Varese, 05 novembre 2023 – La sfida della paura tra le due squadre che hanno più deluso in questo avvio di LBA, la vince l’Openjobmetis Varese, che trova una grande serata da oltre l’arco chiudendo con il 47% al tiro. Per la Dinamo Sassari l’ennesima sconfitta, in mezzo a mille difficoltà, e ora vede ufficialmente le streghe, a soli due punti dagli ultimi due posti.
Prova balistica decisiva per gli uomini di coach Tom Bialaszewski, in un palazzetto di Masnago incandescente come sempre, che dopo la vittoria in settimana in coppa con Tbilisi, si sbloccano anche in campionato dopo quattro sconfitte consecutive, lasciando al terz’ultimo posto solitario proprio i sardi.
Eroi della serata il duo Davide Moretti e Willie Cauley-Stein, 14 punti a testa, con quest’ultimo in profonda ripresa dopo le aspre critiche ricevute nelle ultime settimane, mettendo in dubbio anche la sua permanenza nella squadra di Luis Scola.
L’ex centro dei Sacramento Kings ha letteralmente dominato nei due pitturati, condendo il tutto con una doppia doppia da 14 punti e 11 rimbalzi, abile a sfruttare l’assenza del centro avversario Ousmane Diop, out per la lesione del menisco.
L’Openjobmetis ha sempre condotto l’incontro con ampio margine, toccando anche il +21 a metà del terzo periodo e dominando a livello fisico nonostante la doppia sfida in pochi giorni tra le mura amiche, calando, pericolosamente, solo nell’ultima frazione, con gli ospiti tornati sul -4 e sbagliando, deliberatamente, due tiri aperti per riportare il risultato ad un solo possesso di distacco.
Oltre alla grande prova di Moretti, autore di 9 assist, tutti hanno portato il proprio mattoncino alla causa, come Sean McDermott (18 punti), Olivier Hanlan (12 punti) freddo nel realizzare i due delicati liberi proprio sul -4 ospite e Gabe Brown (15 punti), fondamentale dai 6 metri e 75 con un 4/7 che ha definitivamente messo in cassaforte la vittoria per i lombardi.
Per il Banco di Sardegna la quinta sconfitta consecutiva tra LBA e BCL, ma con qualche piccolo segnale di miglioramento rispetto al tracollo con Derthona di otto giorni fa.
I sardi, orfani dell’infortunato Diop, che si dovrà operare, così come del lungodegente Bendzius, hanno palesato tutte le difficoltà in un avvio di stagione da incubo, il peggiore in 14 stagioni nella massima serie, evidenziando i limiti di una squadra che ancora fatica a trovare le proprie certezze.
L’annuncio della firma del centro Taylor Smith, atteso nei prossimi giorni nella città turritana, ha parzialmente scosso un roster dalle mille insicurezze, a partire da Breein Tyree, appena 6 punti, che dopo il bagliore nel suo esordio con Treviso è entrato in un vortice di negatività da cui non riesce più a riemergere.
Risalita dall’oblio che sembrano aver iniziato i due giocatori più contestati nelle ultime settimane: Stanley Whittaker, 16 punti, finalmente ai livelli fatti vedere in Germania, e Vasilis Charalampopoulos, anche lui 16 punti e tanta esperienza al servizio della squadra.
Una Dinamo in grossa crisi anche di fiducia e il 22% da tre (6/27) è lì a testimoniarlo, con un Filip Kruslin dalle mani sempre più glaciali, un 1/6 dall’arco che ha tolto completamente fiducia al tiratore croato, lo stesso che appena 6 mesi fa concludeva la stagione regolare sul podio dei migliori tiratori della LBA, abbondantemente sopra il 50%, e ora solamente la brutta copia.
Rispetto alla settimana scorsa, la Dinamo approccia al meglio il match, con Stephane Gombauld (17 punti) che risponde colpo su colpo ad un indemoniato Cauley-Stein, è 10-9 dopo appena tre minuti di gioco.
