Reggio Emilia, 02 aprile 2023 – Era la più classica delle ultime spiagge, specialmente per l’Unahotels Reggio Emilia ultima a 14 punti, costretta a vincere per alimentare le speranze di una salvezza fattasi tremendamente complicata. Vittoria che è arrivata per 79-70, dopo 45′ di autentica battaglia contro una Givova Scafati sprecona che cestina un +13 a pochi minuti dalla sirena, una gara praticamente già vinta, che ora lascia entrambe le squadre in fondo alla classifica di LBA.
Una gara che non entrerà di certo nella storia della Serie A per lo spettacolo, un match di una bruttezza rara, fatta di tantissimi errori, 31 le palle perse complessive, e la sensazione che ogni possesso pesasse una tonnellata. Una vittoria per i reggiani che vale doppio, con Cinciarini e compagni abili a risorgere nei minuti finali e ribaltare persino il passivo dell’andata, il -2 subito nella sconfitta a Scafati.
Sfida dell’andata che è praticamente una vita fa, se si pensa che ora sulle panchine siedono due coach diversi: Pino Sacripanti a Scafati, al posto del dimissionario Caja, e Dragan Sakota, subentrato all’amato Menetti.
Proprio il coach serbo ha trasformato la squadra reggiana in questo mese di marzo, tre vittorie nelle ultime quattro uscite, scontri diretti fondamentali portati a casa contro Napoli e Trieste che hanno ridato linfa ad una squadra ormai depressa, inabissatasi nel fondo della classifica.
Una squadra lontana dalla via delle guarigione, visti i molti limiti mostrati anche oggi, con alcune rotazioni cervellotiche di Sakota che hanno tolto ritmo alla squadra, tornata in carreggiata solamente nel finale di gara e aggrappandosi a Reuvers da cinque nel supplementare, decisivo per la vittoria finale.
Andrea Cinciarini è come sempre il cuore di Reggio, 18 punti e 9 assist, l’ultimo ad arrendersi, ispiratore di una squadra che sembrava aver mollato gli ormeggi negli ultimi 5′ sul -13. Osvaldas Olisevicius è arrivato in soccorso con i suoi 14 punti, 9 dei quali nei minuti finale della quarta frazione, e con lui Nathan Reuvers (15 punti) che ha completato l’opera nel supplementare, davanti ad una Givova ormai sfiancata.
A Scafati non son bastati i 18 punti di un sempreverde David Logan, che ha fatto pentole e coperchi che neanche Mastrota nei tempi d’oro, in un attacco campano che si affidava esclusivamente all’estro dell’ex asso di Sassari. Tolto il quarantenne di Chicago poco o nulla per l’attacco di Sacripanti, con il solo Trevor Thompson capace di andare in doppia cifra. Pesa l’assenza dell’infortunato Julyan Stone, out per un risentimento dell’ultimo minuto agli adduttori.
Una gara condotta per lunghi tratti dai campani, sempre avanti dalla palla a due, +7. Reggio in attacco rasenta l’indecenza, con il solo Hopkins a predicare nel deserto con due triple estemporanee che riportano i biancorossi a contatto.
È un fuoco di paglia, perché Logan inizia il suo show personale e tutto il PalaBigi torna a maledirlo come ha sempre fatto negli ultimi 8 anni. Il primo periodo si chiude sul 14-20 in favore di Scafati.
Il canovaccio della gara non cambia, i campani continuano a martellare dall’arco con Imbrò e Okoye salendo sul +11, mentre la Reggiana fatica ad imbastire un’azione offensiva che sia una. Sakota prova a girare l’inerzia con la panchina, è infatti la tripla di un altro lungo come Reuvers a smuovere il tabellino dell’Unahotels.
La Givova non si scompone e tiene gli avversari a debita distanza, fino alla tripla di Rossato che chiude il primo tempo sul 28-36.
Nella ripresa torna in campo un’altra Reggio, più attenta in difesa e trascinata dal solito Cinciarini, piazza un parziale di 9-0 che la porta per la prima volta avanti, 37-36. La gara corre suoi binari dell’equilibrio ed è Logan, chi se no, a spezzare l’impasse con due triple pesantissime.
Alla fine del 3° periodo è 45-51.
Scafati sente l’odore del sangue è l’avvio di ultima frazione suona come una sentenza, +13 a 7′ dalla sirena con un 7-0 che sembra mandare i titoli di coda prima del tempo.
Reggio sembra capitolare, ma è Olisevicius a prenderla per mano, dopo l’unico squillo di un Sacar Anim fino a quel momento abulico, un 11-2 che ridà vigore agli uomini di Sakota e a tutto il PalaBigi. La Givova si risveglia sempre grazie a Logan che firma il +5 ad 1 minuto dalla fine.
