Ragusa, 19/03/2023 – Si interrompe, dopo quattro vittorie consecutive, la striscia positiva della Geas Sesto San Giovanni contro una Passalacqua Ragusa reduce da due sconfitte di fila in un PalaMinardi semivuoto e stranamente silenzioso (dopo l’exploit contro la Gesam Gas Lucca di settimana scorsa, con una prestazione ed un atteggiamento da dimenticare, il gruppo dei tifosi del SiStona ha adottato la “legge del contrappasso”).
È stata una partita scorbutica in cui nessuna delle due squadre ha mai avuto un vantaggio in doppia cifra.
Nel primo periodo a quello interno delle padrone di casa, che si sono poggiate tanto sulle tre straniere, si è contrapposto il gioco perimetrale delle ospiti. Sulla falsariga dei primi dieci minuti di gioco si è svolto pure il secondo quarto (8/10 da due punti per la squadra di coach Lino Lardo) in cui le siciliane hanno fatto “le prove di allungo”, spingendosi fino al +9. Il gap, dopo l’intervallo lungo, è stato azzerato immediatamente da un break esterno di 8-0 e l’equilibrio si è protratto fino all’ultimo intervallo breve (51-49 al trentesimo).
Polveri bagnate da ambo le parti negli ultimi dieci minuti (meno del 20% dal campo e 0/13 da 3, in totale) con le padrone di casa che hanno trovato il primo canestro dopo cinque minuti e le ospiti, che si sono perse qualche pallone di troppo, addirittura dopo sette minuti e mezzo.
Il finale è stato pieno di scelte, mosse e contromosse (difendere o commettere fallo? Rimettere la palla dalla propria metà campo con 24 secondi a disposizione o dalla metà campo avversaria con 14 secondi sul cronometro?) e, a differenza della gara d’andata in cui negli ultimi 25 secondi “cambiò il mondo”, stavolta il finale di partita ha premiato la Passalacqua Ragusa, che si conferma “assennata” con le grandi (le sconfitte sono state tecniche) e “sbadata e spaesata” con le piccole (le sconfitte e le cattive prestazioni sono state mentali o, peggio, “cervellotiche”).
Se domenica prossima, in casa contro la Reyer Venezia, la Geas Sesto San Giovanni (quinta matematicamente) non avrà nulla da chiedere, per la Passalacqua Ragusa, impegnata a Moncalieri (una sola vittoria nelle ultime 13 partite), la vittoria sarà la conditio sine qua non (la Magnolia Campobasso, impegnata in casa del Fila San Martino di Lupari sarà artefice del proprio destino) per centrare il sesto posto ed accoppiarsi in sede di quarti di finale di playoff con l’Umana Reyer Venezia (e sarebbe già durissima) e non con “qualcun altro”.
IL TABELLINO: Passalacqua Ragusa – Geas Sesto San Giovanni 60 – 56
LE PAGELLE
Passalacqua Ragusa
Nicole Romeo 5: ha trovato il primo canestro al ventisettesimo minuto, si è persa qualche pallone di troppo, “ha sparato a salve” dal perimetro troppo spesso. Ha rischiato di beccarsi un tecnico di frustrazione.
Keisha Hampton 6: partita in doppia cifra per lei, nonostante percentuali rivedibili.
Kristine Vitola 7: nonostante tre o quattro errori piuttosto clamorosi da sotto, la sua è stata una prova di sostanza. La “notizia”, piuttosto, è che per lei è stata appena la quarta doppia doppia stagionale.
Beatrice Attura 6: il suo contributo è difficile possa mancare e non è mancato neanche in questo caso.
Kristine Anigwe 6,5: da sotto è stata letale, non così tanto invece al rimbalzo.
Francesca Dotto 6: nulla di trascendentale, ma sufficiente nel complesso.
Samantha Ostarello 6: è una lottatrice e si è ripresa prontamente dopo la pessima partita precedente.
Chiara Consolini s.v.
Geas Sesto San Giovanni
Tinara Moore 6,5: bella sfida sotto le plance con le lunghe avversarie. Ha mostrato, almeno a tratti, grande eleganza nei movimenti.
Gaia Gorini 5: partita condizionata dai due falli commessi nei primi due minuti e mezzo. Diventata nervosa, non ha ripetuto la splendida gara dell’andata. In quella che fu la “sua casa” per quattro anni, ha offerto una delle peggiori prove stagionali.
Elena Bestagno 5,5: ha fatto il compitino, senza alcun acuto.
Valeria Trucco 6,5: ha litigato col canestro in alcuni frangenti, ma si è fatta rispettare a rimbalzo, anche al cospetto delle straniere avversarie, per tutta la partita.
Sequoia Holmes 4: una straniera dovrebbe fare “pentole e coperchi” e lei non ha fatto né l’una né l’altra cosa.
Caterina Dotto 6: bella sfida alla gemella avversaria. Non ha perso il confronto diretto.
Ana-Marija Begic 5: anche la sua è stata una prova incolore, per non dire di peggio.
Ilaria Panzera 7: classe 2002, ma gioca oramai da veterana in ogni fase di gioco. Mano educata anche dal perimetro.
LE VOCI DEI PROTAGONISTI
Salvatore Lo Magno
edito da Fabiola Jenco