Tortona, 24 dicembre 2023 – Marco Ramondino non è più l’allenatore della Bertram Derthona Basket. Lo ha annunciato la società piemontese nella giornata odierna. Si interrompe così dopo cinque anni il rapporto tra il coach avellinese e la società del Presidente Marco Picchi.
Alla base della decisione presa dalla società, i risultati non soddisfacenti in campionato (quattro le sconfitte consecutive, di cui l’ultima solo ieri contro Treviso) e la posizione in classifica a ridosso della zona retrocessione. Troppo poco evidentemente per una società ambiziosa, partita con ben altri obiettivi per la stagione.
Tuttavia la decisione della società sorprende, non soltanto per la tempistica (non un bel regalo di Natale evidentemente), ma soprattutto per il legame speciale che si era creato tra il coach e la società piemontese, che insieme avevano vissuto i momenti più esaltanti della storia del Derthona Basket, dalla conquista della supercoppa di categoria nel 2019, alla prima storica promozione in serie A, alla finale di coppa Italia ed alle due semifinali scudetto nelle prime due stagioni nella massima categoria.
Così anche la società piemontese, considerata a ragione un esempio di grande organizzazione sportiva e di perfetta gestione imprenditoriale, dunque una specie di isola felice nell’ambito dello sport professionistico, ha finito per sacrificare il rapporto umano e professionale al sacro altare dei risultati, così come avviene in tutti gli sport ed a tutte le latitudini.
Spiace, perché la stessa società aveva mostrato di considerare prioritario il rapporto con i propri tesserati (come ad esempio nel caso di Mike Daum) ed aveva peraltro non da molto tempo rinnovato il contratto al coach avellinese in segno di gratitudine e fiducia.
Per il sostituto circola il nome di Walter De Raffaele, che dovrebbe firmare a breve un contratto biennale con opzione per il terzo, anche se al momento non vi è ancora ufficialità.
Il tempo stringe (a inizio gennaio Derthona dovrà anche giocare i play in di Basketball Champions League contro il Galatasaray) e occorre invertire in fretta una brutta tendenza negativa. Tendenza che non può essere imputata soltanto al coach, che ha dovuto far fronte anche all’infortunio di molti giocatori importanti, oltre che ad un roster probabilmente insufficiente, per qualità e quantità, ad affrontare due competizioni ad alti livelli.