Da questo momento, però, l’attacco del Banco va in errore di sistema e Varese non si fa pregare, aumentando la velocità in transizione e trovando agevolmente il fondo della retina da oltre l’arco con i suoi tiratori. Proprio con una tripla si chiude il primo periodo, con McDermott che sigilla il 28-17 della prima frazione.
Sassari resta seduta in panchina in avvio di seconda frazione, mentre l’Openjobmetis è una bestia famelica che azzanna un avversario inerme. Il parziale di 10-0, firmato a cavallo dei due periodi da uno scintillante Moretti, sembra mandare i titoli di coda con ancora 27 minuti da giocare.
Bucchi non sa che pesci pigliare, il ritmo di Varese è improponibile per i biancoblu, che sprofondano sul -18. I padroni di casa, continuano a trovare con grande facilità il canestro dalla lunga distanza, nel primo tempo chiuderà con un 9/20 da tre (45%) contro il 3/15 (20%) dei sardi.
La Dinamo si gioca la carta della disperazione, allungando la difesa con una zone press che porta qualche frutto, ma il primo tempo si chiude con i biancorossi avanti sul 52-40.
Varese non allenta la presa nel secondo tempo, continuando a sfiancare la difesa avversaria con la corsa. Dai 6.75 è infallibile e la bomba del cecchino Brown porta i suoi sul +21, sembra la parola fine al match.
Ed invece gli uomini di Bucchi risorgono dalle proprie ceneri e con una difesa aggressiva, risalgono piano piano dalla fossa che si erano scavati, sorretti dalla grinta di capitan Gentile, autore di 4 rubate. Il terzo periodo si chiude con i sardi sotto la doppia cifra di svantaggio, sul 71-62.
La risalita sembra completata, grazie al 20-3 di parziale firmato dal solito Gentile e dal redivivo Charalampopoulos. Con ancora 8′ da giocare è tutto riaperto, con il Banco sotto di 4, con inerzia e palla di mano.
Qui, però, i sardi pagano lo sforzo della rimonta, perdendo in lucidità è sbagliando un paio di triple aperte che avrebbero sancito il miracoloso aggancio.
Varese si risveglia dall’incantesimo e grazie al letale Brown e al fosforo di Moretti, torna nuovamente con entrambe le mani sul match, mentre dalla parte Sassari è sulle ginocchia.
Gli ultimi minuti sono un lungo countdown per la squadra di coach Bialaszewski e per il pubblico di Masnago, in uno stato di autentico delirio, che sigilla il ritorno alla vittoria con il 90-79 finale.
Per l’Openjobmetis Varese due punti che ridanno ossigeno alla classifica e al morale, per una squadra molto giovane ed umorale che sembra nutrirsi dell’entusiasmo che riesce a generare.
Ora che ha iniziato a correre, la squadra di Bialaszewski, non vuole più fermarsi e proverà a non farlo questo mercoledì in FIBA Europe Cup, sempre in casa contro i ciprioti del Keravnos Nicosia, prima di provare a fare lo sgambetto in terra campana a una delle squadre rivelazione della stagione in LBA, la Gevi Napoli di Milicic.
Per la Dinamo Sassari l’ennesima sconfitta, che complica il cammino di una squadra che mai si era ritrovata, dopo sei partite di campionato, ad un passo dal precipizio dell’A2.
Il tempo delle chiacchere è finito, Bucchi ha confermato anche a questo giro che il lavoro è l’unica chiave per uscire da questa spirale negativa. Ora si va in Germania contro il Ludwigsburg, già affrontato due stagioni fa sempre in BCL con alterne fortune, poi si tornerà a casa, con il pubblico del PalaSerradimigni che non farà mancare certamente il proprio appoggio, dall’altra parte una delle quattro capolista dell’LBA: la temibile Trento di coach Paolo Galbiati.
