Brindisi, 4 ottobre 2023. Non c’è partita la PalaPentassuglia. Reggio Emilia vince per 87-63 dominando dal primo all’ultimo minuto di gioco, contro una Brindisi che non riesce mai a entrare in ritmo e dà l’impressione di essere molto sulle gambe. Le fatiche di Champions si fanno sentire soprattutto sui giocatori più grandi come Johnson e Morris e la squadra è letteralmente travolta dall’intensità difensiva e dalla spumeggiante transizione di Reggio Emilia. Ottimo esordio per coach Priftis che dimostra di avere le idee molto chiare su come sprigionare il talento offensivo della squadra.
QUI BRINDISI – Le attenuanti c’erano tutte. Le fatiche del Qualification Round di Champions League, la quarta partita in otto giorni, Kyzlink con un solo allenamento con la squadra e JaJuan Johnson febbricitante, ma la scadente prestazione di Brindisi va ben oltre questi fattori.
Una squadra evidentemente stanca, ma in confusione totale e con preoccupanti lacune sia in attacco che in difesa. Difensivamente il cambio sistematico sul pick’n roll centrale, su cui Corbani continua a insistere, porta solo a canestri facili di Reggio, mismatch evidenti e inferiorità a rimbalzo. Una difesa del genere porta conseguentemente problemi a un attacco che dovrebbe basarsi su transizioni veloci che però, almeno oggi, non si sono mai viste.
QUI REGGIO – Reggio Emilia invece gioca la partita perfetta, preparata in modo magistrale dall’esordiente coach Priftis. Difesa subito aggressiva sulla palla e zero spazio alla transizione di Brindisi sono state le mosse chiave con cui, già nei primi minuti di gioco, la squadra ha tracciato il solco decisivo. La mossa di lanciare Faye in quintetto dà subito i suoi frutti, così come la scelta di far partire Atkins dalla panchina e accoppiarlo con Bayehe, che già l’anno scorso contro Trento lo aveva sofferto terribilmente.
A tutto il resto ci pensa un sontuoso Hervey che, quando sta bene, è una gioia per gli occhi ed enigma irrisolvibile per le difese avversarie. Ciò che sorprende di più di Reggio è il cambio totale di gioco rispetto a quanto visto in pre-season. Si è passati in pochi giorni da un attacco volto solo a cercare Galloway a una manovra corale che ha messo tutta la squadra in ritmo. Già proprio il ritmo di cui aveva parlato Priftis nel prepartita. Reggio lo ha controllato dal primo minuto, mandano fuori giri l’attacco di Brindisi e conducendo una transizione ordinata, veloce e letale nei momenti chiave della partita.
In conclusione, si può dire che Brindisi è un cantiere a cielo aperto con una squadra che fatica ad assimilare le idee di coach Corbani. Ciò è fin troppo evidente sia in difesa in cui troppi giocatori sono ancora in confusione sui cambi, che nell’attacco a difesa schierata che è totalmente privo di mordente e di schemi che non siano iniziative personali ed estemporanee. D’altro canto, Reggio Emilia conferma di essere squadra quadrata, costruita bene ed allenata alla grande.
Happy Casa Brindisi – UnaHotels Reggio Emilia 63-87
Parziali: 19-32; 15-18; 12-20; 17-17;
Progressione: 19-32; 34-50; 46-70-63-87.
LE PAGELLE
HAPPY CASA BRINDISI
Jeremy Senglin 4: Subito contro la ex squadra incappa in una partita giocata troppo male per essere vera. Confusionario in attacco, in difficoltà in difesa nei continui mismatch provocati dalla difesa di Corbani. Male anche al tiro.
Jamel Morris 5: Soffre fisicamente la quarta partita in otto giorni, prova a prendere per mano la squadra, ma con scarsi risultati. Gioca da play aggiunto e si affida troppo alle iniziative personali tirando male. Quando penetra è facile preda dei lunghi reggiani e non trova mai la chiave di volta giusta per aprire la difesa
Joonas Riismaa 6: Sottotono anche lui, ma davvero l’ultimo a mollare con due stoppate di pura voglia nell’ultimo quarto. Una delle poche note positive della serata, ma anche lui, sin dall’inizio, è sembrato totalmente fuori dai giochi.
