Scafati (SA), 19 aprile 2023 – Al Palamangano è andato in scena il più classico dei testa coda, dove le presunte superiorità tecniche vengono quasi annullate dalle motivazioni e dall’apporto del pubblico.
Fra le due squadre quella partita meglio è stata sicuramente la Givova che fino a metà secondo quarto si era riuscita a ritagliare un vantaggio stabile di cinque punti, grazie alla classe operaia dei Rossato e dei De Laurentiis, approfittando anche della fallosità degli avversari, soprattutto nei tiri sotto misura. L’inerzia della gara cambia dal 15° in poi quando Daniel Hackett, in un momento di forma spettacolare, entra in trance agonistica e con nove punti consecutivi porta i felsinei sul +10, fino agli errori di un Marco Belinelli parso fin troppo nervoso che permette agli uomini di Pino Sacripanti di andare al riposo sul -6.
La ripresa non ha visto novità sostanziali, con la Virtus che ha provato a gestire il vantaggio e Scafati che non ha mollato neanche un centimetro, ribattendo colpo su colpo e rimanendo attaccata alla partita e approfittando delle ataviche manchevolezze della squadra bianconera: le palle perse ed i rimbalzi offensivi, infatti gli scafatesi sono riusciti a forzarne 14 delle prime catturando17 dei secondi.
Chi pensa che una squadra con la classe e l’esperienza dei virtussini sopra di 5, palla in mano, a poco più di quaranta secondi dalla fine, abbia in mano la gara, non ha fatto i conti con la Segafredo di quest’anno, nel finale è riuscita a: prendere un tiro impiccato di Mickey, che naturalmente sbaglia, subire una bomba di tabella da parte di Pinkins, perdere palla con un fallo in attacco tanto stupido quanto inutile di Belinelli e subire un tentativo da tre di Rossato, centrale con metri di spazio.
Per fortuna di Scariolo & Co. l’eroe del momento non ha segnato, ma qualcosa stasera non ha funzionato, a cominciare della troppa presenza in campo di un Jordan Mickey molle come sempre, ma come diceva il saggio: tutto è bene ciò che finisce bene.
In casa Givova c’è il rimpianto di aver perso la grossa occasione di rifare lo scherzetto alla capolista, come all’andata, non solo per una questione di prestigio, ma soprattutto perchè due punti in più sarebbero stati fondamentali nella lotta salvezza, considerando anche che il prossimo impegno vedrà i campani impegnati a Verona in un infuocato scontro salvezza.
All’ Arcoveggio si portano a casa i due punti, senza brillare, ma giocando una partita quasi al risparmio. Le cose positive sono i progressi, soprattutto fisici, di Hackett e Shengelia, la capacità di Pajola di fare canestro nei momenti più caldi, ed il fatto che piano piano gli infortunati stanno rientrando, sperando di recuperare finalmente Cordinier, che a questa squadra serve come l’ossigeno, anche perchè il prossimo avversario è una Banco di Sardegna che non sarà sicuramente un boccone troppo morbido da digerire.
Sala Stampa
Givova Scafati vs Virtus Segafredo Bologna 81-83
Parziali: 18-15; 19-28; 22-21; 22-19
Pagelle
Stanley Okoye 5: pochi lampi e molta, moltissima confusione.
Pierfrancesco Sangiovanni n.e.
Fabio Mian 5,5: 3 minuti impalpabili.
Clevin Hannah 5: meglio uno Stone con le stampelle.
Martin Krampelj 6,5: partita a tuttotondo, poco appariscente, ma sostanziosa, se c’è qualcosa da fare lui la fa.
Kruize Pinkins 7: non ripete il partitone dell’andata, ma è sempre sul pezzo, nel pressing si fa notare per tempismo e mette la bomba del -2.
Quirino De Laurentiis 6,5: gioca solo otto minuti, ma è preziosissimo, prende rimbalzi, sgomita e quello che tocca trasforma in oro, gregario nella migliore accezione del termine.
Riccardo Rossato 7: inizia la partita come aveva finito quella di Pesaro, senza mai sbagliare. Nel secondo tempo è meno preciso, ma ha raggiunto lo status che fa sì che Logan lo liberi per la bomba della vittoria, stasera l ha sbagliata, ma il coraggio e la personalità di prenderla li ha avuti, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.
Matteo Imbrò 6,5: il gioco lo vede, non è sicuramente esplosivo, ma dimostra di avere una mente pensante, sempre.
Trevor Thompson 7,5: soffre un po’ nel finire sotto canestro, ma i 17 rimbalzi ed il 7/8 ai liberi dimostrano che ha giocato una grandissima partita, ha dominato le plance in attacco ed in difesa.
Roman Tchintcharauli n.e.
David Logan 6,5: era il pericolo pubblico numero 1, e per larghi tratti è stato ben contenuto, ma il Professore i suoi spazi riesce sempre a trovarli, l’ultima azione con il passaggio a Rossato, dopo aver accentrato tutte le attenzioni della difesa avversaria è roba da palati fini.
Giovanni Faldini n.e.
Marco Belinelli 5: i suoi scontri difensivi al rallenty con Imbrò sono sati da nostalgici, per il resto partita troppo nervosa, dopo un discreto inizio si fa prendere dal nervosismo, prende un tecnico, ma soprattutto commette l’imperdonabile leggerezza, per un uomo della sua esperienza, di commettere un fallo in attacco completamente senza senso che avrebbe potuto costare la partita.
Alessandro Pajola 5,5: deve ancora rientrare nel ritmo partita, soffre troppo il pressing e perde troppi palloni, unica nota positiva la bomba segnata nel momento di massima difficoltà.
Ismael Bako 6: si dà da fare, ma Thompson è un pessimo cliente.
Tornike Shengelia 7+: dopo un inizio difficile si riprende abbondantemente giocando una partita a 360° e la cosa maggiormente positiva è che la condizione fisica pare migliorare giorno dopo giorno.
Daniel Hackett 7,5: dà il la alla rimonta bolognese e si riscopre tiratore fastidiosissimo, non una partita impeccabile difensivamente.
Leo Menalo n.e.
Jordan Mickey 5: inizia discretamente, poi nella ripresa rivede i suoi fantasmi e ritrova la sua mollezza, un paio di palle perse dei suoi compagni sono dovute alla sua morbidezza nel ricevere i palloni, impalpabile come quasi sempre questa stagione.
Gora Camarà n.e.
Kyle Weems 6,5: partita completa, come gli succede spesso in Italia, sbaglia qualche tiro di troppo, ma la sua difesa su Logan ed i soliti intangibles non possono che procurargli un voto più che sufficiente.
Semi Ojeleye 5: timido ed impacciato, deve ritrovare continuità. Un ultimo quarto passato in panchina a guardare fanno temere qualche guaio fisico.
Milos Teodosic 7: all’inizio non sembra in serata, ma andando avanti nella partita ritrova i suoi ritmi, il suo tiro ed i suoi assist, Basket Panda.