Le luci vanno giù e non si scherza più!
Openjobmetis Varese – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 90-79
Parziali: 28-17; 24-23; 19-22; 19-17.
Progressione: 28-17; 52-40; 71-62; 90-79.
Sala Stampa
Tom Bialaszewski
Piero Bucchi
Il commento è che abbiamo avuto difficoltà a strappi in diversi momenti della partita. Siamo andati sotto ma abbiamo avuto la forza di rientrare fino a -4 ma abbiamo sbagliato 3-4 tiri aperti anche ben costruiti e la partita si è giocata molto lì. Se guardate le percentuali del tiro da tre c’è tanta differenza e molto della partita è in quei dati: complimenti a Varese e peccato per noi. In questo momento bisogna tornare a lavorare, ho visto qualche segnale da diversi giocatori: a partire da Charalampopoulos che è al primo mese effettivo di lavoro, McKinnie ha fatto una buona partita. Qualche giocatore sta iniziando a trovare il ritmo, continuiamo a lavorare con molta determinazione come è doveroso fare.
Le Pagelle
Openjobmetis Varese
Vinnie Shahid 5.5: stagione di up & down per il nuovo play varesino e stasera non fa eccezione. Gara fortemente insufficiente a lunghi tratti con anche 3 perse, incapace di accendersi in attacco e in affanno contro Whittaker. Si riscatta, parzialmente, con la tripla che fiacca definitivamente la resistenza ospite.
Willie Cauley-Stein 8: il più acclamato al suo arrivo e il più contestato dopo il suo inizio di stagione deludente. L’ex Sacramento si riscatta alla grande dettando legge nel pitturato ospite. Piazza una doppia doppia da 14 punti e 11 rimbalzi, 4 dei quali in attacco. Una prestazione dominante che potrebbe la chiave di volta per la sua prima stagione in Italia. Ovviamente è lui l’MVP di serata.
Scott Ulaneo 5: rientra da un infortunio e si vede. L’impegno però non manca, visti anche i 5 rimbalzi, avendo comunque la meglio su un apatico Treier.
Tomas Woldetensae 6.5: gioca un primo tempo chirurgico, punisce quando serve e in difesa è costantemente un fattore, segnando 9 punti e portando giù 6 rimbalzi in appena 13′.
Davide Moretti 8: prende le redini dell’incontro da veterano consumato. Detta ordine nell’attacco varesino come un direttore d’orchestra, mai una stecca, ma pura armonia. Nel primo tempo ha già smazzato 6 assist, saranno 9 alla fine. Nel finale suggella una serata da 14 punti, 5 rimbalzi e 25 di valutazione con la tripla della staffa.
Matteo Librizzi 6: coach Bialaszewski gli dà fiducia e lui lo ripaga con una prestazione tutta grinta e abnegazione. Per non sbagliare si unisce anche lui alla fiera della tripla di Varese con un canestro.
Olivier Hanlan 6.5: polveri non bagnate, di più. Appena 4/14 dal campo, ma quando la palla scotta non scotta, come i due liberi realizzati con la Dinamo tornata a -4 nel finale.
Sean McDermott 7: nel finale mette il suo zampino con un paio di canestri vitali in zingarata. Charalampopoulos lo fa sudare non poco nella ripresa, ma alla fine della fiera sarà lui a vincere il confronto con l’ex Panathinaikos. Chiude con 18 punti e 4 rimbalzi.
Gabe Brown 7.5: l’incubo dei sardi da oltre l’arco. Il suo 4/7 dai 6,75 e i suoi 15 punti sono picconate al morale di una Dinamo, rientrata anche sul -4 e ricacciata definitivamente indietro proprio da una tripla del 44.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 5.5: in ripresa dopo la brutta prova con Tortona. Segna 9 punti con appena 3 assist, ma nonostante l’atteggiamento positivo di quello che non ci sta mai a perdere, sembra sempre con il freno a mano tirato.
Kaspar Treier 3: senza Diop viene adattato da secondo centro, ruolo che comunque ha ricoperto molto spesso nei suoi anni a Sassari. Il problema è che viene letteralmente travolto, manco fosse uno juniores. Molle nell’atteggiamento e nell’attitudine: zero in tutto come nei punti, appena 2 rimbalzi e 3 palloni letteralmente gettati alle ortiche. Il -7 di valutazione andrebbe stampato e incollato nello spogliatoio per non dimenticare una serata del genere…
Breein Tyree 4: a questo punto il dubbio sorge spontaneo, che l’exploit con Treviso sia stato un episodio isolato. Portato in Sardegna dopo le grandi prestazioni in BCL, con oltre i 18 punti di media, sembra capitato lì per caso. Raramente attacca il ferro e quando lo fa semina il suo avversario, il problema è che invece si affida ad un tiro dalla media che proprio non gli entra. Da tre poi non se ne parla, 0/5 per un fondamentale che non sembra il suo in questo avvio di stagione. Doveva essere lui il faro dell’attacco di questa Dinamo, arrivati al 5 di novembre è ancora una fioca abat jour.
Filip Kruslin 4.5: in grave crisi d’identità. Uno che l’anno scorso viaggiava ad oltre il 50% da oltre l’arco, fatica a chiudere le gare sopra il 20%, come stasera che ha piazzato un desolante 1/6. Il periodo negativo lo sta demoralizzando anche dall’altra parte del campo, dove ormai non è più un fattore. Salvate il soldato Filip!
Stanley Whittaker 6.5: attenzione, c’è vita su Marte! Primo squillo stagionale per colui che da tanti era dato con un piede ormai sulla scaletta dell’aereo. La faccia è diversa da solito e si vede. Non resta statico a palleggiare, ma si prende le proprie responsabilità attaccando con un efficacia sorprendente, visti i primi due mesi. La mano è perfetta anche da oltre l’arco con un 2/2 che è ossigeno per l’attacco sardo, ma cosa più sorprendente sono le zero palle perse. Chiude con 16 punti, il 77% al tiro, 4 rimbalzi, 2 rubate, 5 assist e 20 di valutazione.
Tommaso Raspino s.v.: messo sul parquet per appena 2′.
Stefano Gentile 6: le mani sono fredde, ma resta l’anima di una squadra in cui gira poco o nulla. Segna appena 4 punti, ma i 4 rimbalzi e soprattutto le 4 rubate sono un segnale che il capitano ci crede.
Stephane Gombauld 5.5: tutto bello, 17 punti, 4 falli subiti, 5 rimbalzi, 2 stoppate, 5 rimbalzi e 25 di valutazione, ma sono altri due i numeri significativi, gli zero falli commessi e il -32 di plus/minus. L’assenza di Diop lo responsabilizza, ma è inammissibile chiudere con ZERO falli quando dall’altra parte hai un Cauley-Stein che fa costantemente quello che vuole. Basterebbe instillargli un minimo di cattiveria e intimidazione di più e la Dinamo avrebbe un centro a cui aggrapparsi per la salvezza, con tutti i limiti tecnici del caso.
Alfonzo McKinnie 5: si accende a folate, ma la strada per uscirne sembra ancora lunga. Non riesce a dare continuità alle sue prestazioni, però quando si accende dà il suo contributo, con 8 punti e 8 rimbalzi. Il problema restano i tanti minuti di blackout in cui si eclissa.
Vasilis Charalampopoulos 6: limitato dai falli, ma finalmente una prestazione solida dopo le ultime pessime uscite. Capisce solo nella ripresa che potrebbe portare spalle a canestro McDermott tutte le volte che vuole e infatti quando cavalca il momento, la Dinamo torna sotto la doppia cifra di svantaggio. Chiude con 16 punti e 4 rimbalzi.