarà quella di Scafati, domenica prossima nel posticipo delle 20:30, per riprendere la marcia di una squadra ormai diventata una certezza di questa LBA.
Per la Dinamo Sassari una botta di fiducia per guardare con ottimismo al futuro, con due sfide in casa nei prossimi sette giorni in cui le parole d’ordine sono “non sbagliare”: martedì sera con i francesi del Dijon per alimentare le speranze del passaggio del turno in BCL, per andarsi a giocare almeno i play-in; mentre in LBA la delicata sfida di sabato sera con Napoli per provare ad agganciare il treno Coppa Italia, ancora troppo veloce per questa Dinamo.
Bertram Yacht Derthona Basket – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 79-82
Parziali: 16-21; 22-19; 21-20; 20-22.
Progressione: 16-21; 38-40; 59-60; 79-82.
Sala Stampa
Piero Bucchi e Marco Ramondino
Le Pagelle
Bertram Yacht Derthona Basket
Semaj Christon 7: veste subito i panni del trascinatore. Segna 5 punti in fila che sembrano il preludio ad una grande serata, ma comincia a forzare qualche tiro di troppo ed è costretto a limitarsi. Ricompare per magia nell’ultimo quarto, facendo girare tutta Derthona come un orologio. Sbaglia la tripla sulla sirena che voleva dire overtime, ma se nel finale i padroni di casa hanno la chance di restare imbattuti tra le mura amiche lo devono soprattutto al loro numero 0.
Leonardo Candi 5: in attacco è ancora una volta nullo, arranca persino in difesa, il suo pane, venendo sovrastato prima da Dowe e poi da Robinson.
Ariel Filloy 5.5: parte con il motore ingolfato, entra in partita con una delle sue triple preferite, in uscita dai blocchi, ma non riesce a dare il suo contributo con continuità. In fase difensiva è svagato, con alcune amnesie non all’altezza della sua esperienza.
Luca Severini 6.5: gara solidissima per l’azzurro. Non sbaglia mai una scelta, concreto sia in fase realizzativa che a rimbalzo . Chiude con 11 punti e 5 rimbalzi, ma con la macchia del fallo ingenuo su Bendzius che regala 4 punti sanguinosi alla Dinamo a 2′ dalla sirena.
Demonte Harper 6.5: sarebbe una gara da 7.5 per l’ex Avellino. Entra gradualmente nella gara, sfruttando due giri gratis in lunetta, e nella ripresa piazza due bombe che rischiano di far capitolare la Dinamo. Tutto bello, se non fosse che non riesce MAI a tenere il passo di Robinson e Dowe che lo seminano ad ogni occasione. Insomma bene, ma non benissimo.
Mike Daum 6: sembra sempre sul punto di far esplodere la gara, ma si disinnesca quasi da solo. Contenere Bendizus forse gli fa sprecare qualche energia di troppo. Nel finale servirebbe il suo talento, ma non riesce a dare il proprio contributo.
Tyler Cain 5: soffre tremendamente il maggior atletismo dei lunghi di Sassari. Con lui in campo Derthona finisce sotto nella lotta a rimbalzo.
Leon Radosevic 6: è un diesel. Parte lento e chiude in crescendo, sia a rimbalzo che aumentando la pericolosità di Tortona sotto canestro. Incendia il palazzo con una tripla che nel finale illude tutti i tifosi bianconeri.
JP Macura 5: acciaccato alla mano sinistra, nel primo tempo è quasi uno spettatore. Nella ripresa ha il merito di segnare la sua unica tripla nel momento peggiore di Derthona, bloccando la fuga ospite, e rimediando allo scriteriato fallo antisportivo su Bendzius di pochi minuti prima. Nel finale sbaglia il libero del pareggio a 18” dalla fine e poi sbaglia due volte la tripla dei potenziali supplementari. Chiude con impietoso 25% da due e 16% da tre: non proprio percentuali memorabili.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 6.5: limitato dai falli gioca una gara con il freno a mano tirato. Rientra con 4 falli sul groppone e gioca una gara al limite della perfezione mettendo la museruola a Macura, segnando anche una tripla pesantissima dall’angolo. Nei secondi finali è glaciale dalla lunetta segnando il definitivo soprasso.