Ma poi due liberi del Cincia ed un gioco da tre punti dell’infuocato Olisevicius riportano la gara in parità e così si chiude, 63-63. Overtime!
Le squadre si trascinano sul parquet, i due lunghi campani Krampelj e Thompson provano a rigirare nuovamente l’inerzia verso verso la parte degli ospiti, andando sul 67-70 a due minuti e mezzo dalla fine. Ma da questo momento la squadra di Sacripanti chiude bottega in attacco e spera nelle pessime percentuali dentro l’area degli avversari, preferendo raddoppiare un Olisevicus caldissimo dalla lunga distanza.
Speranza mal riposta visto che sale in cattedra chi non t’aspetti, quel Nathan Reuvers che prende possesso del pitturato segnando 6 punti in fila che vogliono dire vittoria per Reggio e scontro diretto ribaltato. In un PalaBigi finalmente festante il canestro di Cinciarini allo scadere è ininfluente, alla sirena il risultato recita 78-70.
Per Reggio Emilia un altro mattoncino fondamentale per costruire la propria ogognata salvezza, quasi impossibile solo un mese fa. Nel sabato pre-pasquale è ora attesa dalla proibitiva sfida a Masnago contro la banda di coach Matt Brase, la Varese che ha stupito tutti e che almeno sulla carta sembra uno scoglio insormontabile per questa Unahotels.
Per Scafati un brusco stop contro una diretta concorrente e cosa più grave, è stato vedere le poche certezze acquisite nell’ultima vittoriosa uscita casalinga sbriciolarsi davanti all’ennesima, bruciante, sconfitta. Non sabato prossimo, bensì il martedì successivo vista l’indisponibilità del PalaMangano, si tornerà in Campania e gli avversari sono di quelli tosti, la Brindisi di Frank Vitucci. La prima sfida di un finale di calendario, da qui a maggio, davvero complicato per i gialloblu.
Unahotels Reggio Emilia – Givova Scafati 78-70 O.T.
Parziali: 14-20; 14-16; 17-15; 18-12; 15-7.
Progressione: 14-20; 28-36; 45-51; 63-63; 78-70.
Sala Stampa
Pino Sacripanti, Dragan Sakota e Osvaldas Olisevicius
Le Pagelle
Unahotels Reggio Emilia
Sacar Anim 6: smazza 5 assist, ma il rendimento nel match è parecchio ondivago. Ha il merito di segnare la tripla che risveglia Reggio e Olisevicus, che da quel momento prenderà per mano tutta la squadra.
Nathan Reuvers 7.5: se si esclude la sua peculiarità da rim protector, con 2 stoppate, in difesa è il solito telepass che fatica a contenere le penetrazioni dei piccoli. In attacco torna a fatturare, ma il capolavoro lo fa nel supplementare, in cui la vince quasi da solo con 8 punti consecutivi. 15 punti e 4 rimbalzi per l’ex Wisconsin.
Mikael Hopkins 5: gara indolente per il lungo reggiano, a tratti apparso quasi scollegato e con nessuna voglia di sbattersi. Due triple fanno esplodere il PalaBigi, ma subito dopo l’ex Cedevita ricade nell’oblio di una prestazione svogliata.
Arturs Strautins 6: sembra quasi farsi trascinare dal flusso del match, ma ogni qualvolta c’è bisogno di lui non si tira indietro, sia a rimbalzo che al tiro, segnando tutti punti pesanti e decisivi.
Michele Vitali 3: come i minuti in campo. Sakota non lo vede minimamente nelle sue rotazione e il bolognese sembra ormai aver staccato la spina per quanto riguarda questo campionato, emblematico il suo unico tiro dal campo: un airball. Salvate il soldato Micky!
Andrea Cinciarini 8: è il cuore di una squadra che per lunghi tratti della gara appare smarrita. Alcune volte va fuori giri con palle perse banali (5 perse), ma è sempre il primo a suonare la carica ai compagni. Nel finale non è lui a vincerla, ma è grazie al capitano se Reggio non sprofonda anche sotto di 20 o 30 punti a metà dell’incontro. Chiude una gara totale da 18 punti, 5 rimbalzi, 4 rubate, 9 assist, 7 falli subiti e 33 di valutazione.
Osvaldas Olisevicius 8: un fantasma per 30′, due soli punti, si fa notare esclusivamente per le sue proteste con la terna e nulla più. Sul -13 a 5 minuti dalla sirena si scatena la furia del lituano. 9 punti consecutivi che permettono a Reggio di forzare la gara al supplementare. Completa l’opera con il canestro della staffa proprio all’overtime. Chiude con 14 punti, 8 rimbalzi e 4 rubate. MVP del match.
