Non tutti saranno d’accordo con il titolo di questo articolo, occasione sprecata potrebbe essere troppo critico verso una squadra che dopo l’entusiasmante vittoria casalinga contro il Baskonia nell’ultima del 2023 si è presentata al Pireo priva dei suoi tre migliori attaccanti e del play di riserva.
Per me invece questa partita si poteva portare a casa tranquillamente, i pireoti sono lontani parenti della squadra che lo scorso anno arrivò in finale di Eurolega ed anche l’ambiente, di solito non caldo ma infuocato, oggi era piuttosto ovattato.
I rimpianti sono molteplici: da i rimbalzi in attacco concessi alle perse banali; dalle scelte sbagliate nel finale, agli arbitri finitimi di Giordaniana memoria.
I rimbalzi: specie all’inizio non solo colpa dei lunghi, anche perché ve n’erano in campo tre contemporaneamente. Molte, troppe, penetrazioni dritto per dritto subite dai piccoli e da Napier in particolare ma anche back door con molti errori di distrazione o errati posizionamenti su rimesse in attacco dell’Olympiacos.
Poi ovvio, anche un deficit fisico atletico costante nella posizione di 5 contro pivot classici come Fall o Milutinov. Quando lo staff tecnico capirà che avere nel pacchetto lunghi un centro rimbalzista difensore sarebbe fondamentale contro queste squadre così dotate di kg. e cm. sotto le plance?
Non bisogna per forza ingaggiare né Embiid né un simil Shaquille O’Neal ma sul mercato si possono trovare giocatori che possono fare al caso dei biancorossi. Non faccio nomi (sarebbe facile dire Zizic, appena preso dalla Virtus) perché non sapendo nel dettaglio la situazione contrattuale del giocatore e nemmeno volontà/budget dell’Olimpia sarebbe esercizio inutile.
Ma non bisogna essere John Wooden o Zele Obradovic per capire che quello è un bug aperto da anni e che basterebbe inserirlo al posto dell’acerbo Kamagate per avere una freccia in più in faretra ed essere meno esposti alla forza d’urto dei lunghi avversari.
Le perse banali: nonostante l’arrivo di Napier, ancora mascherato e quindi limitato, non si sono diradate le perse banali tipo gli 8″ per passare la metà campo o passaggi molli anticipabili facilmente o peggio ancora eseguiti in transizione e messi in mano avversaria.
Qui la causa è anche, ma non solo, dell’arbitraggio permissivo che la terna ha concesso a marpioni come Papanikolau o a giocatori tendenti al gioco sporco come Larentzakis che ingannano i fischietti, ad esempio. Ma si sapeva che ad Atene sarebbe stato così (cosa che accomuna le due squadre della capitale greca), quindi i biancorossi dovevano arrivarci preparati.
Le scelte sbagliate nel finale sono poi dovute sia alla stanchezza ma anche ad una disabitudine a giocare possessi decisivi di giocatori come Tonut o Bortolani. In questo senso il finale al Pireo potrebbe essere stato un investimento sul futuro, perché credo e spero che in caso di altri arrivi in volata i due portacolori azzurri sapranno operare scelte diverse.
Arrivati fin qui qualcuno potrebbe obiettare che l’analisi del match non può tacere delle tante cose positive della serata. Vero, e dico subito che vedere questi tre ragazzi protagonisti dopo tanti bocconi amari ingoiati fin dall’anno scorso (nel caso di Tonut) mi ha fatto davvero piacere, anzi mi ha esaltato.
Ripropongo per l’ennesima volta un mio cavallo di battaglia: e se l’anno prossimo, anzi nei prossimi anni, affrontassimo la LBA con un ItalOlimpia Milano con un ossatura formata da Tonut, Flacca, Bortolani, Ricci, Caruso, magari Gallinari e/o Petrucelli con l’aiuto quando possibile di Melli e con 3-4 americani scelti su misura?
A mio parere non farebbero di certo peggio di questa stagione, con Messina che sarà costretto domenica a spremere ancora gli uomini cardine per vincere a Trento e staccare il pass per le F8, come fosse una squadra di metà classifica.
Prima o poi spero ci si arrivi, e non sto qui ad elencarvi i benefici sotto forma dell’identità, del coinvolgimento del pubblico ma anche dei vantaggi che un gruppo stabile negli anni potrebbe avere nei confronti di tutte quelle realtà dove ogni 2 mesi cambiano 3-4 giocatori.
Ora però non è tempo di sognare perché venerdì si torna subito in campo contro il Bayern, per vendicare quella rocambolesca sconfitta dell’andata e soprattutto per tornare a muovere la classifica. Imperativo: vincere, anche se incerottati
IL TABELLINO: Olympiakos Pireo – Olimpia Milano 79 – 74
DIAMO I NUMERI
912 – i contatti permessi a certi giocatori greci, Larentzakis in primis, prima di fischiare un fallo. Va bene le mani addosso ma oggi si è andati “leggermente” oltre.
16 – i rimbalzi presi da tutta l’Olimpia Milano. Una miseria, anzi nemmeno…Non trovo l’aggettivo adatto. Io cresciuto guardando i vari Rickey Brown, A. Davis, Dawkins, McQueen, Warren Kidd spesso prenderne 16 in una partita da soli. Si lo so, la pallacanestro è cambiata ma certi principi base della pallacanestro rimangono. Iniziamo ad avere un bel centro dominante, poi vediamo quante volte finiamo con 16 rimbalzi…
2 – i punti di Mckissic, giocatore che mi è sempre piaciuto ma che questa volta mi è sembrato involuto. Magari uno stato di forma scadente chi lo sa, peccato per Milano non averne approfittato
5 – i punti di ritardo di Milano con 80″ circa sul cronometro da giocare. A quel punto Messina ordina di congelare il gioco per mantenere la differenza canestri positiva. Scelta che, fossi io il presidente, mi avrebbe portato a prendere in considerazione l’esonero. Non mi interessa nulla dell’ipotesi che serva avere il confronto diretto a favore, so solo che senza mentalità vincente al limite si vincono trofei avendo una sola reale contender e budget 30 volte superiori al resto della compagnia. Difficile andare oltre.
99 – le probabilità di tornare sul mercato qualora i medici consigliassero a Baron di operarsi o comunque di fermarsi a lungo per guarire una volta per tutte quel gomito malandato. Le ultime voci di radiomercato danno una trattativa già imbastita ma saltata per una richiesta di buy out eccessiva (eufemismo). State all’erta comunque, potrebbero esserci novità a breve
SALA STAMPA
Milan Tomic
“Credo sia stata una bella partita. Noi abbiamo combattuto in una situazione in cui soffriamo a causa dei tanti infortuni, abbiamo giocato di squadra ed è stata una partita positiva. Siano stati bravi a tornare in parità nel finale ma in quel momento noi abbiamo sbagliato un paio di tiri mentre loro hanno segnato un canestro da tre con Williams Goss ed è quello che ha deciso la partita. Loro meritano i nostri completi, ma credo che valga anche per la nostra squadra”.
Cristiano Garbin
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