“Bene, ma non benissimo!” era la frase simpaticamente ironica con la quale qualche anno fa, i giornalisti di Sky Sport dediti ai commenti della pallacanestro d’Oltreoceano ma non solo, erano usi chiosare un gesto tecnico, una prestazione di questo o di quello atleta se non addirittura una vicenda che riguardasse la sfera della palla arancione in modo sarcastico, evidenziandone l’intento o l’ideale positivo trasformatosi però alla fine in un qualcosa che poteva comunque esser fatto meglio.
Avrete perciò intuito dal titolo di questo articolo che riferendosi il sottoscritto alla querelle innescatasi lo scorso 13 aprile nei confronti sia dell’Openjobmetis Pallacanestro Varese che del modo con il quale LBA e Fip gestiscano i propri iscritti/affiliati nelle loro rispettive sfere di competenze regolamentari, l’incipt dello stesso di cui sopra da parte chi vi scrive non possa accogliere con soddisfazione massima la sentenza emessa ieri, mercoledì 26 aprile, da parte della Corte Federale d’Appello che riduce da -16 a -11 punti la penalizzazione alla classifica in corso al team varesino.
Eccone il testo dal sito della Fip:
“La Corte federale di Appello, visto l’art. 116, comma 7, R.G., in parziale accoglimento del reclamo proposto dalla soc. Openjobmetis Pall. Varese irroga alla stessa la sanzione di 11 punti di penalizzazione in classifica da scontare nella corrente stagione sportiva.
Conferma nel resto.
Visto l’art 116, comma 8, R.G., stante la complessità delle questioni oggetto di reclamo, fissa in dieci giorni il termine per il deposito della motivazione.”
La stessa Openjobmetis Pallacanestro Varese ha successivamente emesso un comunicato nel quale comunica che, “…All’esito della discussione presso la Corte d’Appello Federale, la penalizzazione comminata per la nota “vicenda Tepic” è stata ridotta a 11 punti, da scontare nella stagione in corso…
La Società, confermando il proprio convincimento di aver agito nel pieno rispetto delle norme e dei regolamenti federali, si riserva di valutare le motivazioni della decisione con il proprio collegio difensivo (…), prima di prendere ogni ulteriore decisione al riguardo.”
Cerchiamo perciò di essere pragmatici.
Innanzitutto bene, almeno, per la Pallacanestro Varese.
Infatti grazie a questo -11 al posto del -16 della prima sentenza, il team di coach Matt Brase avrebbe domenica 30 aprile la prima possibilità matematica di salvarsi da una retrocessione in A2 (che avrebbe del clamoroso per quanto fatto vedere in stagione), giocandosela in prima persona battendo la Givova Scafati in casa dopo averlo già fatto all’andata.
Il 7 maggio ci sarebbe poi da giocarsi l’ultima chance in casa della Virtus Bologna al 95% già prima in classifica e quindi forse con la pancia piena…
Dunque, almeno il -11 non mette Varese crudemente e rudemente spalle al muro e questo è un dettaglio positivo.
Di contro, non benissimo però la constatazione che qualcosa in seno alla dirigenza varesina non sia proprio andato in modo limpido nella gestione del “Caso Tepic”. Lo si deduce in base a quanto deposto da parte della difesa del team lombardo dinanzi alla Corte Federale e che ha indotto la stessa a decurtare la penalizzazione.
Riporta infatti La Cisalpina che il collegio di avvocati della Pallacanestro Varese avrebbe presentato come tesi difensiva dinanzi alla Corte l’esclusione di ogni “…Responsabilità a carico di Luis Scola nella gestione della vicenda Tepic a seguito di un’indagine interna.”.
Abbiamo già espresso il ns. parere, negativo, sulla lunghezza e la farraginosità con cui questa vicenda sia stata innescata e gestita da parte della Fip e su come il -16 vs Varese a questo punto della stagione abbia gettato ulteriori (e recidivi…), pesanti, punti di domanda sull’intero mondo della pallacanestro italiana vissuto dietro le sue scrivanie.
Ma se la tesi difensiva del team lombardo è stata accolta…Beh, allora per parità di giudizio sembra evidente che anche in casa Pallacanestro Varese le cose non siano andate per come sarebbero dovute andare: perchè se l’A.D. Luis Scola non era a conoscenza di un fatto così importante, un fatto che avrebbe addirittura potuto compromettere in modo decisivo la stagione della squadra, allora come non dire che la squadra lombarda abbia a sua volta al suo interno più di qualche falla funzionale?
Le motivazioni di questa sentenza verranno pubblicate tra 10 giorni, dopodicchè la Pallacanestro Varese deciderà se eventualmente opporsi anche al -11 avendo posto, ad inizio stagione, la volontà di riportare nelle competizioni europee il club e questo potrebbe avverarsi, wild card a parte, a seguito di un buon piazzamento in campionato.
Sullo sfondo, purtroppo, un quadro che appare confuso, sbiadito su come le regole siano gestite in modo troppo lento e macchinoso da parte degli organismi federali (siamo sicuri che se fossero in seno alla LBA sarebbe meglio?), e di come i club, a loro volta, commettano più di qualche errore al loro interno esponendosi poi a queste vicende: non sarebbe ora di provare ad invertire la rotta?
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto