di Michele Longo (Vox&One podcast)
Brindisi 17 marzo 2024 – “Ci vuole un fisico bestiale” cantava Luca Carboni diversi anni fa e i versi di quella canzone potrebbero essere un riassunto perfetto per la partita che si è giocata al PalaPentassuglia e vinta dalla Happy Casa Brindisi per 89-82 contro la Dolomiti Energia Trentino.
Fisico bestiale per chi segue i pugliesi sulle tribune del palazzetto o dagli schermi di Dazn, costretti a penare ogni partita fino all’ultimo secondo prima di gioire, ma anche per difendere come ha difeso Brindisi nell’ultimo quarto.
Dopo oltre metà partita passata a inseguire il gioco corale di squadra di Trento, con numerosi errori di comunicazione che hanno provocato tiri aperti e semplici de segnare, Brindisi ha deciso di far valere la maggiore stazza fisica sugli esterni e chiudere la via del canestro facendo valere il maggiore atletismo. Solo così è riuscita a prendere una vittoria fondamentale, in una partita bellissima e giocata sempre sul filo del rasoio.
LA CRONACA – Sakota cambia quintetto e lancia nella mischia Bartley al posto di Morris, mentre Galbiati deve fare a meno di Grazulis e Udom e dà fiducia, ripagata alla grande, al giovanissimo Niang.
Trento parte forte (3-12 dopo 3 minuti) e banchetta in transizione, ma un time out di Sakota dà ordine a Brindisi che rientra grazie al solito Sneed (9 punti nel quarto) e un’inedita zona che crea qualche problema alla circolazione di palla trentina. Il primo quarto si chiude 22-20 con percentuali irreali da tre per entrambe le squadre.
Secondo quarto in cui si continua a segnare tantissimo, grazie anche a delle difese allegre con però sostanziali differenze. Mentre quella di Trento è penalizzata dall’eccessiva aggressività che spesso “buca” l’anticipo e lascia un uomo libero sull’arco, quella di Brindisi è più penalizzata dalla mancanza di comunicazione tra i giocatori, che non funziona benissimo sui continui ribaltamenti sul lato debole dell’attacco bianconero.
Brindisi trova ottimi minuti da Riismaa e soprattutto Laquintana, dimenticati in panchina nella trasferta di Varese, mentre dall’altro lato si affaccia il 18enne Niang che, coadiuvato da un ottimo Conti, mette seriamente in difficoltà Sneed e produce 10 punti nel solo secondo quarto. Insomma, un periodo all’insegna dei giovani talenti che si chiude sul 47-48.
Nella ripresa Brindisi parte forte, ma 4 liberi di Alviti (tre per il fallo di Washington + 1 per un tecnico accordato a Sakota) ristabiliscono l’equilibrio. Bartley è un fantasma (0 tiri tentati nel primo tempo e 0/3 con un solo punto a fine partita), ma è qui che il Washington, il folletto da Columbia, inizia a entrare davvero in partita. Brindisi prova a scappare, ma è puntualmente ripresa da un’attenta gestione e timing dei time out di Galbiati.
Nell’ultimo quarto Brindisi alza notevolmente l’intensità difensiva, facendo finalmente valere la maggiore fisicità sugli esterni e chiudendo qualsiasi tentativo di layup su rimbalzo offensivo. Laquintana, colpito in giornata da un grave lutto famigliare, dimostra di avere grande cuore e continua a dare tanta energia e soprattutto qualità offensiva, mentre Sneed e Bayehe si fanno valere con stoppate da highlights, mentre Trento inizia a pagare un po’ di stanchezza dovuta alla rotazioni ridotte.
È a questo punto che Washington decide di mostrare a tutti perché Brindisi ha deciso di puntare su di lui per sperare nella salvezza. Fenomenale su entrambi i lati del campo si prende letteralmente la squadra sulle spalle e la conduce alla vittoria, con canestri di pregevole fattura. Hubb con una tripla prova a tenere in vita Trento, ma questa volta Brindisi non sbaglia le rimesse e con i due liberi di Washington regala al PalaPentassuglia un minimo di speranza.
QUI BRINDISI – Non sempre gli allenatori decidono di tornare sui propri passi e ammettere implicitamente degli errori, Sakota invece oggi, seppur implicitamente, lo ha fatto. Dopo le critiche successive alla sconfitta di Varese e la decisione lasciare fuori dalle rotazioni Lombardi, Riismaa e soprattutto Laquintana, oggi il coach ha deciso di regalare minuti importanti al giovane estone e al nativo di Monopoli, i quali hanno risposto alla grande.
Inoltre ha cambiato il quintetto, inserendo Bartley per Morris. Se il primo non ne ha tratto alcun beneficio, anzi ha giocato forse la peggior partita da quando è a Brindisi, il secondo ha dato più gioco e punti al secondo quintetto. Grazie anche a questa migliore gestione di minuti e energie, Brindisi è arrivata più fresca alla fine della partita e ha dato lo strappo nel momento decisivo.
