Bologna, 24 novembre 2023 – Altra vittoria casalinga per la Virtus Bologna, nel derby degli incerottati, contro un Fenerbahce che si presentava alla Segafredo Arena con una serie di tre sconfitte consecutive.
Partenza difficile per i padroni di casa che non riescono a tenere le transizioni ottomane e che si tengono in linea di galleggiamento grazie ad un 4/6 da tre punti che vanifica parzialmente un avvio mostruoso di Motley.
Non riuscendo a schierare la difesa i bianconeri soffrono la potenza degli uomini di coach Itoudis, che hanno un missmatch favorevole in quasi tutte i ruoli, ma principalmente nel duello Belinelli/Hayes-Davis, con lo statunitense che sovrasta il n°3 bolognese, sbilanciando tutta la difesa di casa.
Dopo averci parlato su coach Banchi cambia gli assetti, inserisce Dobric e Lundberg per aumentare la pressione sui portatori avversari e la musica in campo cambia, il Fener comincia a far fatica nel far partire i giochi, e nella sfida fra second unit prevale ampiamente quella con la V nera sul petto, grazie anche ad un protagonista inaspettato: Devontae Cacok.
Il centro ex CSKA risponde alla stazza con l’agilità e, fra un cambio sistematico, una palla rubata, un assist, ed anche un paio di canestri, si erge a protagonista nello scorcio di gara che cambia completamente l’inerzia della partita.
Dopo l’intervallo lungo la Virtus Bologna prova a scappare, mentre la mossa di coach Itoudis di inserire i due portatori di palla non dà i frutti sperati. Nel bel mezzo delle difficoltà turche ci mette del suo pure l’allenatore greco il quale, dopo un non fischio su uno sfondamento palese di Shengelia, perde completamente la testa meritandosi una sacrosanta espulsione.
Sui due tiri liberi di Belinelli Bologna raggiunge il suo massimo vantaggio e chiude il quarto su un canestro di rapina, degno di Gerd Muller, di quello che fino a quel momento era stato il peggior bianconero in campo: Jaleen Smith.
Dimostrando per l’ennesima volta che è la testa che fa la differenza su un campo da basket, dopo il canestro di fine parziale il giocatore di passaporto croato infila altre due bombe dando il +15 che ha praticamente chiuso la partita. Wilbekin e compagni hanno provato, di nervi, a riaprire la partita, ma non c’è stato nulla da fare, e dopo una serie di difese inappuntabili dei padroni di casa la partita si è chiusa con la fuga solitaria di Lundberg che vanificava con facilità irrisoria il pressing avversario.
Un paio di cifre che possono spiegare molto bene la disfida: 34-32 il conto a rimbalzo, in un fondamentale che vedeva la Virtus Bologna nettamente sfavorita prima della palla a due. Altro dato importante, 37-20 i punti segnati dalle due panchine, non il dato clamoroso della partita contro l’Olimpia, ma una chiave di lettura interessante.
Con Dorsey separato in casa, Pierre e Biberovic non disponibili il Fenerbahce ha trovato indubbiamente delle difficoltà ma non è questa, imho, la chiave di lettura per questa sconfitta. La squadra sembra sempre sull’orlo di una crisi di nervi, come la scenata di Itoudis palesa al mondo e la differenza di gestione fra il talentuoso, ma nevrotico Wilbekin, ed il vecchio e compassato, ma sempre talentuosissimo, Calathes sembra mandare fuori giri tutta la squadra.
Se poi consideriamo che hai un centro di metri 2.20 che fa fatica a mettere piede in area si capisce che per sanare la situazione non resta che affidarsi al fato ed a una veloce guarigione degli assenti anche perchè il prossimo impegno è contro l’imbattuto schiacciasassi Real Madrid di questo periodo.
In casa Segafredo Virtus Bologna non si può che gioire per una vittoria che porta principalmente un nome ed un cognome: Luca Banchi. La squadra sembra seguire ogni sua mossa come una muta da sleddog segue la mano del suo musher, anche se gli ordini paiono ai più azzardati, come far marcare Papagiannis da Belinelli prima o da Smith poi.
L’impressione è che il coach grossetano viva ed alleni ogni partita come se fosse l’ultima, cavalcando di volta in volta chi vede più in palla, senza bilancini di minutaggi o arcani calcoli, trovando sempre un protagonista diverso. I quattro uomini in doppia cifra con un altro a 9 punti e un altro paio a 8 testimoniano il bilanciamento dell’attacco virtussino.
Una menzione doverosa è da fare per la partita mostruosa di Daniel Hackett, mentre di Shengelia non si riescono più a trovare le parole per descrivere la stagione che sta facendo. Ora bisognerà aspettare i rientri di Cordinier, Mickey, ma soprattutto di Polonara, che oggi oltre a compiere gli anni ha ricominciato ad allenarsi con i compagni, e prepararsi alla trasferta di Monaco di Baviera che non si presenta sicuramente come una passeggiata.
Highlights
Sala Stampa
Virtus Segafredo Bologna vs Fenerbahce Beko Istanbul 87-79
Parziali: 25-27; 21-17; 24-14; 17-21.
