Dopo l’intervento in chat, live, al processo del lunedì di All-Aroud.net, rifaccio il punto sulla zona salvezza. Verona si arrende con un turno di anticipo, rifaccio i complimenti alla società, molto seriamente, per avere confermato Ramagli, il tecnico della promozione, che spero resti anche nella nuova serie A2.
Conosco il coach da Reggio Emilia, da un ventennio fa, la persona è di prim’ordine, il professionista sceglie il basso profilo, il ds Alessandro Frosini merita il premio come dirigente dell’anno per averlo difeso, all’infinito. Come ha fatto Veronica Bartoli con Massimiliano Menetti, nè tutti i presidenti che hanno cambiato in corsa.
Sono convinto poi che l’UnaHotels Reggio Emilia non sia così sfavorita, certo è appesa ai risultati di altri 3 campi, ma almeno due sono sul filo.
Dunque, i biancorossi devono battere Trento e non è sottinteso, perchè erano a 5 vittorie in 6 gare, poi hanno perso al Bigi con Brescia e nettamente a Sassari. Inoltre, se la Dolomiti Energia conquista due punti e Venezia perde al Taliercio con Treviso – improbabile – Trento finisce 5ª e affronta probabilmente Sassari anzichè Tortona, ma non è detto che sia un vantaggio.
Napoli dovrebbe passare a Verona, non è scontato, dal momento che il penultimo posto potrebbe portare alla salvezza, in caso di ulteriore penalizzazione di Varese.
Secondo vannizagnoli.it, testata, non blog, a rischiare un pizzico di più è Trieste, che rischiava di perdere in casa con Verona e ora deve passare per Brindisi, con i pugliesi che potrebbero scalare una posizione playoff, da 8ª a 7ª, comunque dovrebbero essere matematicamente qualificati. E poi Scafati, ospita Brescia, oscillante fra il 7° e il 9° posto.
L’UnaHotels Reggio Emilia ha i confronti diretti favorevoli con tutte le duellanti, uno per la verità è grazie a una regola assurda: se una partita va ai supplementari, come al palaBigi con Scafati, la differenza canestri con cui si va a soppesare l’andata dev’essere di 0, non più lo scarto dell’overtime.
Poi c’è un discorso che facciamo da anni, su vannizagnoli.it, il pensiero nazionale. Io sono di Reggio Emilia, di Pieve Modolena, certamente simpatizzo per Reggio Emilia ma sono sportivo e uno sportivo e un giornalista, sempre il più distaccato possibile.
Nella mia città ci sono centinaia di imprenditori ricchissimi, fare basket a Scafati, a Napoli, a Brindisi, a Trieste è più difficile. Anche a Verona, dove le risorse vanno soprattutto fra calcio, Hellas e volley, sempre all’inseguimento della prima semifinale scudetto.
Ancora, il -16 a Varese diventato -11. Chi dichiara il falso va perseguito, sempre, non conosco il regolamento della pallacanestro, volutamente non controllo ma è bene usare il metodo del calcio, la pena dev’essere afflittiva, dunque fa perdere i playoff a Varese, in una stagione del tutto eccellente ma dura lex sed lex.
Ancora, personalmente, professionalmente, dopo una dozzina di stagioni vorrei assaporare la serie A2, intesa come club ospiti e tifoserie. Vorrei girare tanto, in realtà quest’anno sono solo andato una volta a Bologna, con la Virtus, e mai per la Fortitudo, anzi mi ero accreditato ad Agrigento, tratto in inganno da google, dunque all’altra Fortitudo.
Qui non ripeterò il mio pensiero, su Veronica Bartoli e Alessandro dalla Salda, è noto che considero Caja, al pari di Pancotto, Sacripanti e non così tanti altri, uno dei migliori tecnici d’Europa, molto più esperto e continuo di, per esempio, Antimo Martino, che stava inabissando Reggio Emilia e che è retrocesso a Bologna, sponda Fortitudo.
Dalla Salda l’aveva coinvolto, Veronica non l’ha mai amato.
Al posto loro, mi scuserei con la città per la stagione tribolata, dal 7° posto in campionato lo scorso anno e Playoffs vs Milano, nonchè alla finale di Fiba Europe cup al 16° o 15° medio oggi con alto rischio retrocessione, con eliminazione subito, ai gironi, in Champions league.
Al posto loro, a prescinderei, richiamerei Artiglio Caja e gli affiderei la ricostruzione, anche se la squadra della mia città dovesse finire 13ª.
Ora chiedo scusa se mi permetto di criticare, tuttavia come presidenti preferisco Stefano Landi a Veronica, acerba. Preferivo Chiarino Cimurri, scomparso nel 2004, che feci intervenire anche su Tuttosport, a firma sua, a Maria Licia Ferrarini.
Non è sessismo, è valutazione giornalistica, professionale, personale, studio. L’allenatore giudica i giocatori, i dirigenti giudicano l’allenatore, un giornalista deve giudicare tutti, io mi concentro su patron, magari ds e certamente sugli allenatori.
Amo i monumenti, in panchina, sentivo Cristiano Garbin, lunedì sera, parlare di Walter de Raffaele alla UnaHotels, magari. Stimo Livio Proli come persona ma sul basket non fa la differenza, non accantonerei Dalla Salda per chi ha già fatto buttare tanti soldi a Giorgio Armani.
Valutazioni che si possono fare a tavolino, senza guardare tutte le partite, ma incrociando lo studio di una decina di sport. La scelta dell’allenatore è chiave, dei lunghi anche. Non credo che Francesco Pioppi di Resto del Carlino e Gazzetta dello sport, che Davide Draghi pr o Michele Talamazzi team manager avrebbero sbagliato più di quanto abbia fatto Veronica congedando Caja e Dalla Salda e Barozzi nelle scelte di giocatori non così competitivi.
Ribadisco peraltro, la mia stima incondizionata nelle persone che cito e pure nelle professionalità.
La valutazione si fa sulla carriera, non sul breve periodo, per cui Veronica Bartoli avrà modo di lasciare un segno anche superiore a Stefano Landi.
Infine, sulla lotta salvezza, ecco quanto esposto in video.