Gerald Robinson 7.5: sprazzi del Robinson accecante della passata stagione. Bravo a non uscire mai dalla gara, gestisce sempre al meglio l’attacco sassarese, solo 2 le palle perse, tornando a fare quello che sa fare meglio: attaccare costantemente il ferro. Demonte Harper non lo può tenere, limitandosi a leggergli la targa ogni qualvolta treno di Nashville lasciava la stazione. Glaciale nel finale dalla lunetta per il 79-82 con cui si chiude il match. MVP di serata.
Chris Dowe 7: il rientro dall’infortunio con l’Olimpia è stato traumatico, nella trasferta di Tortona si è visto il primo bel Dowe di questa stagione. Sempre lucido in attacco, capace di sfruttare il vantaggio fisico sull’avversario ogni qualvolta si crea l’opportunità. Bucchi gli dà fiducia, tenendolo tanti minuti in campo e questo non può fargli che bene per recuperare al meglio la forma. Chiude con 13 punti, 4 rimbalzi e 3 assist.
Filip Kruslin 7: di gran lunga la miglior prova del croato in questa stagione ed era anche ora! Messo sulle tracce di Christon, pronti via e sono già 5 i punti per l’americano. Sembra l’alba dell’ennesima gara in apnea per Kruslin e invece il numero 6 non esce dai binari, si mette a difendere per davvero, in attacco si prende i tiri giusti senza esitare e senza complicarsi la vita con conclusioni fuori equilibrio.
Giacomo Devecchi s.v.: solo 1′, in cui però riesce a regalare tre liberi a Filloy.
Kaspar Treier 6.5: silente e mortifero come un crotalo. Gioca appena 12′, ma il suo impatto è notevole, con 8 punti e un 2/3 dai 6.75 per un giocatore che si sta finalmente ritrovando dopo il lungo stop. Nell’ultimo periodo Bucchi se lo gioca da centro tattico, per risparmiare Diop e Stephens con 4 falli ciascuno, e lui non si tira indietro. Radosevic lo battezza dall’arco e lo punisce con una tripla fondamentale a 5′ dal termine, con cui annulla il tentativo di allungo di Derthona.
Massimo Chessa s.v.: solo 4′ per il play sardo.
DeShawn Stephens 6.5: ogni tanto va in errore di sistema quando deve mettere un toppa difensiva nei pick and roll di Radosevic, ma i suoi tanti mattoncini li porta alla causa biancoblu. A rimbalzo aspira più palloni di un folletto della Vorwerk, mentre in attacco ci mette la giusta aggressività soprattutto quando davanti ha una Cain troppo passivo. Non è un Othello Hunter, ma con questa mentalità operaia potrà sempre dare una mano importante alla Dinamo.
Eimantas Bendzius 7.5: parte subito con una bomba e poi si concentra di più nell’altra metà campo per contenere un pericoloso Daum. In avvio di ripresa cala la sua pericolosità dall’arco con qualche tiro affettato. In difesa è sempre sul pezzo e non si fa mai sopraffare. A 2′ dalla sirena la banale palla persa a rimbalzo e conseguente tripla segnata di Harper, sembra chiudere il match in favore di Derthona. Passano pochi secondi e si riscatta con una sua magata: gioco da 4 punti che riporta tutto in parità. Anche quando è meno prolifico risulta essere un giocatore di un altro livello.
Stefano Gentile 5: solita gara di grande sacrificio, ma nulla più. Al tiro non è serata con un 1/6 al tiro che gli fa scivolare la partita dalle dita. Anche nel mettere in ritmo i compagni, suo punto forte, fatica e Bucchi è costretto a tenerlo in panca per gran parte dei minuti.
Osmane Diop 6.5: si presenta con una grande rubata ai danni di Filloy. La solita garra sotto i tabelloni portando giù 7 rimbalzi e segnando 4 punti da palle quasi perse. Nel finale soffre troppo Radosevic e si carica di falli, ma il suo apporto resta vitale.
Giovanni Olmeo