Nate Laszewski 4,5: Ancora molto acerbo, a volte sembra un pesce fuor d’acqua e ha dei cali di concentrazione preoccupanti. Si conferma buon tiratore dalla distanza, ma con troppe amnesie su entrambi i lati del campo
JaJuan Johnson 5,5: Come Morris è evidentemente sulle gambe, complice anche la febbre notturna, e i suoi movimenti offensivi ne risentono. L’impressione è che però dia davvero tutto, ma , giustamente, coach Corbani lo tiene a riposo in un quarto quarto ridotto a puro garbage time
Jordan Bayehe 7: Unico faro dell’attacco e questa è sicuramente una buona notizia per lui, ma una pessima per Brindisi. Tiene a galla l’attacco brindisino, scoprendosi tiratore da tre e mettendo in campo più energia di chiunque altro. Chiude con 17 punti e 19 di valutazione, ma anche tanti errori da sotto e tanta sofferenza in difesa contro Atkins
Tommaso Laquintana 3: Un disastro, ne combina di tutti i colori. Irrequieto con la palla in mano, cerca solo iniziative personali impossibili e finisce sempre preda alle braccia dei lunghi avversari che lo stoppano senza pietà. Prestazione da dimenticare in fretta
Tomas Kyzlink 5: Non si può chiedere molto a un giocatore che ha fatto appena un allenamento con la squadra. Inevitabilmente fuori dal gioco e fuori dagli schemi.
Wendell Mitchell 4,5: Le sue peculiarità sono il primo passo micidiale e la penetrazione. Finora, precampionato compreso, si è sempre accontentato del tiro da tre in uscita dai blocchi, che mette anche con percentuali decenti, ma il suo gioco non crea quella imprevedibilità offensiva che è fondamentale negli schemi di Corbani
Eric Lombardi 4: Gioca 12 minuti quasi tutti nel garbage time senza mai farsi vedere se non per un paio di triple cortissime. Impalpabile
UNAHOTELS REGGIO EMILIA
Briante Weber 7,5: Monumentale in difesa e fondamentale per la transizione di Reggio. Un mastino che sporca ogni linea di passaggio, ruba palloni e si carica la difesa sulle spalle. Chiude con 10 punti e 4 palle recuperate.
Michele Vitali 7: Solido in difesa, chirurgico in attacco. Insomma, una prestazione totale che restituisce al campionato italiano un giocatore che lo scorso anno ha dovuto fare i conti con troppi infortuni. Parte in quintetto e tiene il campo ottimamente per tutti i 27 minuti in cui gioca.
Langston Galloway 6: Dopo un precampionato condito da trentelli a ripetizione si ritrova nel ruolo di comprimario che, a dire il vero, svolge decisamente bene. Ordinato in difesa, per nulla mangiapalloni in attacco. I soli 4 punti non ingannino, Reggio Emilia ha dominato a Brindisi anche per il suo atteggiamento e il suo mettersi a disposizione della squadra.
Kevin Hervey 9: Che la sorte possa regalare a questo giocatore una stagione senza infortuni, perché vederlo giocare è una gioia per gli occhi. Elegante e decisivo è senza dubbio l’MVP della partita. Chiude con 21 punti in 28 minuti con le medie leggermente sporcate in un secondo tempo in cui gioca in infradito. Legge i momenti della gara ed è chirurgico nel ricacciare indietro i timidi tentativi di rimonta di Brindisi con canestri di classe assoluta.
Mouhamed Faye 7,5: A sorpresa in quintetto dà subito ragione a coach Priftis con 4 punti e due rimbalzi (uno offensivo) nei primi tre minuti. Solidissimo a rimbalzo e molto efficace in difesa come rim protector.
Lorenzo Uglietti 7,5: Grandissima partita difensiva su Laquintana garantendo la stessa intensità di Weber. Grazie alla sua arcigna difesa sulla palla, Reggio riesce a giocare in transizione anche con il secondo quintetto, mantenendo ritmo e livello di gioco per tutti i 40’.
Jamar Smith 7: Un 36enne con un tiro ancora da favola. Perfetto in entrata dalla panchina tira 3/5 da tre punendo ogni singolo close out in ritardo della difesa brindisina. Chirurgico
Darion Atkins 8: Bayehe avrà i suoi incubi per tutta la notte. Come lo scorso anno con Trento lo porta in giro per tutta l’area e lo punisce con un jumper dalla media sempre efficace. Averlo come centro dalla panchina è un lusso che in pochi possono permettersi
Matteo Chillo 7: In gergo si direbbe che fa davvero tanta legna. Lotta a rimbalzo, si lancia sulle seconde palle e garantisce quell’intensità che è stata la chiave della vittoria reggiana.
Sasha Grant sv: otto minuti in campo in cui non incide.
Michele Longo