Dopo la beffa rimediata contro la Reyer Venezia la settimana scorsa, ritrova il sorriso la Magnolia che vince al fotofinish la sua seconda partita interna consecutiva contro una Geas arrivata in Molise con i cerotti e con poche rotazioni a disposizione. L’assenza di Dotto da una parte pareggia quella di Kacerik dall’altra, ma la sensazione che si ha è che Campobasso abbia una serie di rotazioni maggiore in cui trova spazio anche l’ultima arrivata Abdi, che ha sostituito Giuditta Nicolodi tornata a Venezia.
Il match è equilibrato per quaranta minuti, nei quali sono le difese aggressive a vincere sugli attacchi. Le palle perse innumerevoli, fatte registrare da una parte e dall’altra, sono la conseguenza di difese fortissime attuate dalle due squadre che non hanno lasciato nulla al caso. Nelle locali, mai come questa volta, hanno un ruolo rilevante Battisodo (in campo per tantissimo tempo) e Togliani le quali, uscendo dalla panchina, hanno saputo dare il contributo che Sabatelli voleva. In casa milanese, invece, è Moore a fare la differenza, supportata da Gorini e Holmes che sono venute nettamente fuori alla distanza.
Il problema per il Geas, oltre alle palle perse, è, però, contenere Parks, tenuta a bada per tre tempi, ma poi esplosa quando conta. Il suo ultimo quarto si rivela semplicemente monumentale. Canestri, falli subiti, rimbalzi, giochi da tre punti. Tutto quello che serve, l’americana lo realizza, come i due tiri liberi piazzati a cinque secondi dalla fine che danno alle padrone di casa le tre lunghezze di vantaggio (61-58) fondamentali per portare a casa la posta in palio. L’ultimo tiro di Gorini fa calare il silenzio tra il pubblico di casa, anche se questa volta il pallone è letteralmente sputato via da quei ferri che un tempo sono stati amici della giocatrice romana.
Alla fine dei conti, al termine di quaranta minuti che non passeranno alla storia per essere stati tra i più spettacolari di sempre, Campobasso ha fatto capire di essere tornata e con Abdi in squadra potrà rivelarsi una compagine da tenere d’occhio da qui al termine della stagione. Per Sesto San Giovanni questa, invece, è una sconfitta che fa male, soprattutto per lo scarso contributo di una Begic irriconoscibile e di alcune italiane che sono uscite subito dal match a causa dei falli che ne hanno condizionato il rendimento.
SALA STAMPA
LE PAGELLE
Narviciute 6: Entra per contenere Moore e per questo motivo si carica di falli.
Togliani 7: In ripresa rispetto alle ultime esibizioni. Tiene botta in difesa e piazza un paio di bombe vitali.
Trimboli 6: Partita di sacrificio estremo per il capitano che rimane per molto tempo in panchina.
Milapie 6: Raggiunge a stento la sufficienza. Ha il suo bel da farsi nel contenere una Moore in stato di grazia. Comunque dà il suo contributo.
Perry 6,5: Ci sono finalmente i segnali di ripresa che si erano visti nell’ultimo quarto contro la Reyer Venezia. È una giocatrice troppo importante per Campobasso.
Quinonez 6: Parte bene, salvo poi scomparire alla distanza. Comunque tiene botta in difesa in un momento storico in cui non fa canestro.
Parks 8: Rimane la stella della Magnolia. In una partita non brillantissima, alla fine realizza ventuno punti, quasi tutti siglati nell’ultimo periodo. Giocatrice pazzesca.
Battisodo 7: Dopo tanto tempo la si rivede sul parquet e ci rimane per parecchio tempo. Non perde mai il controllo e si fa trovare pronta.
Abdi 7: Arrivata venerdì a Campobasso e con un solo allenamento sulle gambe ci mette un pochino per carburare. Nell’ultimo periodo segna punti pesanti.
Moore 8: Giocatrice di grandissima sostanza. Classe e mestiere si fondono in una sola persona. Un centro maestoso.
Begic 4: Dovrebbe essere un fattore, ma lo si rivela in positivo per le avversarie. Sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare.
Arturi sv: Qualche minuto in campo. Troppo poco per dare un giudizio.
Gorini 7: Si rivela un’altra giocatrice rispetto alla parentesi di Campobasso. Per poco con una bomba pazzesca rischia di portare la partita ai supplementari. Ad ogni modo è una di quelle che non vorresti mai avere contro.
Bestagno 5,5: Viaggia a corrente alternata. Più bassi che alti per lei.
Tava s.v.: Vedi Arturi.
Trucco 4: La sua partita è condizionata dai falli che ne limitano la prestazione. Esce fuori dalla partita immediatamente e non riesce ad entrarvi più.
Panzera 4: Si può fare per lei lo stesso discorso che è stato realizzato per Trucco. Incide pochissimo.
Holmes 7,5: Dorme per quasi tre quarti di gara. Poi si sveglia e sono dolori atroci per la Magnolia. Se avesse giocato così dall’inizio, probabilmente il risultato sarebbe stato un altro.
Francesco Brunale
Foto di Maurizio Silla