Mouhamet Diouf 6.5: forse l’unico in maglia nera ad aver approcciato la gara nel modo giusto. Sotto le plance ci mette un’energia che raramente ha fatto intravedere in questa stagione. Discutibile la gestione Sakota che forse se lo dimentica troppo tempo in panchina.
Jeremy Senglin 5: si dedica quasi esclusivamente alla fase difensiva, con buoni risultato specialmente nella ripresa. In attacco però manca il suo apporto ad una squadra che fatica tremendamente a trovare il fondo della retina. Appena 4 punti per lui.
Marcus Lee 5: recuperato all’ultimo secondo e si vede. Non riesce a tenere il campo, ma anche al 10% è troppo importante per questa Reggio. Costantemente in ritardo in difesa, sembra inchiodato sul parquet, ma se la Reggiana vuole realmente salvarsi, non può prescindere dal suo numero 24.
Givova Scafati
Stanley Okoye 5: bel primo tempo per l’ex Varese con 7 punti segnati e la sensazione che possa essere la sua gara. Nella ripresa però si disinnesca praticamente da solo sparacchiando troppo, sbagliando tiri aperti che avrebbero chiuso anzitempo la contesa in favore di Scafati.
Fabio Mian 5: appena 10′ per l’ex Cremona in cui non fa nulla, ma proprio nulla. Avrebbe in verità per le mani il pallone decisivo nei minuti finali dell’ultimo periodo, una tripla apertissima dall’angolo, la sua specialità. Primo ferro. Un regalo che fomenta la rimonta reggiana.
Martin Krampelj 7: appena 4 punti segnati dal nuovo arrivato, ma una gara fatta di tante piccole cose per lo sloveno. Una presenza costante in difesa, a volte sembra quasi sbucare da sotto i listelli del parquet del PalaBigi, negando una facile conclusione o portando giù rimbalzi importanti. 6 rimbalzi, 2 stoppate e una rubata, l’anima difensiva di tutta la Givova.
Clevin Hannah 4.5: parte bene, ma si affloscia alla distanza. Incapace di leggere i continui cambi difensivi su di lui, si schianta troppo spesso sul muro eretto da Sakota, andando a testa bassa in penetrazione in un area ormai intasata. Oltre al 16% da due, lo 0 di valutazione e il -24 di plus/minus pesano come un macigno.
Kruize Pinkins 5.5: al rientro dall’infortunio dopo la gara con Sassari, non è ancora a pieno regime, ma dà sempre il proprio contributo alla causa campana. Mira appannata, con appena 4 punti, ma 6 rimbalzi è una costante presenza, almeno in fase difensiva.
Quirino De Laurentiis 6: gara solida per l’ex Derthona, non prende mai l’occhio, ma con lui in campo Scafati appare sempre equilibrata. Segna da sotto il canestro del +13 che sembra chiudere il match, prima della rimonta dei padroni di casa.
Riccardo Rossato 6.5: cancella dal campo Senglin con una difesa asfissiante. Sembra aver montato su le batterie di un famoso spot con il coniglietto a pile, corre e salta per due. Segna 7 punti, portando giù anche 4 rimbalzi, due dei quali in attacco.
Matteo Imbrò 7: la gara è di quelle decisive e Imbrò c’è, come sempre. Mette in campo tutta la sua esperienza e confeziona una gara di assoluto livello, fatta di ordine in attacco e d’intensità dall’altra parte del campo. Chiude con 7 punti, 5 rimbalzi, 2 rubate, 2 assist e 15 di valutazione, l’unico di Scafati in doppia cifra.
Trevor Thompson 6.5: passeggia sui lunghi di Reggio per gran parte del match. Alla lunga cala d’intensità e nel supplementare ha la pecca di farsi annichilire da un Reuvers ispirato, senza metterci la grinta del primo tempo. 11 punti, ben 3 stoppate, ma appena 2 rimbalzi.
David Logan 7: una gara da assoluto trascinatore per il professore, che quando vede il PalaBigi si esalta come ai tempi dell’emozionante serie finale scudetto tra Reggio e Sassari. L’attacco dei campani è tutt’altro che un orologio perfetto, ma è il nativo di Chicago l’orologiaio capace di smuovere un meccanismo che si inceppa troppo spesso. 18 punti, 4/9 da tre, che suonano come una sentenza. Un +13 che però Scafati dilapida nei minuti finali e anche in questo c’è la firma del professore, che perde lucidità e una vagonata di palloni (8) che riportano Reggio sulla retta via.