Bologna, 15 marzo 2023 – Il Real Madrid, arrivato a Bologna senza il Chacho, Rudy e Causeur, ha dato una prova di quanto sia la stragrande favorita per la vittoria della competizione quando ha le scarpe allacciate.
Partita dura e molto fisica con la Segafredo Virtus Bologna che ha avuto l’unica grande pecca di non trovare quasi mai il centro dalla lunga distanza, permettendo alle Merengues di chiudersi sotto canestro e chiudere tutte le linee di penetrazione ai padroni di casa.
A tutto questo aggiungiamo che in ogni momento di difficoltà i madrileni hanno trovato il modo di mostrare tutto il loro talento inventando canestri allo scadere dei possessi col solito, insopportabile, Llull e con uno Yabusele pressoché perfetto e micidiale.
Con queste premesse era impensabile per una Virtus Bologna sicuramente meno talentuosa, e con alcuni acciacchi non ancora del tutto risolti, sperare di portare a casa una partita dopo l’1/11 nel tiro da tre del primo tempo, eppure…
Già, eppure, perché a poco meno di cinque minuti dalla fine i bianconeri erano ancora in partita, con soli cinque lunghezze da rimontare, mostrando, ancora una volta, il carattere ed il coraggio che hanno caratterizzato tutta la stagione casalinga delle V nere.
A questo punto si è visto perché gli ospiti siano i campioni d’Europa in carica: Campazzo, dopo due quarti centrali abbastanza deleteri, è salito in cattedra attaccando furiosamente il canestro felsineo grazie ai varchi apertigli da un Poirier mai così connesso, ed alla complicità del solito, molle, Mickey, che si faceva tagliare fuori ad ogni possesso, lasciando autostrade a 33 corsie verso l’anello.
Detto questo hanno del miracoloso i 10 rimbalzi offensivi presi dagli uomini di Banchi, le sole 5 palle perse, il 58% nel tiro da 2, con un Cordinier finalmente in partita, nonostante Lottermoser & co., ma ne parleremo dopo, che sfidava i lunghi spagnoli andando al ferro ad ogni occasione, condannati dal 4/19 da tre punti.
Peccato per la partenza ad handicap di questa Virtus, ma contro una squadra che oltre allo smisurato talento aveva un vantaggio fisico in ogni ruolo in campo la gara di ieri va accettata con positività.
Ora il Real Madrid sembra aver riconnesso le sinapsi ed è pronto a chiudere la regular season al primo posto, che detiene da inizio competizione, dopo aver tirato un pò il fiato, come le tre sconfitte consecutive testimoniano.
Per i padroni di casa, come detto, sconfitta che lascia molti aspetti positivi in prospettiva della doppia trasferta a Kaunas, dove bisognerà “vendicare” la sanguinosa sconfitta dell’andata, e Belgrado sponda Stella Rossa. Se la Virtus Bologna affronterà le gare con la stessa concentrazione di questa sera, sperando in una mira migliore, non sarà impossibile tornare dal tour europeo con due risultati importanti. Il tutto sperando che rientri Hackett e che l’infortunio di Dunston sia solo una botta.
Capitolo arbitri, ed Eurolega un pò più in generale: detto che il Real Madrid non ha vinto per l’arbitraggio, lo zerbinaggio e sussiego mostrato dalla terna, capitanata dal solito, impresentabile, Lottermoser nei confronti degli spagnoli è stato imbarazzante, ma da chi ha dato solo 5 giornate di squalifica a Yabusele, dopo la gara#2 dello scorso anno vs il Partizan nei Playoffs, non ci si poteva aspettare molto di diverso.
Il fallo antisportivo, ininfluente ai fini del risultato, fischiato a Cordinier nel finale di gara, ha avuto il sapore di lesa maestà, oltre ad andare completamente contro lo spirito del gioco.
Da chi gestisce la competizione di basket più importante dopo la NBA ci si attenderebbe un pò più di serietà, ma visto il prossimo ingresso di Dubai, è sicuramente una chimera. Per citare Giorgio Gaber: fanno più schifo che spavento.
Highlights
Sala Stampa
Parziali: 15-23; 16-21; 21-17; 22-28
Pagelle:
Iffe Lundberg 6+: non è una delle sue serate magiche, ma ha l’intelligenza di riprendersi attaccando il canestro.
Marco Belinelli 5,5: purtroppo per la Virtus non ripete il match di domenica scorsa, senza le sue sfuriate c’erano poche speranze, la sua pericolosità gli permette di trovare i compagni con 5 assist.
Alessandro Pajola 4,5: segna 4 punti su penetrazione, ma per il resto non attacca mai, non guarda mai il canestro, in queste partite non può fare attaccare la squadra in 4.
Ognjen Dobric 6: contro le torri spagnole fa fatica a trovare i suoi punti in penetrazione, ma non demerita, continua a giocare sul dolore.
Rihards Lomazs 5: continua ad essere ancora troppo timido, un giocatore con la sua mano deve prendere iniziative.
Toko Shengelia 5,5: si vede che è ancora indietro, prova a prendersi dei vantaggi tirando da fuori, ma stasera non è serata e soffre tremendamente Yabusele.
Jordan Mickey 5: in attacco ha momenti importanti, ma dietro è sempre, sempre, sempre troppo molle, fosse nato prima il ruolo di Tenerone in Drive In non glielo avrebbe rubato nessuno.
Achille Polonara 6: la sua mobilità aiuta nelle chiusure difensive, non ha mai lo spazio per prendersi un tiro.
Ante Zizic 6,5: parte in quintetto e non demerita, riesce a trovare buoni canestri da sotto, ma dietro deve ancora entrare completamente nei meccanismi difensivi.
Bryant Dunston 6,5: nei pochi minuti a sua disposizione si fa valere, poi prende una botta e deve andare a sedere, speriamo non sia nulla di grave.
Awudu Abass 5,5: poco utilizzato, sbaglia la sua sola conclusione da tre, peccato perchè i suoi centri spesso coincidono con la sveglia Virtus.
Isaia Cordinier 7,5: oltre a combattere contro gli avversari, e già le mani sarebbero state piene, deve fronteggiare anche la terna, e lì le sue armi non sono sufficienti, un’ottima prova dopo un periodo di appannamento.