Le vittorie di Treviso e Pesaro di certo non aiutano, ma Brindisi vuole fare di tutto per salvarsi e la vittoria di oggi, ottenuta soprattutto con la voglia di lottare e con il cuore, sicuramente il modo migliore per riuscirci.
QUI TRENTO – Difficile criticare Galbiati e la squadra dopo questa sconfitta, senza Grazulis e Udom era davvero difficile uscire con una vittoria dal Palapentassuglia. Nonostante ciò Trento gioca una gran partita, Niang (grandissimo lavoro di Galbiati su di lui) dimostra che può tranquillamente dire la sua anche in Serie A, mentre Hubb e Alviti danno segnali confortanti dopo mesi negativi anche a causa degli infortuni.
Ciò che merita di essere menzionato è la voglia di giocare sempre di squadra, far girare il pallone a prescindere dagli interpreti in campo. La difesa, a volte troppo forzata e aggressiva, è comunque propedeutica alla transizione che è parte fondante del gioco di Trento. Escono sconfitti dal PalaPentassuglia, ma lo fanno giocando come sanno e senza snaturarsi, il problema però è che i playoff non sembrano più una certezza come qualche settimana fa.
Happy Casa Brindisi – Dolomiti Energia Trentino 89-82
I parziali: 22-20, 25-28, 19-22, 23-12
LE PAGELLE
Happy Casa Brindisi
Jamel Morris 6,5: chiamato ad essere il leader del secondo quintetto risponde con un deciso presente. La squadra gira e lui trova triple importanti, tirando si tutto quello che capita, ma lasciando anche spazio ad altri interpreti
Davide Buttiglione ne
Tommaso Laquintana 7,5: risponde sul campo agli 0 minuti che gli sono stati concessi contro Varese e soprattutto al grave lutto che lo ha colpito in giornata. Grande impatto in termini di energia e soprattutto di punti, ben 11 e tutti in momento importanti.
Xavier Sneed 6,5: prima o poi doveva “riposarsi”, ma se lo fa così va bene comunque. Molto importante nel primo tempo, anche se soffre maledettamente la versatilità di Niang. Poi lascia ad altri le incombenze offensive.
Nate Laszewski 6: a volte sembra lo scolaretto che deve invitare la sua ragazza di cui è innamorato al ballo della scuola, timido e impacciato. In difesa però mette il fisico e merita la sufficienza.
Andrew Smith 6,5: mette tanto fisico e, nonostante continui a non avere grande posizione a rimbalzo, risulta fondamentale quando Brindisi alza il livello atletico del match.
Fadilou Seck ne
Eric Lombardi 6: entra, fa il lavoro sporco in difesa e chiude le linee di penetrazione. Non tira e fa bene.
Frank Bartley 4: ti aspetti che una volta in quintetto voglia dimostrare qualcosa, invece lui risponde con 0 tiri tentati nel primo tempo. Nella ripresa ne prende tre e si capisce che non è serata per lui. Prestazione anonima e preoccupante.
Joonas Riismaa 7: bravo, bravo e poi ancora bravo. Con Sakota vede il campo con il contagocce, oggi invece ha minuti importanti nel secondo quarto e risponde con grande carattere.
Jordan Bayehe 6,5: il buon Jordan non è più quello scintillante del girone di andata e fa fatica, ma la sua presenza a rimbalzo offensivo nell’ultimo quarto risulta decisiva
Eric Washington 8: prestazione sublime. Nel primo tempo perde qualche pallone di troppo, ma poi è decisivo. Segna da due, da tre, in penetrazione e dimostrando anche grande fantasia nella selezioni di tiro. Recupera un pallone fondamentale e sporca diversi possessi trentini. Gran partita.
Dolomiti Energia Trentino
Prentiss Hubb 6: poco presente e visibile in campo. Segna due triple da campione, ma soffre troppo la fisicità degli esterni brindisina.
Davide Alviti 6,5: ottimo primo tempo, poi sparisce intimorito dall’aggressività difensiva di Brindisi. Dà però ottimi segnali di ripresa dopo mesi difficili
Saliou Niang 7,5: signori e signore giù il cappello di fronte a cotanta bellezza. Mette in crisi Sneed, uno dei migliori difensori del campionato, e sorprende per la varietà di soluzioni e soprattutto per le letture.
Luca Conti 6,5: ottimo impatto sulla partita nel secondo quarto, poi una persa gli fa perdere un po’ di confidenza.
Toto Forray 6,5: ultimo ad arrendersi e sempre puntuale dall’arco. Fatica fisicamente
Derek Cooke 5: dovrebbe garantire l’argine alla fisicità di Brindisi, invece non si palesa.
Paul Stephan Biligha 6,5: il professore dà lezione di stile e gioco finché regge fisicamente, poi cede alla stanchezza.
Andrejs Grazulis ne
Matt Mooney 6,5: 3/3 da due, 3/5 da tre, chirurgico e bravo a leggere i movimenti della difesa brindisina. Perde però una palla quasi decisiva
Kamar Baldwin 5: parte alla grande con due triple, poi non segna più. 0/8 da due e 2/7 da tre sono cifre impietose.