Pagelle
Iffe Lundberg 7: in assenza di Cordinier si prende il ruolo di guastatore designato, si rivedono le sue scorribande a centro area e anche se non è preciso nel tiro dalla lunga la sua utilità non è in discussione. Aiuta a mettere pressione sui portatori di palla e deve anche vedersela contro quel susanello di Hayes-Davis, senza sfigurare.
Marco Belinelli 5,5: soffre troppo all’inizio la fisicità di Hayes-Davis, ma la sua sola presenza in campo funge da specchietto per le allodole per far sbilanciare le difese avversarie, e comunque 8 punti col 50% da tre li mette sempre a referto.
Alessandro Pajola 5: non è la sua partita, non riesce mai a trovare il ritmo in attacco e deve accontentarsi di poco meni di 12 minuti, la difesa non si menziona perchè è scontata.
Jaleen Smith 6,5: dopo un primo tempo da tregenda, con amnesie difensive ed il braccino al tiro, si riprende nel secondo tempo, col canestro di rapina a fine terzo quarto e le due bombe successive, bravo a non demoralizzarsi.
Ognjien Dobric 7,5: altra partita da 190 di QI. Si prende gli spazi che la difesa gli lascia, si occupa a turno dei piccoli più pericolosi annullando Calathes nel terzo quarto e prendendo rimbalzi, mr. utilità.
Bruno Mascolo n.e.
Devontae Cacok 7: prima partita in doppia cifra per l’ex CSKA, condita da 7 rimbalzi ed alcune giocate di sagacia inaspettata. Tiene botta con avversari ai quali rende almeno una decina di centimetri e d una quindicina di chili, se riuscirà a gestirsi meglio coi falli potrà essere una gran bella iniezione per coach Banchi.
Toko Shengelia 7,5: fra un po’ quando si parlerà di lui bisognerà citarlo come ipse lusit: la versione di Aristotele su un campo da basket.
Daniel Hackett 8: partitona di Dany Boy. Ad inizio gara fa canestro per non far scappare gli avversari, quando la squadra riesce a prendere in mano il ritmo gara toglie ossigeno a Wilbekin e si oppone con tutta la sua grinta ed il suo fisico a Hayes-Davis facendogli perdere un pallone che infiamma tutta la Segafredo Arena, Hackett logora chi non ce l ha.
Leo Menalo n.e.
Bryant Dunston 6: all’inizio fa una fatica boia a star dietro a Motley, non riuscendo a schierarsi, col prosieguo della partita ritrova il ritmo e con il suo tempismo ed intelligenza chiude varchi e prende spazio, non scintillante, ma come sempre utilissimo.
Awudu Abass 6,5: come sempre, ultimamente, ha a che fare con avversari che sono il doppio di lui, ma non cedo di un millimetro. Mette il canestro più importante della gara ricacciando indietro il Fener dopo il -8 di Wilbekin. Una nota: sembra sempre frenetico, dovrebbe controllarsi un attimo di più, ma i quasi due anni di stop giustificano ogni eccesso, daje Abi.
Johnathan Motley 8: inizio gara al fulmicotone con 15 punti tutti d’un fiato. La sua esuberanza fisica mette in difficoltà tutti i pari ruolo avversari, unico neo, troppi falli sciocchi.
Sehmus Hazer n.e.
Scottie Wilbekin 4,5: la frenesia fatta persona, non metterebbe in ritmo neanche Fred Astaire. Spara a salve e non serve più di una volta i compagni liberi a centro area per prendersi conclusioni carpiate di difficoltà enorme. Il talento è immenso quanto l’insipienza cestistica.
Sertac Sanli 6,5: occupa spazio, e se lo servissero a centro area magari qualcosina potrebbe fare, ma spesso è dimenticato.
Georgios Papagiannis 5+: un centro di 2.20 metri che prende 1 tiro e non si vede mai nel pitturato avversario grida vendetta davanti a Dio e agli uomini, discrete cose in aiuto, ma se marcato da Belinelli o Smith non riesci a metterti in visione per ricevere a centro area che tipo di giocatore sei ?
Melih Mahmutoglu 6: gioca da onesto gragarione prendendo quello che la partita gli lascia, non può essere lui il closer.
Nigel Hayes-Davis 5,5: inizia bene, ma quando gli levano Belinelli comincia a fare tana fatica. Col suo telaio dovrebbe spazzare via i vari Smith o Lundberg, invece latita, senza il tiro da tre la sua partita si fa complicata.
Marko Guduric 6: al rientro dall’infortunio non ha lo spunto dei giorni migliori, ma la sua sagacia e la sua fisicità danno fastidio alla difesa bolognese.
Tyrel Dorsey n.e.: HUSTON ABBIAMO UN PROBLEMA !!!
Nick Calathes 5,5: la Virtus decide di non raddoppiarlo sul pick and roll e gli leva il 70% del suo arsenale, ma il greco-americano è giocatore intelligente e allora si prende i suoi punti in penetrazione.
Yam Madar 5: si vede poco, è il solito mastino sulla palla, ma contro Hackett fa fatica per questioni di stazza. Serata no al tiro e poca intraprendenza, ma lo prenderei domani.
Nathan Sestina 5: si vede pochissimo, però fa in tempo a finire nel poster di Toko Shengelia, fijo mio, sei uno straniero, almeno un tiro dovrai pur prendertelo.