Bologna 9 ottobre 2023 – A mente fredda analizzando la partita di martedì un paio di cose mi sento di affermare: la squadra Virtus Bologna non è sicuramente amata dalla dea bendata, la società Virtus Bologna non ha certamente fatto nulla per farsi amare dalla dea bendata.
La prima considerazione mi sovviene perchè nella settimana decisiva per la corsa ai play di Eurolega ci mancava anche la varicella di Shengelia a completare il calvario di infortuni, che da due stagioni sta costellando il cammino della Segafredo, oltre a quello di fine gara di Ojeleye; la seconda invece prende semplicemente atto che per la società l’obiettivo play off è stato solamente una pour parler, una boutade, perchè a fronte di quanto detto prima, e di quanto detto ad inizio stagione, mai si è seriamente pensato di completare un organico che aveva bisogno di due puntelli, a differenza di quello fatto da tutte le squadre ambiziose di questa competizione.
La partita di martedì 7 scorso ha certificato il fatto che quando una squadra lunga ed in salute incontra una squadra stanca, monca ed acciaccata alla fine la prima vince. La chiave del match è stata la difesa che gli uomini di quella leggenda vivente che è Zeljko Obradovic hanno messo una pressione incredibile sulle guardie bolognesi, cambiando all’intervallo anche il modo di raddoppiare Marco Belinelli, tanto che nella ripresa il capitano bolognese prima ha dovuto forzare qualche tiro e poi è stato costretto a mettere palla per terra perdendone, sulla carta tre, ma in realtà almeno cinque, favorendo il break che ha, di fatto, deciso la partita.
Le guardie serbe hanno messo un pressione incredibile dal primo momento, soprattutto con Yam Madar, mentre Exum ha messo a ferro e fuoco la difesa felsinea, andando a colpire il ventre molle del roster bolognese. Sì, perchè oltre alla cronica deficienza dei lunghi virtussini, non si possono regalare 5/6 appoggi al ferro a partita, un buco enorme è la mancanza di una guardia fisica, atletica, in grado di costruirsi un tiro da solo poichè l’unica vera guardia a disposizione di coach Sergio Scariolo sarebbe Isaia Cordinier, che è ancora al palo.
L’analisi della gara è tutta lì, la Virtus Bologna ha avuto una miglior percentuale nel tiro da due, nel tiro da tre, negli assist, e la battaglia a rimbalzo è stata abbastanza in equilibrio, ma a questo livello non si possono perdere venti palloni.
Il tutto davanti ad una Segafredo Arena gremita, con più di duemila tifosi serbi, uno spettaccolo nello spettacolo, nella serata dell’omaggio ad una leggenda delle due società: Sasha Danilovic.
Questo pomeriggio la Virtus Bologna è attesa dalla insidiosa gara di Berlino, contro un’Alba fanalino di coda della classifica, ma che è tutto fuorché squadra permissiva, dove dovrà fare attenzione alla fisicità dei giocatori teutonici e la mancanza dei tre giocatori più fisici sarà sicuramente un handicap che lo staff tecnico dovrà cercare in tutti i modi di arginare, onde onorare al massimo la competizione.
Permettetemi di ricorda oggi, in occasione del quarto anniversario della sua scomparsa, Alberto Bucci, vero artefice della rinascita della Virtus e mai abbastanza rimpianto.
Spogliatoi:
Highlights
Virtus Segafredo Bologna vs Partizan Mozzart Bet Belgrade 79-88
Parziali: 26-28; 21-17; 16-20; 16-23.
tromba